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Rubbiano commemora i caduti nella Battaglia del Quaresimo

Domenica 1° aprile, a Rubbianino, alle ore 10.30, saranno ricordati i partigiani caduti nella Battaglia del Quaresimo, Walter Giovanardi, Lorenzo Gennari ed Ettore Tarasconi.

Alla celebrazione parteciperanno Villiam Orlandini, presidente della terza Circoscrizione e rappresentanti del Comune di Bibbiano e del Comitato per le celebrazioni dei martiri partigiani. La commemorazione ufficiale sarà affidata allo storico Antonio Zambonelli.
L’iniziativa è promossa dal Comitato per le celebrazioni dei martiri partigiani, terza Circoscrizione e Comune di Bibbiano.

La Battaglia del Quaresimo
Gli avvenimenti si svolsero nella giornata del 13 aprile 1945, quando ormai tutte le forze impegnate nella Resistenza si preparavano all’insurrezione finale per liberare i territori della pianura dai fascisti e dai tedeschi ancora prima dell’arrivo degli alleati.
Proprio per la giornata del 13 aprile il Comitato di liberazione nazionale (C.L.N.) aveva organizzato, in accordo con le organizzazioni popolari “Gruppi di difesa delle donne” e “Fronte della gioventù”, manifestazioni di protesta in varie località: oltre a Reggio Emilia, anche Bibbiano, ove era presente un presidio fascista. In appoggio a queste manifestazioni, tutte le forze partigiane delle varie zone erano state mobilitate per intervenire in difesa dei dimostranti e comunque contrastare il nemico. La notizia di queste iniziative giunse però anche alle strutture nazi-fasciste di Reggio Emilia. E infatti, nella mattinata del 13 aprile ingenti forze della Repubblica di Salò – gli storici indicano 160 uomini – arrivarono all’alba nella zona di Barco, Bibbiano, del Ghiardo e di Quattro Castella. Avvennero diversi scontri. Prima tra Barco e Bibbiano, con squadre S.A.P. poco armate che furono costrette a ritirarsi. Successivamente, in località Rubbianino, in prossimità del torrente Quaresimo, al confine tra i territori di Reggio Emilia e Bibbiano, si svolsero i fatti salienti della giornata. È in questa località e nella zona del Ghiardo che avvengono gli scontri più duri: prima i partigiani intercettano un camion fascista e liberano alcuni prigionieri. Successivamente giungono altre forze repubblichine, ed è in questo frangente che il partigiano Lorenzo Gennari “Fiorello” perde la vita, coprendo coraggiosamente la ritirata dei compagni. Nello scontro vengono uccisi anche altri due partigiani: Walter Giovanardi “Blak” ed Ettore Tarasconi “Lungo”. Per il suo eroico comportamento, a Lorenzo Gennari “Fiorello”, carabiniere, verrà poi concessa la medaglia d’oro al valor militare, mentre anni or sono è stata intitolata a suo nome la nuova Caserma dei Carabinieri di Guastalla.
La lunga giornata vide ancora molti altri momenti di lotta nella stessa zona: i fascisti riuscirono a catturare nella zona del Ghiardo altri tre partigiani, che vennero portati a Bibbiano e fucilati sul ponte del torrente Enzola: si trattava dei fratelli Lauro “Biondo”, Luigi “Pippo” Corradini ed Emore Giliberti “Eros”. Dopo la fucilazione venne dato l’ordine di non rimuovere i corpi, perché dovevano servire da esempio. Anche le Brigate nere ebbero molte perdite, come risulta dalle documentazioni ritrovate a Liberazione avvenuta.
Nonostante gli scontri armati svoltisi nelle campagne attorno a Bibbiano, nel centro del paese, nella mattinata si svolse ugualmente una manifestazione di donne, confluite anche da Barco e Cavriago davanti al Municipio e alla caserma della G.N.R. repubblichina, riuscendo a far sentire il grande dissenso popolare alla guerra e all’occupazione nazi-fascista e ottenendo alcune concessioni.
Il sacrificio dei martiri nei vari scontri (poi denominato Battaglia del Quaresimo), che ogni anno si celebra di fronte al cippo di Rubbianino, assume ancora oggi valore se inquadrato nella storica giornata del 13 aprile di sessanta anni or sono, giornata che, per la parte della nostra provincia non ancora liberata dai partigiani, ha rappresentato una vera e propria prova insurrezionale: dovevano passare ancora dodici giorni di lutti e sacrifici per arrivare al 25 Aprile e alla Liberazione dalla guerra, dalla dittatura e dalle occupazione nazista.

















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