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Nascono le Centrali Operative Distrettuali. Professionisti in rete con un’unica cabina di regia

Supportare i Medici di Medicina Generale in questa nuova fase dell’emergenza e raccordare in modo efficiente i diversi servizi territoriali che si occupano dei pazienti Covid. È uno dei tanti obiettivi delle Centrali Operative Distrettuali covid: il progetto, cui ha fatto da apripista Mirandola, è ora attivo in tutti e sette i Distretti Sanitari della provincia. Attraverso una centrale operativa telefonica, attiva dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 14, i Medici di Medicina Generale avranno a disposizione un unico numero telefonico che fornirà un raccordo rapido e costante con i servizi che gestiscono l’attività clinico-assistenziale sul proprio territorio distrettuale.

Non si tratta, però soltanto di un numero di telefono dedicato, quanto piuttosto di un luogo “virtuale” in cui tutti i soggetti coinvolti nell’assistenza a un paziente possono confrontarsi con l’obiettivo comune di trovare il contesto assistenziale più adeguato.

Il supporto telefonico agevola in questo senso le azioni dei MMG che sempre più spesso si trovano a rispondere a situazioni complesse che necessitano di un canale diretto con gli specialisti e la rete dei servizi presenti sul territorio. Il contatto tra i Medici di Medicina Generale e le Centrali faciliterà sia l’individuazione precoce delle persone con sospetto Covid che la pronta gestione dei casi accertati, attivando immediatamente i diversi servizi (dall’assistenza domiciliare al tampone, dall’hotel covid all’Osco, dall’Usca fino all’emergenza-urgenza se necessario). Questo permetterà un coordinamento per la presa in carico delle persone – specialmente quelle con anche patologie croniche e in condizioni di fragilità – che, senza pur senza bisogno di ricovero ospedaliero, necessitano di mantenere la continuità assistenziale a domicilio.

Altro strumento fondamentale a disposizione dell’équipe medica delle Centrali Operative Distrettuali, in particolare per l’assistenza a domicilio, sarà l’utilizzo anche dei sistemi di telemedicina, tra cui il telemonitoraggio dei parametri vitali necessari (saturazione dell’ossigeno nel sangue, temperatura corporea, frequenza respiratoria, ecc.) a rilevare la presenza di sintomi legati al Covid-19 o a gestire il decorso di una malattia cronica e le videochiamate programmate con i pazienti e familiari per verifiche più puntuali dello stato del paziente.

Le Centrali Operative Distrettuali prevedono la presenza di diverse professionalità sanitarie che si integrano tra loro: un medico del Dipartimento cure primarie per il raccordo con le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale); un coordinatore infermieristico dell’assistenza domiciliare per il supporto a domicilio e l’esecuzione dei tamponi sia in drive che a casa; un operatore del Punto Unico di Accesso Sociale e Sanitario (Puass) per le dimissioni protette e le segnalazioni provenienti dal territorio; un operatore della Sanità Pubblica per il coordinamento sulla sorveglianza attiva; un operatore della Salute Mentale per il supporto dei pazienti psichiatrici Covid; un’ostetrica del Consultorio per la presa in carico delle gravidanze Covid; un rappresentante della Medicina Generale/Pediatra di Libera Scelta per il raccordo con i Nuclei di Cure Primarie.

Nella fase di attenuazione dell’epidemia da Covid, i professionisti delle Centrali Operative Distrettuali continueranno la loro funzione di raccordo tra le diverse attività e servizi della rete territoriale, in integrazione con la rete ospedaliera, per la presa in carico della popolazione di riferimento, in particolare delle persone fragili.

















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