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Coronavirus, la situazione dell’AOU di Modena: si appiattisce la curva dei ricoveri

Consueto Bollettino con le principali notizie rispetto alle attività organizzative dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena in riferimento all’infezione COVID-19, attuate in stretta e costante sinergia con l’Azienda USL di Modena.
Situazione ricoveri casi sospetti e accertati
Come si può vedere dal grafico, da 2-3 giorni si nota un tendenziale appiattimento della curva relativa ai ricoveri in degenza ordinaria (colore blu) e in Terapia Intensiva (colore rosso), che ci fa essere moderatamente ottimisti, confermando l’efficacia delle misure di isolamento sociale finora attuate.

La situazione di stamattina vede nel complesso ricoverati in Azienda Ospedaliero Universitaria 282 pazienti COVID positivi: 116 all’Ospedale Civile e 166 al Policlinico. Di questi, sono in terapia intensiva 59 pazienti, dei quali 27 nella terapia intensiva del Policlinico di Modena e 32 presso l’Ospedale Civile, e 16 in sub intensiva, distribuiti tra i due ospedali. In degenza ordinaria sono seguiti 207 pazienti, 75 pazienti all’Ospedale Civile di Baggiovara e 132 al Policlinico.

Attivata la presa in carico dei dipendenti risultati positivi al tampone e attualmente a domicilio, sia sintomatici che asintomatici. Il percorso comprende un assiduo contatto effettuato da personale specificamente formato, al fine di monitorare l’evoluzione delle condizioni cliniche e gestire eventualmente le modalità di rientro in servizio.
Supporto ai Pazienti e ai loro Famigliari

Dottoressa Paola Dondi, Responsabile Servizio di Psicologia Ospedaliera:

L’emergenza sanitaria Covid-19 è anche un’emergenza psicologica: l’urgenza con la quale l’Ospedale sta affrontando la situazione impone altrettanta rapidità a poter prendere in cura quei bisogni di natura emotiva, affettiva e relazionale che stanno aumentando sempre di più a fronte dell’isolamento. La separazione fisica dei pazienti dai loro familiari aumenta l’impatto traumatico della malattia.

Tale sconvolgente cambiamento, sebbene sia legato ad un provvedimento necessario per impedire la diffusione del virus, rappresenta un elemento di grave alterazione dell’equilibrio psicoaffettivo individuale e familiare e che pone anche i sanitari in una reale difficoltà a trovare risposte.

Dal 20 Marzo abbiamo pertanto messo a disposizione diverse tipologie di intervento psicologico / psicoterapeutico a distanza sostenute da supporti informatici che consentono colloqui in video chiamata, chiamata telefonica e via mail.

Ci rivolgiamo ai Pazienti ricoverati sui letti di Medicina Covid-dedicati e Malattie Infettive in grado di parlare e ai loro familiari / caregiver a domicilio che hanno necessità di essere sostenuti in maniera continuativa.

O direttamente ai familiari di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva in condizioni cliniche severe (intubati, sedati, ecc.) che ci vengono segnalati dai Team curanti come in condizioni di grave distress.

O, per ultimo, ai familiari di pazienti in condizioni non critiche che stanno vivendo una condizione di quarantena a causa di altri familiari COVID positivi e che si trovano in condizioni di iper-attivazione emotiva.

Il Servizio di Psicologia ad oggi ha preso in cura circa 20 casi con interventi complessi garantendo il supporto multidisciplinare ai team curanti.

La complessità riguarda spesso la necessità di presa in carico ai famigliari che a casa debbono gestire altri famigliari positivi e lutti recenti.

Il Servizio è contattabile tramite mail aiutopsicologico@aou.mo.it e al numero 3397535432 per Baggiovara e 3397535738 per Policlinico

I Pronto Soccorso al tempo del COVID19
Dott. Antonio Luciani, Direttore Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza del Policlinico di Modena:

Abbiamo cambiato l’organizzazione al fine di garantire la protezione degli operatori e la sicurezza dei pazienti. Per questo motivo abbiamo realizzato il triage avanzato, nella Camera Calda e due percorsi differenziati, uno per i pazienti sospetti o accertati con COVID19 e l’altro per i pazienti non sospetti.

Il Triage avanzato è un primo punto nella camera calda (dove arrivano le ambulanze) in cui poter effettuare lo screening dei pazienti per differenziare i percorsi.

In seguito, siamo arrivati a dedicare tutto il Pronto Soccorso generale ai pazienti sospetti o positivi, utilizzando gli spazi della Medicina d’Urgenza e Osservazione Breve Intensiva agli altri pazienti. Questo “stravolgimento” ci ha consentito di garantire la tutela di operatori e pazienti.

Il nostro lavoro, quindi, è decisamente cambiato perché i pazienti COVID19 hanno bisogno di un’assistenza particolare sia che giungano in condizioni respiratorie precarie sia che non presentino sintomi respiratori significativi.

Sin dal primo momento, la riduzione dei codici verdi e bianchi ci ha consentito di affrontare l’emergenza in modo soddisfacente.

Un plauso va a tutto il personale, medico, infermieristico e ausiliario che è stato encomiabile in queste settimane. Desidero ringraziare anche i medici e infermieri che sono venuti a darci una mano dagli altri reparti che hanno ridotto l’attività. Questi colleghi si sono fatti avanti numerosi e volontariamente e il loro sostegno ci ha permesso di reggere l’urto di queste settimane.

Ora la curva dei ricoveri sembra in fase di appiattimento e possiamo cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel anche se il tunnel è ancora lungo.

 

Dott. Geminiano Bandiera, Direttore Proto Soccorso, Osservazione Breve Intensiva e Medicina d’Urgenza, Ospedale Civile di Baggiovara:

Il Pronto Soccorso si è organizzato da subito cercando di distinguere i percorsi in base al triage avanzato tra pazienti sospetti o positivi al COVID19 e gli altri.

La Medicina d’Urgenza in un primo momento ha garantito una funzione di filtro dei pazienti con sintomatologia in attesa dell’esito del tampone.

Con l’aumento dei pazienti coinvolti, la Medicina d’Urgenza è assurta di fatto al ruolo di semi-intensiva garantendo il supporto ventilatorio ad un notevole numero di pazienti, ruolo che sta tuttora svolgendo.

Sia i pazienti dimessi direttamente da Pronto Soccorso che quelli dimessi successivamente dalla Medicina d’Urgenza sono monitorati al domicilio dopo la dimissione.

Questo percorso di dimissione protetta è condiviso con tutti gli specialisti che stanno seguendo questa patologia. I pazienti dimessi vengono contattati dai nostri medici giornalmente per intercettare quelli che necessitano una rivalutazione. Meno del 10% dei pazienti dimessi con questa modalità dal Pronto Soccorso sono ad oggi rientrati, un dato incoraggiante soprattutto se lo integriamo con quello della Medicina d’Urgenza che vede una percentuale di rientro al PS dei dimessi pari a 0.

Desidero ringraziare anche io tutti i medici e il personale infermieristico. Inoltre, un grazie particolare meritano i nostri medici in formazione, che stanno lavorando moltissimo in condizioni difficili.

 

















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