“Sono tante le imprese in difficoltà a causa delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Le amministrazioni locali non possono certo chiamarsi fuori dalle azioni di sostegno alle attività economiche, a partire dalle esenzioni fiscali delle imprese più in difficoltà”. Ivo Biagini, presidente di Lapam Confartigianato Reggio Emilia e Giorgio Lugli, presidente di CNA Reggio Emilia, hanno scritto ai sindaci della provincia per chiedere attenzione alle imprese.
“Una di queste imposte – scrivono Lugli e Biagini – è l’Imu sugli immobili industriali: a metà giugno scatta la prima rata di questa imposta, e le imprese che sono chiuse da più tempo potrebbero davvero essere in difficoltà nell’onorare questa scadenza.
Secondo CNA e Lapam, occorre prendere in considerazione la possibilità di annullare, o quanto meno sospendere, il pagamento di questa prima rata (e rateizzare quelle seguenti), per le imprese che hanno subito più danni, sulla base di parametri come la perdita di fatturato nel trimestre e gli insoluti, che determinano la capacità finanziaria delle imprese.
Il caso di scuola è quello della moda, probabilmente il più penalizzato, tra i settori manifatturieri, sia dal punto di vista economico che finanziario”.
Le due associazioni riprendono: “C’è poi tutto il settore del benessere e della ristorazione.
Anche le imprese che, in qualche modo, hanno continuato a lavorare, lo hanno fatto bel lontano dai livelli consueti. Questo implica una produzione di rifiuti minore rispetto a quella sulla quale sono stabilite le diverse tariffe.
Un problema che, quindi, riguarda anche la Tari: è evidente che, a causa del blocco, o quanto meno della riduzione della produzione, gran parte delle imprese ha prodotto meno rifiuti. Questa situazione impatta ovviamente sulla Tari, che in molti casi risulterà sproporzionata”.
Lugli e Biagini arrivano alle proposte: “Lapam e CNA chiedono quindi ai comuni di prendere in considerazioni queste ipotesi, da avanzare nei confronti dei gestori dei rifiuti delle varie amministrazioni: annullamento dei canoni mensili relativi al servizio raccolta rifiuti, per il periodo nel quale le imprese abbiano interrotto l’attività ai sensi delle disposizioni sanitarie per la prevenzione del coronavirus; riduzione degli importi dovuti per tutto il 2020, relativamente al servizio raccolta rifiuti, sulla base della certezza che le imprese produrranno una quota rifiuti inferiore a quella degli anni precedenti”.
Lapam e CNA colgono quindi con favore le proposte, che vanno in questa linea, sottoscritte dal Consiglio ATERSIR regionale, proposte sollecitate dalle stesse associazioni. Accogliamo con soddisfazione anche la delibera nazionale di ARERA (Autorità nazionale per energia e Ambiente), che ha introdotto agevolazioni a favore delle utenze non domestiche, fissando i criteri di calcolo per la rideterminazione della tariffa rifiuti, accogliendo una richiesta delle associazioni.
“Infine, la TOSAP – concludono i presidenti CNA e Lapam -: per favorire la ripresa delle imprese della ristorazione e dei pubblici esercizi, è necessario esentare queste ultime dal pagamento dell’imposta di occupazione del suolo pubblico e favorire l’ampliamento degli spazi occupati, in modo da incentivare il distanziamento fisico. In questo momento le imprese, al di là delle espressioni di vicinanza e di condivisione delle loro difficoltà, hanno bisogno di segnali tangibili e misurabili concretamente di quanto viene messo in campo per sostenerle. CNA e Lapam scriveranno a tutti i sindaci chiedendo di affrontare tempestivamente queste problematiche: è in gioco la sopravvivenza del tessuto economico locale ed ogni intervento finalizzato a dare un minimo di respiro alle imprese può essere determinante per la sua tenuta”.