mercoledì, 23 Ottobre 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeIn evidenzaQuestua, un cittadino sassolese scrive al Sindaco Menani





Questua, un cittadino sassolese scrive al Sindaco Menani

Un cittadino sassolese scrive una Lettera aperta al Sindaco di Sassuolo, Menani in merito alle modifiche al Regolamento di Polizia Municipale che prevedono sia vietato a chiunque di offrire denaro, generi alimentari, vestiario e che a chi venga sorpreso a fare ciò sul suolo pubblico, come anche su un sagrato, venga sanzionato con una multa di 56 euro:

***

 

Gent. Sig. Sindaco.

Sono un semplice cittadino di Sassuolo, che Le comunica il suo profondo e radicale dissenso,  culturale e  etico, con le delibera approvata su Sua proposta dal consiglio comunale  di lunedì 27 Aprile 2020.

Dissenso che mi porta ad anticiparle che io continuerò a fare la elemosina ( termine offensivo ), meglio dire, a dare una mano a chi mi chiede aiuto.

Vede io vengo da una famiglia, di mezzadri, che aveva il capofamiglia e la rezdora, di vera e radicata fede cristiana, e alla nostra porta poteva bussare chiunque, anche gli zingari, e un piatto di minestra o il ricovero per una notte, non veniva negato a nessuno.

Far passare per problema di ordine pubblico e di sicurezza la questua dei più deboli, perché vi forse vi è anche il rachet dietro ad alcuni, ma essi sono le vittime non i colpevoli, quindi, è culturalmente e eticamente inaccettabile, e per questo a differenza di Garibaldi le rispondo: disobbedisco e violerò la sua ordinanza.

Forse, Lei ha confuso il termine e il significato di distanza sociale, in merito alle misure di prevenzione del covid. 19, che è distanza fisica, ma non sociale. Anzi oggi più di ieri vi è bisogno di vicinanza sociale  e solidarietà.

Non so se Lei è ma i stato a  Bologna, nelle vie dove da secoli vi è il mercato della verdura e lo storico mercato coperto. Bene se vi è stato avrà visto la targa che ricorda una figura storica di Bologna, Don O. Zarella, che per anni e anni tutti giorni, in ogni stagione, qualsiasi fosse il tempo era, lì a chiedere l’elemosina per i più poveri. Secondo la Sua delibera quante multe i vigili avrebbero dovuto comminargli!

Vede forse Lei sa che il 4 ottobre è la giornata dedicata a San Francesco d’Assisi patrono d’Italia. Bene, secondo la sua ordinanza esso sarebbe perseguibile come,  capo di una banda di accattoni, perché vivevano di elemosina e disturbavano i passanti e la quiete  dei benpensanti del tempo.

Ma provo anche pensare cosa capiterebbe a Monaci francescani dell’ordine dei mendicati se fossero presenti a Sassuolo, forse scatterebbe anche il reato di associazione a delinquere.

Come vede, forse non si è reso conto, non solo della gravità della scelta, ma anche perché no, della sua insipienza e starei per direi, anticristianità.

Ecco le ragioni del mio dissenso e della mia disobbedienza, anche se faccio parte di quella categoria, i vecchietti, che Lei  dice di voler tutelare. Lasci a me la libertà, di decidere come e in quale modo manifestare le mie convinzioni e le  azioni di aiuto e solidarietà verso i più deboli e comunque gli altri. Vede, io non sono credo molto alla indicazione di amare gli altri come se stessi.

Pensi quindi gestire meglio e con maggiore attenzione i problemi veri dei cittadini di Sassuolo e qualche volta  si confronti con essi.

Un ultima cosa: io come tanti altri ho aderito al progetto sicurezza e faccio parte di un  gruppo di quartiere. Bene le comunico anche, che mai e poi mai segnalerò la presenza di un questuante, sarebbe contrario alla mia coscienza e ai miei valori.

La saluto distintamente.

D.M.(lettera firmata)

 

















Ultime notizie