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Bologna: ricerca sul lavoro, il 60% vuole il posto fisso

Circa i 2/3 dei lavoratori italiani vogliono un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre circa il 20% preferisce un rapporto di lavoro autonomo da libero professionista (Partita IVA). Sono questi i principali dati emersi dalla ricerca condotta da Manpower e CRORA (Centro di Ricerca sull’Organizzazione Aziendale dell’Università Bocconi) presentata oggi a Bologna, dal titolo: “Il Lavoro Contemporaneo: nuove dimensioni delle relazioni e dei contratti di lavoro”.


La ricerca, che ha preso in esame il punto di vista di direttori del personale, studenti e lavoratori, ha inoltre evidenziato una diversa percezione nelle forme contrattuali preferite dagli studenti e dai lavoratori. Il 42% degli studenti è indeciso, a causa della scarsa conoscenza delle diverse forme contrattuali. Infatti, la percentuale crolla al 6,5% tra chi lavora già.

Solo il 3% dei lavoratori intervistati vuole un contratto di somministrazione lavoro, mentre il 4,5 accetta anche contratti a progetto. A dimostrazione che queste tipologie di contratto sono ancora generalmente vissute come una tappa verso rapporti di lavoro più stabili.

Approfondendo l’area dei desiderata dei lavoratori, emerge che è lo sviluppo professionale (contenuto del lavoro, carriera, formazione) la dimensione contrattuale più ambita da tutti i lavoratori, seguita dalle condizioni lavorative (orario di lavoro, durata della relazione, ferie e festività, etc.), dalle tutele e dall’area retributiva, ultima.

Un altro dato significativo che emerge dalla ricerca è che grazie ai lavori flessibili, circa un terzo dei lavoratori ha trovato un impiego fisso. Le nuove forme di lavoro flessibile quindi, stanno diventando a tutti gli effetti una porta importante per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Le aziende pongono maggiore attenzione alle opportunità di sviluppo professionale dedicate ai lavoratori a tempo indeterminato, mentre si focalizzano sulle condizioni lavorative per i lavoratori temporanei.

“Questi dati – ha commentato Stefano Scabbio, Presidente e Amministratore Delegato di Manpower – confermano la richiesta degli italiani di forme contrattuali a tempo indeterminato. Ma anche la sostanziale incertezza che coinvolge gli studenti. Mi sembra quindi di poter affermare che in Italia c’è spazio per quelle aziende, come Manpower, che vogliono affiancare le persone nei loro percorsi di carriera e di crescita , sia con funzione di guida sia di offerta di opportunità di lavoro. Ma anche collaborare con le imprese che cercano partner nell’ambito del lavoro sempre più capaci di offrire sostegno nel risolvere qualunque problema legato al mondo del lavoro.”

















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