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Covid-19, Modena: lotta all’inquinamento e rispetto per l’ambiente

Migliorare la qualità dell’aria e informarsi sulle ricerche che indagano il possibile rapporto tra l’inquinamento e la diffusione del Coronavirus. Sono le principali richieste contenute nell’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, nella seduta di mercoledì 13 maggio, da Paola Aime (Verdi) e sottoscritto anche da Pd, Sinistra per Modena, Movimento 5 stelle e Modena Civica. Il documento “Inquinamento dell’aria e pandemia Covid-19” è stato approvato col voto della maggioranza, del Movimento 5 stelle e della consigliera Barbara Moretti di Lega Modena. Astenuti gli altri consiglieri di Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.

Nell’istanza, ricordando che la Pianura Padana è “una delle aree più inquinate d’Europa con concentrazioni di particolato atmosferico, biossido di azoto e ozono a livello del suolo che causano danni per la salute della popolazione”, si rileva che “a Modena le centraline di misurazione delle Pm10 di via Giardini e del parco Ferrari hanno raggiunto una quota di sforamenti superiori al 2019”. La mozione aggiunge che “oltre al pessimo stato della qualità dell’aria, che indebolisce la funzionalità delle vie respiratorie, c’è la preoccupazione che le polveri sottili favoriscano la diffusione dei virus”. La Società di medicina ambientale e le Università di Bologna e Bari hanno analizzato la presunta correlazione “tra le Pm10 e il del Covid-19” e hanno parlato del possibile effetto “dell’inquinamento da particolato atmosferico con la diffusione di virus”.
L’ordine del giorno sollecita quindi a intervenire con una serie di azioni, finalizzate a ridurre il rischio, riprendendo le indicazioni della dichiarazione dell’Emergenza climatica e ambientale approvata dal Consiglio comunale il 25 luglio 2019 e favorendo stili di vita sani e sostenibili. La mozione chiede inoltre di promuovere politiche energetiche e industriali che rispettino l’economia circolare e di incoraggiare gli investimenti con consumi ed emissioni inquinanti bassi, in particolare per la mobilità e la riqualificazione degli edifici. Infine, si chiede al Comune di sostenere la sanità pubblica nella gestione di situazioni critiche come quella legata all’attuale emergenza sanitaria.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito sul rapporto tra inquinamento e diffusione del Covid-19 che, nella seduta del Consiglio di mercoledì 13 maggio, ha accompagnato l’approvazione dell’ordine del giorno. La mozione ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza, del Movimento 5 stelle e della consigliera Barbara Moretti di Lega Modena. Astenuti gli altri consiglieri di Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.

Aprendo le dichiarazioni, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia), pur definendosi “d’accordo con alcune affermazioni della mozione”, ha giudicato l’ordine del giorno “troppo generico”. Ha quindi motivato il voto di astensione con il fatto che “servono invece proposte concrete, che includano anche argomenti scomodi come il termovalorizzatore, l’attività del quale deve essere ridotta almeno all’ambito provinciale, per evitare danni alla salute”.

Anche Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha richiamato a “una maggiore concretezza sul tema ambientale, che non deve essere subordinato ai consumi. Indichiamo obiettivi precisi, come la riduzione della plastica monouso, l’efficientamento energetico alle scuole Carducci, le stazioni di bike sharing, anche con bici elettriche, una maggiore pedonalizzazione in centro storico, uno studio di fattibilità per il Gigetto, i sostegni alla mobilità ciclabile, e anche la dismissione dell’inceneritore”.

Anche Giovanni Bertoldi (Lega Nord) si è detto “d’accordo in linea di principio con l’ordine del giorno, ma il documento appare generico. Pertanto ci asteniamo, voteremo a favore di progetti concreti. In questa città spesso vengono citati principi ambientalisti, e noi siamo favorevoli per Modena, ma poi ci trasciniamo per anni le criticità. Richiamiamo l’attenzione sulla raccolta differenziata dei rifiuti, che è condotta sempre peggio, anche da parte dei cittadini, e dovremo lavorare in questo senso per ridurre le emissioni del termovalorizzatore”.

Per Diego Lenzini (Pd) “la crisi sanitaria evidenzia la necessità di maggiore attenzione verso l’ambiente”. Ma la mozione “non è generica: il Consiglio comunale ha il compito di sollecitare l’ente e di verificare che le azioni vengano realizzate nel minor tempo possibile. Le indicazioni dell’Assemblea non finiscono nel nulla, anzi, molti sono gli esempi di concretezza”. Ferdinando Tripi ha aggiunto che “in tema ambientale, oltre alla necessità di ridurre gli spostamenti in auto, soprattutto quelli brevi che costituiscono la maggior parte dei movimenti dei modenesi, occorre tener conto del problema del fumo. Si possono valutare normative che limitino la possibilità di fumare nelle aree pubbliche”.

Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) si è espresso “a sostegno della mozione. Nella fase iniziale di emergenza sanitaria Arpae ha riscontrato, grazie alla riduzione del traffico, che la centralina del parco Ferrari ha rilevato un calo dei valori di biossido di azoto del 13 per cento e quella di via Giardini del 27 per cento. Questo significa che le buone prassi e l’assenza di traffico influiscono sull’inquinamento. È necessario incrementare la mobilità dolce, aumentare le ciclabili e le zone pedonali, incentivare percorsi casa – lavoro – scuola sostenibili e puntare sui parcheggi scambiatori”.

















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