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Qualità della vita: peggiorano le città emiliane

E’ Sondrio la più bella del 2002. La tradizionale indagine annuale de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane assegna al capoluogo valtellinese la palma di città “più vivibile”.

Il buon quadro ambientale e dei servizi, l’alto grado di sicurezza, la soddisfacente performance imprenditoriale e occupazionale consegnano l’Oscar della qualità alla città lombarda. All’estremità opposta c’è quest’anno una pugliese, Foggia: a penalizzarla soprattutto gli indicatori relativi al tenore di vita, ai servizi e al tempo libero.

La sorpresa viene dalla nostra regione, dove la qualità della vita peggiora.
In Emilia-Romagna, tutte le province -salvo Forlì e Modena- sono in arretramento. Un risultato negativo un pò inatteso, che viene dopo un triennio 1998-2000 di vittorie (nell’ordine: Piacenza, Parma e Bologna).

Le classifiche tributano alle città emiliane solo primati minori: il reddito disponibile al consumo (Bologna con 19.685,03 euro), percentuale di posti letto in day hospital (Ferrara con il 19,96%), la spesa per il cinema (Bologna con 3,89 biglietti acquistati per abitante) e la percentuale di nati vivi (Reggio Emilia con 1,17 su 1000).

Il trend generale è di un calo medio sugli indicatori più importanti, non ultimo quello della sicurezza, dove la migliore tra le emiliane è Ferrara che è solo quarantunesima.

















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