Sempre di più i giovani con il bicchiere in mano: cresce il consumo di alcolici fuori pasto in generale fra gli italiani ma in particolare fra i più giovani e fra le ragazze. Dal 1995 al 2001 la quota femminile di teen ager che ne fa uso è passata dal 7,1% al 13,8%. E le donne detengono anche un altro primato negativo rappresentando la parte più ampia dei fumatori irriducibili.
In nove anni i fumatori sono diminuiti di un quarto ma ancora oggi sono un vero e proprio esercito: quasi un italiano su quattro (esattamente il 23,8%). E’ uno dei risultati dell’ultimo rapporto Istat sugli stili di vita e le condizioni di salute degli italiani che conferma alcune tendenze già emerse negli scorsi: si mangia un poco di più fuori casa a pranzo (specie nelle grandi città) cosi’ come resiste la colazione al caffè di corsa. Si beve più birra rispetto al passato così come si consuma più acqua minerale. FUMO: IRRIDUCIBILI LE DONNE, PIU’ ACCANITI GLI UOMINI. La percentuale dei fumatori (23,8%) continua a diminuire dal 1993 (25,4%) e la diminuzione riguarda di più i fumatori maschi (35,1% nel 1993, 31,2% nel 2001) mentre la quota di fumatrici rimane sostanzialmente costante (16,4% nel 1993, 16,9% nel 2001). La classe di eta’ in cui si fuma di più è per gli uomini quella tra i 25 e i 34 anni (38,7%), mentre per le donne è quella tra i 35 e 44 anni (25,7%). Quasi un quinto (19,8%) dei giovani (14-24 anni) fuma. La percentuale di giovani (14-24 anni) fumatori maschi diminuisce rispetto al 2000 (26,4% nel 2000, 24,8% nel 2001), mentre rimane stabile la percentuale di ragazze fumatrici della stessa fascia di età (15,9% nel 2000, 14,7% nel 2001). Il numero medio giornaliero è 14,6 sigarette e i fumatori più accaniti sono gli uomini (mediamente 16,5 sigarette al giorno contro le 11,9 delle donne). A TAVOLA. Aumentano coloro che scelgono la cena come pasto principale (dal 17,3% nel 1993 al 20,3% nel 2001) e cresce la quota di persone che hanno l’abitudine di pranzare fuori casa (15,8% nel 1997, 17,9% nel 2001). L’abitudine è influenzata dalla professione: il 39% degli impiegati pranza fuori casa, mentre pranzano in casa chi si è ritirato dal lavoro (95,6%), le casalinghe (94,8%), gli studenti (80,6%) e i lavoratori in proprio (72,7%). Per la maggior parte degli italiani (72,1%) il pasto principale rimane comunque il pranzo, che viene consumato in casa nel 76,1% dei casi. Fare una colazione in cui non si assume solo the o caffe’, ma si beve latte e si mangia qualcosa è un’abitudine molto diffusa (75,6%), in particolare tra i bambini (oltre il 90% dai 3 ai 10 anni) e gli anziani (81,5% dai 75 anni e più). Il 72,2% delle persone di 3 anni e piu’ mangia carni bovine almeno qualche volta alla settimana preferite di più agli uomini (75,2%, conto il 69,3% delle donne). Il consumo almeno settimanale di carni rosse ritorna ai livelli del 1999 (73,4% nel 1999, 69,2% nel 2000 e 72,2% nel 2001) segno che il calo dei consumi dovuti all’allarme per il morbo della mucca pazza nel 2001 è n parte rientrato. Lieve aumento del consumo di pesce almeno una volta a settimana (dal 55,5% nel 2000 al 56,4% nel 2001). L’ITALIA AMA LE BOLLICINE. Cresce nella popolazione l’abitudine al consumo di acqua minerale: l’87,2% della popolazione di 14 anni e più beve acqua minerale, percentuale in costante aumento rispetto agli anni precedenti (78,6% nel 1993). Le regioni in cui il consumo è più diffuso sono Lombardia (95,7%), Piemonte (93,7%) e Toscana (92,2%), mentre Basilicata (68%), Abruzzo (75,5%), Calabria (74,6%) e Trentino-Alto Adige (74,8%) presentano percentuali piu’ basse. Sono i giovani fra i 20 e i 44 anni (oltre l’89%) a consumarne di più. Consuma bevande gassate quasi un italiano su sei con più di 14 anni; il consumo quotidiano è concentrato tra i ragazzi di 14-17 (1-2 bicchieri il 23% e 1/2 litro l’11%) e soprattutto tra i maschi (1-2 bicchieri il 26,2% e 1/2 litro il 15,2%). VINO STABILE. Beve vino almeno qualche volta l’anno il 59,6% delle persone di 14 anni e più, percentuale che si mantiene piuttosto stabile nel tempo (58% nel 1993), il 5,3% ne consuma più di mezzo litro al giorno. LA BIRRA AVANZA. Continua ad aumentare dal 1993 la percentuale di coloro che la consumano almeno una volta l’anno (da 42,6% al 48,4%): nel 2001 si tratta del 63,7% degli uomini e del 34,1% delle donne. Ma sono pochi quelli a berla quotidianamente (5,4%). Il consumo occasionale è più diffuso nel Nord-est (29,7%), nelle aree metropolitane (periferie: 31,4%) e nei comuni con oltre 50.000 abitanti (28%). ALCOLICI FUORI PASTO. Dal 1993 al 2001 aumenta il consumo di alcolici fuori pasto passando dal 20,9% al 25%. Per gli uomini si passa dal 32,8% al 37,8%, mentre per le donne dal 9,8% a 13,1%. Il 70,6% di chi beve fuori pasto lo fa soltanto occasionalmente. Preferiti gli aperitivi e gli amari: il 29,3% di chi ha 14 anni o più beve almeno qualche volta l’anno aperitivi alcolici, il 30,9% amari e il 26,1% liquori. Ma questo consumo aumenta in particolare per tutti gli adolescenti e soprattutto per le ragazze: tra il 1995 e il 2001 per la classe dei 14-17enni si passa per maschi dal 14,1% al 17,1% e per le femmine dal 7,1% al 13,8%.
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