La Legge regionale 8 agosto 2001 n. 26 (“Diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25/1999”) prevede che, al fine di rendere effettivo il diritto di ogni persona ad accedere a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo, la
Regione e gli Enti Locali debbano promuovere interventi volti a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che si frappongono al pieno godimento di tale diritto. Ulteriori leggi regionali, promulgate negli anni successivi, stabiliscono norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ogni cittadino e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro. Tutto questo era già previsto in tempi pre-Covid.
Ora che l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia ha aperto la strada alla Dad (Didattica a distanza), è diventato palese il divario digitale delle famiglie. Per questo, la Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione degli enti locali e unioni di comuni una serie di contributi per finanziare progetti specifici nati allo scopo di supportare l’accesso alla didattica da parte di tutti, anche di chi si trova in situazione di svantaggio sociale.
L’Unione Bassa Reggiana, sentiti i fabbisogni dei comuni associati, ha presentato un suo progetto a sostegno della Dad, che è stato approvato dalla Regione Emilia Romagna. Così, grazie al contributo regionale, l’assessorato alla scuola del Comune di Guastalla ha scelto di donare all’Istituto comprensivo F. Gonzaga 48 device, fra tablet e pc portatili, di cui 34 alla scuola primaria e 14 alla secondaria di primo grado, per metterlo a disposizione degli allievi bisognosi.
“Le misure per il contenimento del contagio epidemiologico, che hanno imposto da lunedì scorso la Dad – afferma l’assessore alla scuola, welfare e politiche giovanili, nonché vice sindaco Matteo Artoni – rischiano di riattivare il circolo vizioso dello svantaggio sociale, ossia di acuire il divario nell’accesso alle tecnologie e le disuguaglianze fra gli studenti. Sappiamo che è un momento difficile e la sospensione della scuola in presenza mette a dura prova sia la didattica, sia la socialità. Quindi, tramite questa donazione abbiamo cercato di arrivare a tutti senza lasciare indietro nessuno, pur nella consapevolezza che l’insegnamento a distanza è limitante rispetto a quello in presenza, alla quale speriamo di ritornare molto presto”.