La sottoscrizione la settimana scorsa del “Protocollo di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività educative per emergenza Covid-19” rappresenta un momento importante di condivisione tra i diversi enti locali firmatari (Comune di Modena, Comuni dell’Unione Terre d’Argine, Comuni del distretto Ceramico, Castelfranco e i comuni dell’Unione del Sorbara), i sindacati di categoria FP Cgil e Cisl FP, Legacoop e Confcooperative. Il protocollo prevede infatti l’attivazione dei servizi educativi e didattici a distanza per quanto riguarda tutti i nidi e le scuole dell’infanzia in appalto e convenzionati, attività già in essere da 2 mesi per i servizi a gestione diretta da parte dei Comuni.
“In prima istanza questo protocollo dimostra come su questo tema sia possibile avere dei momenti di confronto vero al fine di salvaguardare la gestione integrata e la qualità dei servizi 0-6, finalizzati al raggiungimento di obiettivi condivisi – affermano Fabio De Santis, FP Cgil Modena e Sabrina Torricelli Cisl FP Emilia Centrale – Punto molto importante anche nell’ottica delle prossime valutazioni, che si dovranno fare in merito all’attività di questo segmento dell’offerta educativa e scolastica, durante le successive fasi dell’emergenza Covid-19.
Infatti, si assiste di sovente a dichiarazioni sulla stampa che rappresentano fughe in avanti intempestive, anche riguardo al tema dei centri estivi, quando questo dovrebbe essere un argomento ben ponderato e che dovrà necessariamente coinvolgere tutti i soggetti interessati, per fare delle valutazioni puntuali, soprattutto in ordine ai temi della salute e sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici, ma anche per i bambini/e le bambine e le loro famiglie”.
“Il Protocollo, inoltre – proseguono De Santis e Torricelli – colma parzialmente anche il gap che si è creato negli ultimi due mesi, dove a fronte di una continuità didattica-educativa da remoto per i bambini frequentanti i servizi 0-6 a gestione diretta degli enti pubblici, per i servizi in appalto e convenzionati al momento non erano stati codificati similari progetti. Il Protocollo, infatti, è imperniato su questo punto: la riprogettazione dei servizi in appalto e in convenzione, già avvenuta da due mesi nei servizi a gestione diretta.
La parziale riprogettazione dei servizi in appalto e convenzionati permetterà anche alle lavoratrici e ai lavoratori di reintegrare una parte delle ore di lavoro con una retribuzione piena. Infatti da due mesi il personale interessato è in ammortizzatore sociale con una retribuzione pari al massimo all’80% di quella ordinaria. Va ricordato che le educatrici dei nidi e le insegnanti delle scuole d’infanzia dei servizi in appalto e in convenzione hanno già delle retribuzioni più basse rispetto alle loro colleghe comunali e, in una parte considerevole, non svolgono la prestazione lavorativa per tutto l’anno, perché hanno contratti di lavoro part-time verticali, con pause contrattuali nei periodi estivi.
Gli accordi di ammortizzatori fatti in questi due mesi, hanno previsto nella quasi totalità dei casi l’anticipo del trattamento di integrazione salariale da parte delle aziende proprio per sostenere meglio possibile le retribuzioni di questi lavoratori e lavoratrici. Aspetto ribadito nel Protocollo”.
“Sebbene con questo Protocollo la piena retribuzione non venga recuperata, deve essere comunque sottolineato il parziale recupero del trattamento delle lavoratrici interessate, così come è da valorizzare la parziale equiparazione del servizio ricevuto dai bambini e dalle famiglie frequentanti i nidi e le scuole dei servizi in appalto o in convenzione rispetto a quello già in essere nei servizi erogati direttamente dagli enti locali.
Per questo motivo – concludono FP Cgil Modena e Cisl FP Emilia Centrale – auspichiamo che anche altri comuni della provincia sottoscrivano il Protocollo e ne diano piena attuazione”.