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Avviato a La Spezia il processo contro importatore del distretto ceramico per indebito utilizzo del marchio “Ceramics of Italy”

Ieri, 10 settembre, presso il tribunale di La Spezia si è celebrata la prima udienza dibattimentale nei confronti dii un amministratore di una società del distretto ceramico, accusato di avere importato materiale ceramico prodotto a Taiwan, confezionato in cartoni recanti false indicazioni di provenienza e di origine, atte a indurre in errore i consumatori.

Tra le altre cose è emerso un utilizzo indebito del marchio “Ceramics of Italy”, di proprietà di Edi.Cer. s.p.a., società di servizi controllata da Confindustria Ceramica.

La Procura della Repubblica, a seguito di una indagine condotta dalla Agenzia delle Dogane di La Spezia in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha contestato all’imputato il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, alla luce del fatto che i prodotti realizzati a Taiwan erano poi destinati a essere immessi sul mercato con indicazioni di origine e provenienza fallaci, in quanto volte a rappresentare in maniera indebita l’italianità del prodotto.

Stante la gravità dell’episodio, Edi.Cer. s.p.a., difesa dal Professor Giulio Garuti, si è costituita parte civile nell’ambito del procedimento penale.

Confindustria Ceramica sottolinea come la costituzione di parte civile sia un importante strumento a tutela di tutte le imprese del distretto che, con il lavoro, la passione, l’impegno, la ricerca e cospicui investimenti hanno contribuito a definire lo standard della ceramica italiana, un prodotto imitato in tutto il mondo e che il marchio “Ceramics of Italy” si prefigge di tutelare.

















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