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La serata degli ostiari, ieri al Santuario di Fiorano

L’Ostiario era il chierico che suonava le campane, apriva e chiudeva la porta della chiesa per impedirne l’accesso agli indegni. Poi Paolo VI nel 1972 aveva soppresso questa figura, passando i suoi compiti ai sagrestani. Il Covid ha costretto a ripristinarlo per garantire che vengano rispettate le norme di accesso in chiesa, per cui la parrocchia di Fiorano ha creato un apposito gruppo, che garantisce la presenza, ad ogni cerimonia religiosa, per coordinare l’ingresso, la sistemazione nei banchi, il numero massimo e l’uscita rispettando la distanza ed evitando ogni assemblamento, Al termine gli ostiari procedono alla sanificazione dei banchi e degli oggetti.

Ieri sera, lunedì 27 luglio, gli ostiari si sono ritrovati alle ore 19 in Santuario per partecipare insieme alla Celebrazione Eucaristica e poi, all’aperto, prima di un incontro conviviale, ascoltare un intervento sugli ultimi dati dell’epidemia, sulle modalità di trasmissione, ma soprattutto ripassare il protocollo sulle celebrazioni per il popolo: l’accesso ai luoghi di culto, l’igienizzazione e le attenzioni da osservare.

Gli Ostiari sono chiamati per primi a dare l’esempio, a non abbassare mai la mascherina, a non avvicinarsi a meno di un metro alle persone; ad essere incisivi e chiari nelle indicazioni; a non avere paura di ripetere le raccomandazioni perché le regole sono tante e non molto istintive per cui le persone tendono a dimenticarle.

Alla guida del gruppo di ostiari di Fiorano è stato ieri sera confermato Luigi Boni e già si comincia a organizzare il servizio in occasione della Festa della Beata Vergine del Castello, Sagra dell’8 Settembre, quando dalle 4,30 del mattina a sera inoltrata ci sarà un afflusso ininterrotto di pellegrini.

















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