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FIEPET Confesercenti Modena a sostegno della linea del governatore Bonaccini: lasciateci aperti fino alle 23

Il Presidente Bonaccini ha ribadito le sue perplessità in merito alle misure previste nell’ultimo DPCM e Fiepet – Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici – Confesercenti Modena condivide la sua linea di pensiero, espressa anche nell’ambito dell’intervento alla trasmissione “Agorà” su Rai3, in cui ha affermato che, più che i ristoranti alle 18, sarebbe stato opportuno chiudere i centri commerciali nel fine settimana.

FIEPET sta ora portando avanti una serie di proposte che scongiurino la definitiva chiusura delle saracinesche di numerosissimi pubblici esercizi, che versano in una situazione già drammatica. “Occorre che ci lascino operativi fino alle 23, come ha evidenziato anche nella sua lettera aperta Massimo Bottura – spiega Gianfranco Zinani, Presidente FIEPET Confesercenti Modena – Altrimenti tutti gli sforzi fatti ad oggi risulteranno completamente vani. Possiamo garantire le distanze e tutte le precauzioni, accogliendo i nostri clienti in sicurezza. Mentre stiamo valutando la portata degli aiuti e dei sostegni alle imprese contenuti nel Decreto Ristori, riceviamo continuamente il grido di dolore di tanti operatori che non vogliono vivere di aiuti ma del proprio lavoro, nel quale credono e nel quale mettono tanta passione”, conclude Zinani.

Le limitazioni previste non paiono idonee a contenere la situazione emergenziale, andando a colpire sempre le stesse categorie che da mesi risultano in grossa difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia. Attività di ristorazione, palestre, centri benessere, teatri e cinema hanno investito tanto – a questo punto quasi inutilmente – nel rispetto delle procedure anti Covid.

Occorre, oggi più che mai, l’impegno di tutti, soprattutto delle istituzioni, per scongiurare il peggio, perché nei prossimi mesi sono in gioco miliardi di consumi e la tenuta di migliaia di attività e posti di lavoro. La sicurezza e la salute pubblica è la priorità assoluta, ma le nuove restrizioni rischiano di mettere definitivamente in crisi il sistema della ristorazione.

















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