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Per imprese e laboratori di ricerca made in Emilia-Romagna 5 milioni di euro per progettare soluzioni innovative di sicurezza

Soluzioni tecnologiche e organizzative in grado di ridurre il rischio di contaminazione e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, sia in ambito produttivo che nel settore dei servizi. Innovazioni per il distanziamento delle persone, per gestire sistemi di monitoraggio della sicurezza in ambienti aperti al pubblico, in particolare dove vi sia una significativa aggregazione di persone. Inoltre, per la sanificazione degli ambienti, la disponibilità di materiali già esistenti, o sperimentarne di nuovi, per realizzare dispositivi di protezione individuale o di riduzione del rischio di contaminazione attraverso il contatto con le superfici. Ma anche favorire la riconversione, anche parziale, di imprese verso la produzione di dispositivi di protezione individuale o comunque di prodotti e servizi volti alla gestione dell’emergenza, limitatamente alle attività di ricerca, sperimentazione ed eventuale certificazione dei prodotti.

Sono questi gli obiettivi che la Regione vuole raggiungere per supportare, assieme a imprese e ai laboratori di ricerca emiliano-romagnoli, la ripartenza in sicurezza del sistema economico e sociale dell’Emilia-Romagna dopo il lockdown causato dall’emergenza sanitaria. E per questo la Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha varato un provvedimento ad hoc. Un tassello nel più complessivo progetto di governo della ripartenza, un bando finanziato con 5 milioni di euro che, come annunciato al tavolo del “Patto per il lavoro” dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, possa garantire in un arco di tempo limitato a 6 mesi progetti di ricerca e sviluppo per la sperimentazione di soluzioni (prodotti e servizi) innovative per contrastare l’epidemia. Soluzioni in grado di essere, quindi, rapidamente industrializzate e adottate su scala almeno regionale.

“Si tratta di un investimento importante che rappresenta un passaggio fondamentale nella strategia di dell’Emilia-Romagna per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria- ha dichiarato l’assessore Vincenzo Colla–. Sappiamo che i tempi per uscire dall’emergenza non saranno brevi e per questo vogliamo attrezzarci sostenendo le migliori soluzioni e ricerche in questo campo, che possano essere di supporto alle proposte del Patto per il Lavoro e dei Tavoli provinciali per la sicurezza sul lavoro. Consideriamo questa una filiera in crescita, su cui la Regione vuole puntare anche come volano di sviluppo per il futuro”.

La domanda di contributo ai progetti potrà essere presentata tra il 27 aprile e il 30 giugno prossimo. Il bando sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna ed è già pubblicato sul sito http://fesr.regione.emilia-romagna.it/.”

Il bando in sintesi

La Regione intende sostenere lo sviluppo e sperimentazione di soluzioni concrete e di tempestiva applicazione, con una duplice finalità.
Da un lato contrastare la diffusione del contagio, prevenire focolai epidemici, migliorare la cura e l’assistenza ai pazienti, sia ospedalizzati che domiciliarizzati, potenziare laboratori di ricerca per analisi, test e certificazione di dispositivi medici e di protezione.

Dall’altro, nella progressiva riapertura delle attività produttive, prevenire, ridurre e annullare il rischio di contaminazione nei luoghi di lavoro (anche lungo la catena di attività coinvolte, per esempio nella logistica delle filiere produttive), negli esercizi commerciali di dimensioni grandi e piccole, nei luoghi di fruizioni di servizi quali banche, Caf; nei luoghi di socializzazione e ricreazione quali alberghi teatri, musei, ristoranti, cinema e località turistiche, nelle attività sportive e ricreative, nelle attività scolastiche, delle Università, del sistema formativo ed educativo; nel sistema di trasporto per la mobilità pubblica e privata.

Il bando prevede in sintesi due filoni di azioni: il “supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione della strategia di S3” rivolto a piccole, medie e grandi imprese con sede legale o unità locale produttiva all’interno del territorio emiliano-romagnolo (escluse le società strumentali, controllate direttamente o indirettamente da Pubbliche amministrazioni o altri soggetti pubblici); il “sostegno alle attività collaborative di ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi” rivolto ai Laboratori di ricerca dell’Emilia-Romagna accreditati dalla Regione.

I progetti dovranno prevedere un costo totale ammissibile non superiore a 150 mila euro e non inferiori ai 10 mila euro. Il contributo regionale massimo erogabile è pari all’ l’80% del valore dell’investimento approvato per un massimo di 120 mila euro.

La presentazione dei progetti nel periodo compreso tra le ore 10 del 27 aprile 2020 e le ore 13 del 30 giugno prossimo. Al raggiungimento della soglia dei 5 milioni di euro di richiesta del contributo lo sportello verrà temporaneamente chiuso e potrà successivamente riaprire in seguito alla valutazione delle domande, coerentemente con le risorse non ancora concesse e impegnate o per risorse aggiuntive messe a disposizione.

















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