Martedì 13 ottobre, alle ore 17, presso la Fondazione San Carlo di Modena (via San Carlo 5), verrà inaugurata l’undicesima edizione di Piccole ragioni. Filosofia con i bambini, un progetto proposto dalla Fondazione in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Modena, con l’intento di instaurare una nuova relazione tra le pratiche pedagogiche e la riflessione filosofica, creando situazioni didattiche di tipo dialogico nelle quali i bambini si confrontano su temi etici.
La conferenza di Roberto Farné, Educazione all’aperto – introdotta dagli interventi di Giuliano Albarani, Presidente della Fondazione San Carlo, e Grazia Baracchi, Assessora del Comune di Modena con deleghe a Istruzione, Formazione professionale, Sport, Pari opportunità – inaugura per l’anno scolastico 2020/21 il progetto Piccole ragioni, che sarà in parte aperto al pubblico, in parte riservato alle insegnanti delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie. L’intervento di Farné sarà dedicato a illustrare le principali caratteristiche di quell’insieme di teorie e pratiche educative, afferenti alla dimensione sia scolastica sia extrascolastica, denominate Outdoor Education, che valorizzano l’importanza dell’ambiente esterno come spazio in cui poter promuovere, attraverso l’esperienza diretta del mondo e dei diversi contesti, l’educazione e l’apprendimento dei bambini.
Una delle principali caratteristiche del progetto “Piccole ragioni” – spiega Giuliano Albarani presidente della Fondazione San Carlo – consiste nel porre al centro della riflessione condivisa proprio i temi etici, nella convinzione che la pratica della filosofia con i bambini possa aiutare i più piccoli a interrogarsi criticamente su ciò che li circonda, nel contempo coltivando e aiutando a crescere le loro competenze logiche, comunicative e sociali.
Il progetto intende infatti promuovere un’immagine del bambino come pensatore in grado di intervenire in una discussione, di formulare ipotesi ed escogitare soluzioni per una domanda, in breve di elaborare una propria visione del mondo, indipendente da quella degli adulti. I bambini assumono quindi il ruolo di protagonisti nelle attività didattiche a cui partecipano, dal momento che si ascoltano i loro punti di vista, si accettano i loro dubbi e le loro esitazioni e si esalta l’uso dell’immaginazione e della creatività, sempre in un contesto di regole condivise dall’intero gruppo. La discussione collettiva mira a far riflettere sui valori che guidano la condotta individuale e sociale: la filosofia con i bambini diventa così una preziosa opportunità per l’avviamento alla cittadinanza e all’autonomia.
Sulla base di questi presupposti, anno dopo anno, le insegnanti delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria hanno la possibilità di partecipare a un corso di formazione su principi e metodi della filosofia con i bambini, allo scopo di acquisire o potenziare gli strumenti, concettuali ed empirici, utili per ideare in modo autonomo laboratori nelle loro classi sugli argomenti di volta in volta esaminati: «Utopia», «Autonomia», «Cittadinanza», «Sapere», «Complessità», «Limite», «Arte», solo per citarne alcuni.
È fondamentale comprendere che in queste attività non si tratta di insegnare la storia della filosofia: partendo da quesiti e spunti tematici i bambini vengono invitati ad affrontare argomenti filosofici e sollecitati a partecipare in modo diretto e personale al dibattito, allo scambio delle idee ed al ragionamento collaborativo.
Nel tempo la collaborazione tra la Fondazione San Carlo e il Comune di Modena riguardo alla filosofia con i bambini si è consolidata e ampliata – aggiunge Grazia Baracchi – consentendo l’allargamento dell’esperienza alle scuole primarie della città. Anche quest’anno Memo (Multicentro Educativo Sergio Neri) rende possibile gli incontri filosofici direttamente nelle scuole e con il coinvolgimento attivo degli insegnanti. Al centro dell’attenzione sono stati posti problemi che riguardano le nostre vite quotidiane e la cui risoluzione può sorprendentemente aprire inediti spazi di scoperta tanto per i bambini quanto per gli adulti, arricchendone le strategie didattiche ed educative e fornendo strumenti pedagogici per poi aiutare i ragazzi a “fare da soli”.