Grazie a un’utenza cellulare riportata su un foglietto affisso in un autolavaggio, ha contattato una donna intenzionata a vendere la propria autovettura Volkswagen Tuareg, accordandosi per acquistare l’auto al prezzo di 4.000 euro. Si è incontrato con la donna per concludere la compravendita, e dopo aver ottenuto il passaggio di proprietà a favore di un amico compiacente, ha pagato il dovuto con un assegno circolare apparentemente autentico poi risultato contraffatto quando la venditrice l’ha posto all’incasso. Impossibile a questo punto rintracciare l’acquirente per cui la donna, una 27enne residente a Reggio Emilia, si è rivolta ai carabinieri di via Adua denunciando l’accaduto.
I militari reggiani hanno quindi avviato le indagini, risalendo sia all’acquirente che al complice prestatosi per intestarsi l’auto, ora finiti nei guai. Con l’accusa di concorso in truffa e falsità in titoli di credito, i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 42enne e l’amico 32enne entrambi residenti a Codigoro, in provincia di Ferrara.
Secondo quanto ricostruito dai militari, il 42 chiamando il cellulare trovato su un foglietto affisso nei pressi di un autolavaggio con il quale veniva proposta la vendita di un’autovettura Volkswagen Tuareg, contattava l’utenza accordandosi con la proprietaria, una 27enne abitante a Reggi Emilia, di acquistare l’autovettura per 4.000 euro. Le parti si incontravano quindi presso un ufficio ACI della provincia dove, dopo aver fatto il passaggio di proprietà, veniva regolarizzato l’acquisto con la consegna alla proprietaria di un assegno circolare di 4.000 euro. Dopo qualche giorno, quando la donna ha messo all’incasso l’assegno, apprendeva che lo stesso non era esigibile in quanto falso. Non riuscendo più a rintracciare l’acquirente e l’intestatario del mezzo, la donna materializzato di essere rimasta vittima di un raggiro, si rivolgeva ai carabinieri di via Adua formalizzando la denuncia per truffa. I carabinieri di Reggio Emilia Santa Croce chiamati a svolgere le indagini hanno in prima battuta indirizzato le attenzioni investigative sul nuovo intestatario del mezzo, risalendo anche al suo amico acquirente. A carico dei due i carabinieri acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa e falsità in titoli bancari, per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.