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Sono 39 gli alloggi in vendita al Peep di via Paolo Borsellino a Modena

Foto: Google Maps

Arrivano a quota 39 (su un totale di 42) gli alloggi in vendita ai soci della cooperativa edilizia in liquidazione Salvo D’acquisto del Peep di via Paolo Borsellino a Modena. Nei giorni scorsi, infatti, la giunta comunale su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha approvato la sesta delibera di autorizzazione alla vendita sulla base del provvedimento del Consiglio comunale approvato nel 2018 per andare incontro alle esigenze delle famiglie di fronte a una gestione societaria in passivo.

L’ultima delibera riguarda un solo alloggio (al civico 220, al prezzo di cessione di circa 150 mila euro) con un contributo perequativo corrisposto al Comune di 15 mila euro portando, appunto, a 39 il totale degli alloggi messi in vendita e a circa 360 mila euro il valore complessivo delle entrate per il Comune, risorse che sono reimpiegate nell’ambito delle politiche abitative.
A inizio luglio dello scorso anno era stato dato il via libera alla vendita dei primi 12 alloggi, qualche settimana dopo ad altri 11, in settembre a dieci e in ottobre a quattro, mentre per un altro la delibera risale a gennaio di quest’anno.
Si tratta di un’applicazione del nuovo Regolamento per l’edilizia convenzionata e agevolata, che agli articoli 21 e 22 prevede proprio la facoltà di riscatto dal vincolo di destinazione alla locazione, dopo un periodo minimo di quattro anni e se l’alloggio risulta libero al momento della richiesta, a seguito di approvazione comunale e con il pagamento del contributo perequativo pari al 5 per cento del prezzo di vendita massimo di cessione di ciascuna unità abitativa.
Già in occasione della prima delibera di giunta l’assessora Vandelli aveva ricordato come l’intervento del Comune si fosse reso necessario “per le condizioni economiche in cui versava la cooperativa, in seguito a una gestione oggetto anche di azioni giudiziarie. E questo metteva a rischio anche l’investimento e i risparmi delle famiglie che risiedono negli alloggi e che hanno anticipato ai soci promotori della cooperativa forti somme di denaro destinate all’acquisto degli immobili. Le famiglie hanno lamentato di aver ricevuto errate informazioni rispetto alla regolarità del contratto che avrebbero dovuto stipulare, al punto da aver presentato denuncia ed estromesso dalla società i soci promotori. Consentendo alla cooperativa in liquidazione la vendita dei singoli alloggi a chi vi risiede, con tutti i vincoli previsti dal Regolamento comunale per evitare abusi, si è evitato – concludeva Vandelli – un ulteriore grave danno patrimoniale per quelle famiglie”.

















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