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L’indice dei prezzi al consumo a Bologna, settembre 2020

Gli indici dei prezzi al consumo di settembre 2020 sono stati elaborati nel contesto di progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19 in Italia e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito (analogamente a quanto accaduto a giugno, luglio e agosto).

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19, 20 e 21 del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat.
Come ricordato nella Nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nella città di Bologna per il mese settembre 2020 l’indice dei prezzi al consumo per
l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha fatto registrare una variazione mensile di
-0,4% e un tasso tendenziale del -0,9%.
In settembre sono in aumento su base annua le divisioni dei “Servizi sanitari e spese per
la salute” (+1,4%), delle “Bevande alcoliche e tabacchi” (+1,3%), degli “Altri beni e servizi” (+1,2%), dell’“Abbigliamento e calzature” (+1,0%), dell’“Istruzione” (+0,9%), dei “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,7%) e dei “Mobili e articoli per la casa” (+0,5%); viceversa i prezzi sono diminuiti per le divisioni delle “Comunicazioni” (-7,3%), di
“Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-4,5%), dei “Trasporti” (-3,0%), dei “Servizi
ricettivi e di ristorazione” (-2,5%) e di “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,3%).

Il tasso tendenziale dei Beni ha un calo più contenuto (da -1,4% a -1,2%); l’inflazione dei
Servizi invece cala ulteriormente (-0,5%). La componente di fondo, che esclude gli
alimentari e i prodotti energetici rimane a -0,2%.

Un calo più contenuto per i prezzi dei prodotti acquistati con maggior frequenza dai
consumatori (-0,3%). I prezzi dei beni acquistati con media frequenza invece hanno un
ulteriore calo (-2,1%, il tasso annuo). Positiva, anche se più contenuta del mese scorso,
l’inflazione dei prodotti a bassa frequenza di acquisto (+0,6%)

















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