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Dal 16 al 18 ottobre a Mirandola il Pro-Memoria Festival esplora la contemporaneità attraverso il tema “cambio vita”

Ponderata o improvvisa, occasione da cogliere alla svelta o scelta obbligata a cui adattarsi, quella del Cambio vita è stata una delle conseguenze più inaspettate della pandemia che ha sconvolto e sta sconvolgendo il 2020, così incisiva per ciascuno di noi da dover essere approfondita e analizzata. Dopo quella dello scorso anno dedicata all’Identità, è stato dunque naturale per il Pro-Memoria Festival – promosso e organizzato dal Consorzio del Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – proseguire in questa direzione scegliendo proprio Cambio vita come tema dell’edizione autunnale, a Mirandola da venerdì 16 a domenica 18 ottobre, con un’anteprima giovedì sera, ampliando il discorso alla luce della sorprendente quotidianità di cui tutti siamo involontari protagonisti: da dimenticare per alcuni, occasione per ritrovarsi o evolvere per altri, in ogni caso determinante per chiunque.

Nella cornice dell’Auditorium Rita Levi Montalcini, nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza anti-contagio, gli incontri permetteranno di spaziare tra scienza e musica, cinema e letteratura, in un ideale viaggio intorno alla nostra nuova contemporaneità che dall’analisi del presente recupera e rilegge la memoria collettiva del nostro passato. Dopo l’anteprima Volevo vivere, dedicata alla forza espressiva del cinema, con il regista Giorgio Diritti e il critico cinematografico Gian Piero Brunetta (giovedì 15, ore 21), si entra nel vivo del Festival con la scrittrice Chiara Valerio, che a partire dal suo ultimo libro La matematica è politica (Einaudi, 2020) discute su cosa significhi “calcolare” presente e passato, intrecciando suggestioni matematiche e riflessioni legate alla memoria (venerdì 16, ore 11), seguita nel pomeriggio dallo psichiatra e psicanalista Vittorio Lingiardi invitato a spiegare Come si diventa i narcisi che siamo (ore 18). Una prima giornata che dalla scienza scivolerà verso le colonne sonore di alcuni dei film più amati, grazie ai Favolosi Oscar della musica eseguiti dall’orchestra Toscanini Next – ensemble (ore 21): una serata scandita dai brani più celebri di maestri e film indimenticabili: Nicola Piovani per La vita è bella, Nino Rota per La dolce vita, Il Padrino, Amarcord e molte altre, Luis Bakalov per Il postino.

Contaminazioni disciplinari e dialogo tra le arti daranno vita a un’alternanza di appuntamenti che esploreranno il tema del Cambio vita da prospettive nuove e attuali, con uno sguardo alle possibilità di autoanalisi e riscoperta di sé offerte dal tempo sospeso di questi mesi. E così, tra interessi riscoperti o nuovi sentieri da percorrere con nuova curiosità, il pubblico potrà seguire l’epistemologo Giuseppe O. Longo e l’attrice Paola Bonesi nel racconto della storia dei matematici e “colleghi” di invenzioni Babbage e Ada (sabato 17, ore 11) – il primo ideò una rivoluzionaria macchina differenziale, antenata dei nostri computer, la seconda, figlia del poeta Lord Byron, capì come usare calcoli e algoritmi per programmarla. A declinare il tema del Festival arriva anche la giornalista scientifica e scrittrice Eliana Liotta che, rispondendo alle domande di Filippo Pederzini, invita a interrogarsi su quale futuro desideriamo: Dobbiamo cambiar vita? (ore 16). Vite che cambiano per adattarsi ancor meglio alle proprie inclinazioni, grandi o piccole che siano, sono protagoniste anche del dialogo tra l’accademica Lina Bolzoni e il direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco, guide d’eccezione al mestiere del leggere e all’arte dello scrivere, spiegheranno Come si diventa lettori, ovvero la lettura come patto col diavolo (ore 18). Anche questa giornata si conclude all’insegna della musica in compagnia del critico musicale Sandro Cappelletto, del pianista di fama internazionale Marco Scolastra e di Vincenzo Vincenti, professore di Otorinolaringoiatria e Audiologia, che si concentreranno sulla musica come strumento di cura e di cambiamento di se stessi, nella lezione-concerto Come Beethoven è diventato Beethoven (ore 21).

Per abbandonarsi all’incanto del mondo letterario, invece, l’appuntamento è con Diego De Silva (domenica 18, ore 11), scoprendo Come si diventa Melanconico e magari ritrovando anche qualcosa di sé nella personalità dell’avvocato Vincenzo Malinconico, protagonista dell’ultimo libro I valori che contano (Einaudi). Nel pomeriggio, l’intreccio magico di note e parole avvolge il palco dell’Auditorium Rita Levi Montalcini trasformandolo idealmente in un set per l’esibizione di uno dei volti più apprezzati del grande e piccolo schermo: Sonia Bergamasco, accompagnata al piano da Marco Scolastra, porterà in scena il racconto della vita di Mozart attraverso le parole di Paolina Leopardi, autrice di un’affascinante e sorprendente biografia sul musicista di Salisburgo (ore 16). A seguire, Roberto Vecchioni, testimone del potere di una Vita nuova, dopo aver lasciato l’insegnamento liceale per dedicarsi alla lunga e brillante carriera da cantautore (ore 18), discute insieme a Ernesto Franco della bellezza del saper amare la propria vita. Il Festival si conclude con il toccante omaggio a Ennio Morricone eseguito dal flautista Andrea Griminelli, accompagnato al pianoforte da Stefano Nanni, che eseguirà alcuni dei brani più celebri del grande compositore scomparso pochi mesi fa, lasciando che siano proprio le sue indimenticabili note a parlare alla memoria di ciascuno (ore 21).

















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