“Il nuovo Dpcm colloca Modena e l’Emilia-Romagna nel primo scenario di rischio (zona gialla), dobbiamo aspirare a mantenere questa situazione e puntare a un miglioramento: il nostro primo obiettivo comune è il contenimento dei contagi. I modenesi sono una comunità seria e il lavoro è un valore da difendere, sono quindi certo nel contributo di tutti a impegnarsi per contenere al massimo il contagio nel breve e medio periodo. Ma ci aspettano mesi difficili. Insieme ed uniti dobbiamo anche continuare ad affrontare le disuguaglianze economiche e sociali che la pandemia ci lascia in eredità”.
Lo ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli giovedì 5 novembre nella consueta comunicazione al Consiglio comunale sull’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Ricordando che due giorni fa a Modena e provincia si è arrivati a 569 nuovi contagi (di cui 293 sintomatici) e come anche il giorno successivo i contagi siano stati 550 (complessivamente 10mila dall’inizio dell’emergenza, con 546 decessi in totale), il sindaco ha ribadito che “la tutela della salute rimane la priorità assoluta, ma è assolutamente necessario ascoltare e farsi carico della stanchezza, della preoccupazione e delle tensioni che registriamo nella nostra comunità e nel tessuto economico-sociale. Ed è assolutamente necessario che i ristori arrivino nei tempi previsti e altri provvedimenti vengano subito valutati. Bene, quindi l’annuncio del presidente Conte in merito al ‘Decreto ristori bis’, stimato attorno ai 2,5 miliardi di euro con specifica attenzione ai comparti più colpiti dal nuovo Dpcm”, ha affermato il sindaco precisando che l’Amministrazione comunale, in questo mese, ha continuato a dialogare con tutti i portatori di interessi del territorio e continuerà a farlo.
Muzzarelli ha usato parole di apprezzamento nei confronti del Presidente della Repubblica che ha convocato i presidenti di Camera e Senato per stimolare un dialogo in Parlamento tra maggioranza e opposizione. “Così come, parallelamente – ha osservato Muzzarelli – è necessario che ogni decisione veda un dialogo profondo tra Governo, Regioni e Autonomie locali, perché in una situazione difficilissima come quella che stiamo vivendo, nel pieno della seconda ondata di contagi, risultano intollerabili i rituali della peggiore politica italiana. Lo sanno bene i sindaci, di tutti i colori politici, che si trovano in prima linea e ascoltano le difficoltà, le paure, la delusione o la rabbia delle comunità”.
Mattarella ha anche indicato la strada giusta al Paese ricordando che “la sanità pubblica è il fulcro della strategia” per battere il virus, mentre la politica ha il compito di decidere e di prendersi delle responsabilità.
Per quanto riguarda il nuovo Dpcm, il sindaco ha spiegato che “si introduce un meccanismo nuovo in merito a tre aspetti: mix di responsabilità tra centro e periferia (sebbene nettissima è la preponderanza decisionale del Governo centrale); automatismi che scattano a seconda dello scenario, differenziazioni territoriali secondo parametri statistici. È quindi entrato nel merito delle diverse misure previste nelle tre aree individuate, corrispondenti a tre scenari di rischio per ciascuno dei quali sono previsti misure via via più restrittive in base all’andamento della pandemia: gialla, arancione e rossa per la massima gravità.
Per tutte restano confermati utilizzo delle mascherine, distanza interpersonale di sicurezza, obbligo di rimanere sempre a casa con più di 37,5 di febbre, oltre al fatto che dalle 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati, attraverso autocertificazione, da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Ed è comunque fortemente raccomandato a tutti e per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi salvo che per andare al lavoro, a scuola o per usufruire di servizi aperti.
Confermata la responsabilità dei controlli in capo a Prefettura e Forze dell’Ordine; Comuni e sindaci, tramite Polizia Locale, continuano ad esercitare le proprie prerogative. Il Prefetto Faloni ha già annunciato un rafforzamento dei controlli e il sindaco Muzzarelli ha evidenziato l’importanza di continuare e rafforzare la rete di attività inerenti alle sicurezze urbane e al controllo del territorio, soprattutto nel momento in cui la chiusura delle attività di tipo economico, sociale e aggregativo che svolgono anche una funzione di controllo sociale in centro storico come negli altri quartieri. In tal senso, per contribuire cioè alla diffusione del virus e prevenire fenomeni legati alla vendita di alcolici, è entrata in vigore oggi un’ordinanza che prevede, dalle ore 21 alle 5, la chiusura degli esercizi di vicinato nel centro storico e dei distributori automatici di alimenti e bevande in tutta la città, in quanto luoghi di potenziale assembramento non vigilato.
ULTERIORI 17 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA
Di fronte alla curva dei pazienti Covid-19 ricoverati che continua a crescere, la sanità modenese conferma il potenziamento delle strutture anche attraverso ulteriori moduli esterni per gestire i casi più gravi, i pazienti, cioè, che hanno bisogno di ventilazione. Nelle prossime settimane al Policlinico saranno ultimati ulteriori 17 posti che andranno ad aggiungersi ai 13 già realizzati nello stesso ospedale e agli altri 18 ultimati in quello di Baggiovara.
Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante la comunicazione sull’emergenza sanitaria, il 5 novembre, in Consiglio comunale. “Ovviamente, per questo potenziamento di reparti sarà necessario reperire nuove unità di personale (medici, infermieri, Oss) senza bloccare le altre attività sanitarie. La tenuta della sanità pubblica in ambito ospedaliero e territoriale è fondamentale per far fronte all’emergenza sanitaria”, ha ribadito il sindaco ringraziando tutto il personale sanitario “per quanto sta facendo da ormai oltre otto mesi” e congratulandosi con l’Azienda Ospedaliero Universitaria per essere tra i centri scelti per testare il vaccino contro il coronavirus sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca, “perché la ricerca è l’altro versante su cui occorre lavorare”.
Dopo essersi soffermato sulla gestione sanitaria dell’emergenza e sulla conseguente organizzazione dell’Aou con attivazione di posti letto dedicati ai pazienti Covid, riorganizzazione degli accessi al Pronto soccorso e della presa in carico dei pazienti, il sindaco ha ricordato che “uno dei fronti aperti più rilevanti e critici rimane quello delle Cra, le Casa Residenze Anziani dove servizi sociali e autorità sanitarie hanno messo in campo una serie di risposte per aiutare i gestori nell’affrontare l’emergenza sanitaria: dalla task force che valuta le misure urgenti poste in essere e gli aspetti da migliorare all’affiancamento delle strutture con pazienti Covid attraverso sopralluoghi, servizio di telemedicina, potenziamento della presenza di medici e infermieri e aiuto nella ricerca di operatori. Eseguito, inoltre, lo screening sierologico per gli operatori di tutte le strutture per anziani e disabili e da ottobre è attivo uno screening su tutti gli utenti e gli operatori, in aggiunta a quello attivo nelle Cra con casi di Covid, 5 delle 16 totali, ossia: Villa Parco (36 gli ospiti positivi con 14 decessi, 15 operatori positivi); Casa della Gioia e del Sole (5 ospiti positivi e 6 operatori); Ducale 2 (32 ospiti positivi con un decesso, 6 operatori positivi); Ducale 3 (2 ospiti e un operatore positivi); 9 Gennaio (27 ospiti positivi e 6 deceduti, 13 operatori positivi); inoltre anche al Ramazzini e a Villa Margherita un operatore è risultato positivo.
Per fronteggiare il ritardo nella refertazione dei tamponi dovuto all’impennata generale delle prescrizioni, il laboratorio dell’Ausl lavora ora 24 ore al giorno e valuta di mettere a disposizione delle strutture i tamponi rapidi antigenici.
Effettuato anche il secondo giro di screening di utenti ed operatori dei Centri Diurni per Disabili e Laboratori Socio Occupazionali che restano in funzione anche se con un numero ridotto di utenti e dove stanno per partire anche i Test Rapidi a cura dei Centri stessi come avverrà anche nei sei servizi diurni per anziani.
Infine, il sindaco Muzzarelli ha ricordato l’incidenza del virus tra la popolazione scolastica modenese. Da quando le scuole e i servizi educativi sono stati riaperti, in isolamento preventivo ci sono state: 24 classi di secondarie di secondo grado (oltre a 39 casi singoli); 17 classi di secondarie di primo grado (oltre a 12 casi singoli); 9 classi di primarie (più 15 casi singoli); 9 sezioni di scuole d’infanzia (oltre a 6 casi singoli), una sezione di nido d’infanzia.
“L’incidenza registrata finora a scuola è pertanto limitata- ha concluso il sindaco – se si pensa che la popolazione scolastica di Modena è di oltre 31.800 bambini e ragazzi dagli 0 ai 18 anni, ma occorre portare fino in fondo il patto di corresponsabilità tra enti pubblici e famiglie per poter continuare a garantire la didattica in presenza” (la fascia di allerta gialla in cui è collocata la nostra regione prevede la didattica a distanza solo per le scuole superiori pur elevandola al cento per cento).