Oltre il 60% dell’area a destinazione pubblica, un nuovo parcheggio interrato a libera fruizione e tre edifici per ospitare attività commerciali e altri uffici, che avranno come copertura un grande parco accessibile a chiunque. E, il tutto, con spese per il pubblico che tendono allo zero. Si presenta con queste caratteristiche il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria, realizzato dagli architetti Marco e Stefano Fontana dello Studio “Fontana e Fontana” di Modena in collaborazione con l’Ing. Gian Luca Ghiaroni, che l’Amministrazione Comunale intende adottare per realizzare una porta di accesso alla città moderna e fruibile, che sia un vero e proprio “biglietto da visita” per i vignolesi e i visitatori.
La presentazione che segue è un’ampia sintesi della relazione sull’intervento elaborata dell’Arch. Stefano Fontana.
Premessa
L’area della stazione, oggetto dell’intervento proposto, ha un’importanza strategica per la città di Vignola e per l’intero territorio di Terre di Castelli. Posta a 300 metri dal centro storico è una delle porte della città alla confluenza dell’asse stradale di via Bellucci, che divide la parte storica della città dalla nuova urbanizzazione realizzata nel dopoguerra. L’area della stazione, attiva come tramvia fin dal 1884, potenziata nel 1938, costituisce il collegamento diretto con il capoluogo regionale e con l’aeroporto internazionale Marconi. La riqualificazione dell’area, costituisce quindi un importante passo per migliorare la capacità attrattiva della città che si candida ad essere vetrina del territorio. Oggi l’area in questione, di circa un ettaro, è per metà destinata a parcheggio (103 posti auto) e per l’altro 50% costituita in parte dall’area a disposizione di FER (ferrovie Emilia-Romagna) e in parte da quella di sedime dei vecchi fabbricati ferroviari, magazzini e rimesse, demoliti nel novembre 2019. Appare evidente la situazione di degrado in cui versa e il suo utilizzo come area di margine utilizzata come parcheggio, non vedendo realizzate invece, le potenzialità urbane offerte dalla posizione a ridosso dal centro di Vignola.
Il progetto di riqualificazione urbana prevede una forte dotazione di servizi, oltre che di spazi pubblici, mantenendo l’originaria vocazione di porta della città e potenziando la capacità attrattiva anche per la mobilità con un aumento significativo di parcheggi. Il duplice obiettivo del progetto è quello potenziarne gli aspetti legati alla mobilità (parcheggi, interscambio ruota/ferro, bike sharing) ma anche di quelli legati alla vita sociale (piazze, giardini, servizi) così da farne una “calamita urbana” per la città.
L’idea generatrice del progetto non fa riferimento principalmente al costruito, alla materia, allo spazio chiuso, ma il suo contrario. Prima si è pensato ai percorsi, alle piazze e poi all’ architettura. Ancora più vivo del costruito è ciò che dal pieno viene modellato, lo spazio aperto, lo spazio. L’anima del progetto non è quello che si vede, ma ciò che si fa percepire e vivere.
Il progetto
La superficie dell’area della stazione ferroviaria di Vignola, oggetto dell’ipotesi progettuale, è di circa un ettaro: in seguito ad accordi tra il demanio e l’amministrazione comunale, essa è in parte (7.355 mq) nella piena disponibilità della amministrazione stessa e in parte (2.048 mq) in cessione d’uso a Fer. Il PUA (piano urbanistico attuativo) di iniziativa pubblica si sviluppa all’interno del comparto di PRG intervenendo nello specifico sul sub-comparto 1, con opere extra comparto per migliorare accessi e viabilità. La propensione dell’area a diventare porta d’accesso della città induce a prestare particolare attenzione alla creazione degli spazi urbani, in modo da favorirne la completa fruizione, attraverso la realizzazione di piazze e aree verdi, anche coperte, funzionali all’obiettivo di riconsegnare alla città un’area vitale e presidiata. Al tempo stesso saranno mantenute e potenziate le dotazioni di parcheggio, consolidate con la realizzazione di due nuovi parcheggi interrati, uno a servizio delle nuove attività, l’altro pubblico. Il complesso di edifici in progetto, a destinazione prevalentemente direzionale/commerciale, prevede la realizzazione di tre corpi distinti collegati da un’unica copertura a verde attrezzato. L’area è attraversata longitudinalmente da un percorso pedonale che disegna nuovi spazi urbani, delimitando alternativamente, con andamento sinuoso, piazze ed edifici per ottenere un mix di connessioni fra attività commerciali e spazi pubblici, in cui si inserisce anche l’edificio originario della vecchia stazione. Tale edificio viene conservato integralmente e destinato ad ospitare funzioni pubbliche a servizio di cittadini e turisti. Al fine di aumentare la dotazione di parcheggi senza ridurre gli spazi urbani e le aree verdi previsti dal progetto, il sistema viario a contorno viene rivisto. Pertanto, il primo tratto di via Nazario Sauro, che attualmente è a doppio senso di marcia, tra la confluenza di via per Sassuolo e via Plessi, diventa a senso unico con direzione in uscita dalla città e restrizione della carreggiata. Vengono mantenute le direzionalità delle due piste ciclabili esistenti, una con direzione Modena, l’altra verso il parcheggio dell’ospedale e la stazione, con contenute modifiche ai percorsi che ne valorizzano la centralità rispetto ai nuovi edifici. Della proposta progettuale fa parte, anche, la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile che collega la stazione con il polo culturale costituito dalla biblioteca Auris e il parco di villa Trenti, potenziando la direttrice verso il centro storico.
La scommessa è quella di realizzare un nuovo ambiente urbano vissuto appieno e non solo attraversato, dove le persone possano fermarsi, parlare e incontrarsi, stimolati da una offerta commerciale, ricreativa e di servizi.
Gli edifici
Il progetto prevede un intervento conservativo dell’edificio della vecchia stazione, sottoposto a vincolo di tutela. I tre edifici di nuova costruzione si sviluppano al piano terra incidendo sul lotto con una superficie di 2.233 mq. e un’altezza utile di circa 5,00 ml. Il primo piano è costituito da un edificio a sé stante che assume una forma sinuosa, sull’idea delle anse del fiume caro ai vignolesi. In questo corpo trovano sede funzioni direzionali/commerciali e pubbliche, ma soprattutto l’ampia area verde attrezzata di 2.500 mq che costituisce la copertura del piano terra. Essa sarà in parte pensata come area per il relax e le attività ricreative. I volumi fuori terra non sono mai sovradimensionati rispetto ai preesistenti; l’altezza massima è di ml. 10,40 contro i 9,60 della vecchia stazione, nel rispetto della valorizzazione dell’edificio che si intende conservare e della memoria del luogo.
La pre-esistenza mantiene, attraverso il contrasto dei materiali con i nuovi edifici, una forte identità architettonica ed evocativa. La nuova architettura si modella attorno alla vecchia stazione, quasi come un inchino, a sottolineare un senso di rispetto per la memoria, la storia del luogo, dell’epoca e delle persone che vi hanno vissuto.
Nella pavimentazione verrà disegnata la vecchia traccia dei binari, utilizzati a fine Ottocento.
La destinazione d’uso
Le destinazioni d’ uso saranno in parte commerciali/direzionali per le parti private mentre verranno destinate a servizi per la cittadinanza (info point, sedi di associazioni di volontariato, spazi per eventi culturali) gli spazi pubblici della vecchia stazione ferroviaria e del primo piano.
Parte pubblica e parte privata
1/3 delle aree realizzate saranno concesse ai privati per la realizzazione delle attività commerciali e del parcheggio interrato (che non è costituito da box ma rimane ad uso pubblico a servizio delle attività insediate), i restanti 2/3 saranno a destinazione pubblica.
Le piazze e gli spazi urbani
Con la soluzione architettonica adottata si vengono a formare diversi spazi urbani e vere piazze, coperte e scoperte, che si snodano tra gli edifici e i percorsi pedonali invitando alla sosta, al passeggio e al gioco, a seconda di come le si vorrà attrezzare. In particolare, la vecchia stazione, fulcro del progetto, si affaccia direttamente su un’ampia piazza, che con i suoi 1.200 mq coperti (piazza dei Contrari è 750 mq.) costituisce un insieme di spazi e funzioni pubbliche a forte attrattiva urbana.
I materiali
I materiali proposti vogliono creare un effetto di forza ma anche di leggerezza, quindi vetro per il piano terra per un effetto di trasparenza che dia profondità visiva e acciaio corten per lo sbalzo del primo piano. E poi alberi, “il materiale più naturale che ci sia”, perché l’arredo del giardino pensile è uno degli elementi architettonici principali del progetto.
Soluzioni ecosostenibili
Oltre al tetto verde, si prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico in copertura per circa 40 kw, prevedendo inoltre soluzioni impiantistiche e tecniche (geotermia, free cooling, ecc.) da definire in sede esecutiva, per realizzare un sistema il meno energivoro possibile ottenendo almeno la classe energetica A1 per l’interno complesso edificatorio.
Cosa cambia
Le aree pedonali di accesso pubblico (escludendo strade e parcheggi) aumentano di oltre 7 volte costituendo il 73% della superficie del lotto, saranno costituite oltre alla pista ciclabile, agli spazi pedonalizzati per circa 4.000 mq anche da una piazza coperta di 1.200 mq. e un giardino pensile di 1.700mq.
Le aree verdi attrezzate, aumentano di oltre 10 volte per un totale di 2.500 mq.
I posti auto pubblici passano dagli attuali 103 ai 131 con un aumento del 27%, a cui si sommano quelli a servizio delle attività per un totale di 246 posti auto disponibili, con un aumento di circa 2,5 volte
Verrà recuperata attraverso un progetto specifico di restauro, la vecchia stazione, perno dell’intervento, e messa a disposizione dell’amministrazione comunale, per insediarvi funzioni pubbliche, a cui verrà affiancata la sala polifunzionale al primo piano, di 160 mq.,con affaccio diretto al giardino pensile.
Sono previste 2 aree di sosta per le corriere al fine di potenziare l’interscambio ferro/ruota, in un’area strategica anche dal punto di vista della mobilità
Pur utilizzando la quasi totalità della superficie edificabile del lotto, si realizza un intervento discreto, 2 piani come l’esistente, in cui lo spazio pubblico, costituisce l’elemento generatore del progetto, definendo forme e funzioni.