Continua l’impegno del Comune di Reggio per il contrasto della criminalità organizzata attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione che aiutino la città a tenere alta l’attenzione sui rischi delle infiltrazioni malavitose. Un’attenzione necessaria sempre, ma a maggior ragione urgente in un momento, come quello attuale, caratterizzato da grande incertezza economica.
Domani, venerdì 22 gennaio, alle ore 18.30, si terrà l’incontro dal titolo “Il virus della ‘ndrangheta, gli appetiti delle mafie durante l’attuale pandemia” per riflettere su come le mafie possono riorganizzarsi per sfruttare le debolezze create dall’attuale pandemia. All’incontro – che sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Reggio Emilia e sul canale YouTube istituzionale – interverrà il magistrato Alessandra Dolci, capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Parteciperanno inoltre il sindaco Luca Vecchi, l’assessore alla Legalità e coesione sociale Nicola Tria e Elia Minari dell’associazione Cortocircuito.
“Obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare e creare consapevolezza sulle dinamiche più recenti che caratterizzano l’attività della criminalità organizzata rispetto all’attuale congiuntura economica e sociale legata alla pandemia. Come emerge da alcune inchieste giudiziarie degli ultimi mesi, le mafie riescono a speculare sullo stato di emergenza sanitaria e sulle difficoltà delle aziende, ad esempio offrendo liquidità alle imprese in crisi, un aspetto che non va sottovalutato ma di cui è necessario parlare” dice l’assessore Nicola Tria.
L’appuntamento di venerdì fa parte di un ciclo di incontri sul tema della legalità e del contrasto della criminalità organizzata promosso dal Comune di Reggio Emilia insieme a Fondazione Manodori, Associazione culturale antimafia Cortocircuito e Regione Emilia-Romagna ed è parte delle attività previste dal progetto dello ‘Sportello di legalità’ voluto dal Comune insieme a Fondazione Manodori e Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia.
Le iniziative si rivolgono in particolare alle giovani generazioni per creare dei momenti di riflessione e formazione qualificata su temi di attualità e per far comprendere meglio il valore della legalità, mettendola in relazione in modo concreto con il quotidiano dei ragazzi. Nei giorni scorsi si sono svolti infatti due appuntamenti, pensati per le scuole, sul tema de “La criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Come riconoscere e contrastare le mafie dopo il maxi-processo Aemilia” a cui hanno partecipato (on line) oltre mille persone.