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Carpi: contro la zanzara tigre tutti devono fare la propria parte

Riparte l’annuale lotta alla “zanzara tigre”, secondo le prescrizioni di un’ordinanza del Sindaco rivolta a chiunque abbia l’effettiva disponibilità di spazi aperti dove possa ristagnare acqua piovana o di altra natura: il provvedimento vale dal 30 aprile al 31 ottobre e riguarda « tutti i cittadini e i soggetti pubblici e privati, proprietari, affittuari » i quali dovranno attenersi, ognuno per la parte di propria competenza, a determinati comportamenti.

Fra questi: impedire il formarsi di ristagni d’acqua, evitando l’abbandono definitivo o temporaneo di contenitori di qualsiasi natura e dimensione, e chiudendo con rete zanzariera o coperchio a tenuta contenitori che siano in uso ai titolari; trattare periodicamente con « prodotti di sicura efficacia larvicida » l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e in qualunque altro contenitore non eliminabile, compresi fontane e piscine non in uso nonché quei tombini che, pur non essendo all’aperto, sono comunque raggiunti da acque meteoriche o di altra provenienza (per esempio quelli in scantinati e parcheggi sotterranei); tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi, e rifiuti di ogni genere, e gestirli in modo da evitare il ristagno di acqua; svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o eseguire adeguati trattamenti larvicidi.

Altre prescrizioni riguardano gli obblighi degli amministratori condominiali, i trattamenti in caso di attività cui non si possano applicare le precedenti norme, indicazioni all’interno dei cimiteri, adempimenti di Aimag quale gestore del servizio idrico integrato.

Se fossero necessari trattamenti adulticidi in spazi privati, saranno eseguibili solo in via straordinaria e solo fra il 15 luglio e il 15 settembre, previa comunicazione a Comune e Ausl.

Il Comune da parte sua, « per evitare effetti collaterali indesiderati derivanti dalla dispersione di insetticidi nell’ambiente », non userà trattamenti adulticidi se non costretto da rischio sanitario (per esempio casi di malattie come Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile).

L’inosservanza delle norme è passibile di sanzione amministrativa da 50 a 300 euro; il rispetto dell’ordinanza è affidato, per le rispettive competenze, all’Ausl, alla Polizia Locale e al Settore Ambiente del Comune, che potrà avvalersi anche di Guardie Ecologiche Volontarie.

Informazioni dettagliate e moduli da compilare sono disponibili sul sito del Comune.

















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