Precisazione dell’Amministrazione comunale in merito all’articolo “Avere una casa oggi è un lusso. L’opinione di Alberto Zanni, presidente
provinciale e vicepresidente nazionale dell’ UPPI”, apparso sul quotidiano Il Domani, mercoledì 21 marzo.
“L’articolo di Alberto Zanni del 21 marzo scorso contiene alcune imprecisioni e stimola riflessioni a proposito dell’ICI.
Non si conosce lo “studio” UPPI sulla base del quale si afferma che lamedia ICI prima casa sarebbe a Bologna “la più cara d’Italia”.
L’aliquota ICI prima casa al 5,7% è ferma dal 1996.
Con il Bilancio 2007 l’Amministrazione ha introdotto ulteriori esenzioni sull’ ICI prima casa.
Non vi è nessuna “marcia indietro del Comune” come accusa Zanni.
Si veda il provvedimento, già esecutivo, approvato dal Consiglio in data 23 febbraio, col quale viene introdotta un’area “NO ICI” per le prime e uniche
abitazioni, del valore catastale rivalutato fino a 50 mila € i cui proprietari registrino un reddito non superiore ai 15.000 € annui netti per
componente del nucleo familiare.
Tale provvedimento esenterà dall’ICI ulteriori 10000 famiglie circa, che si sommano alle esenzioni già operanti per i canoni concordati ed alle esenzioni di fatto, ossia a quelle per le quali l’imposta dovuta viene azzerata dalle detrazione comunali a favore della prima abitazione e a vantaggio di situazioni di disagio economico e di nuclei familiari numerosi, portando complessivamente a circa 18000 le effettive esenzioni bolognesi dall’ICI.
Né corrisponde al vero l’aumento tariffario dei servizi comunali. Con il bilancio 2007 l’Amministrazione ha posto in blocco tutte le tariffe comunali per il 2007, il 2008 ed il 2009. Nel corso dell’intero mandato amministrativo le tariffe comunali rimarranno quindi invariate in termini nominali, con una riduzione in termini reali del 10% a favore dei bilanci familiari.
Sulla reintroduzione dei “Passi carrai”, resasi necessaria a fronte della introduzione di esenzioni dall’addizionale comunale IRPEF fino a 12 mila euro annui di reddito imponibile (complessivamente saranno 1/3 i bolognesi
esenti) è gratuitamente allarmistico, se non scorretto, sostenere che “costerà 100 € a famiglia”, giacchè in molte situazioni sarà ricompresa nei costi condominiali e quindi il rincaro sarà ben inferiore per nucleo
familiare.
Tutto ciò precisato, è ben vero che ICI sia tra le entrate strutturali dei Comuni la più rilevante, sia economicamente sia socialmente. Come da tempo andiamo dicendo, non può funzionare a lungo una “ mono – cultura fiscale” ed i Comuni per primi e per la loro comunità hanno l’interesse ad articolare le fonti strutturali d’entrata, sia per
guadagnare maggiore autonomia sia per promuovere azioni di equità sociale, ancor più significative di quelle già messe in campo col bilancio 2007 sulla tariffazione sociale, sull’IRPEF e sull’ICI”.