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Le celebrazioni mirandolesi per il 75° ella Repubblica

Il 2 giugno è una data da ricordare, celebrare, portare come esempio. Gli italiani 75 anni fa decretarono attraverso un referendum popolare che prevedeva, per la prima volta il suffragio universale, la nascita della Repubblica parlamentare italiana. “Insieme con la scelta sulla forma dello stato, i cittadini quel giorno elessero anche i componenti dell’Assemblea Costituente che aveva il compito di redigere la Costituzione. E Mirandola – tiene a precisare il Sindaco Alberto Greco – ha l’onore di aver dato un contributo rilevante nella redazione della Costituzione, grazie ad un proprio concittadino, il dott. Mario Merighi: da medico capì e sostenne l’importanza della tutela della salute. L’epidemia, che ci ha colti, non può che renderci riconoscenti a persone come il dott. Merighi, a cui si devono l’art. 32 della nostra Costituzione che tutela la salute degli individui e si batté affinché le cure mediche fossero assicurate a tutte le persone. Ma pure anche l’art.38 sull’assistenza e la previdenza sociale sempre a tutela delle persone con disabilità, ai lavoratori malati ed infortunati ed a garanzia economica delle famiglie dei caduti sul lavoro.”

In occasione del 75esimo anniversario della Repubblica Italiana, mercoledì 2 giugno 2021, presso la sede Municipale di via Giolitti a Mirandola si terrà un momento celebrativo, a partire dalle ore 10.00 alla presenza del Sindaco di Mirandola Alberto Greco. Oltre al primo cittadino saranno inoltre presenti gli ex sindaci della Città dei Pico dei mandati precedenti.

L’inno di Mameli eseguito dalla filarmonica cittadina “G. Andreoli”, introdurrà l’intervento del Sindaco, dopo il quale seguirà un nuovo intermezzo musicale con l’esecuzione dell’Inno alla Gioia. Quindi al termine i sindaci presenti proseguiranno per il Cimitero monumentale del Capoluogo, per rendere omaggio ai Sindaci di Mirandola defunti.

La ricorrenza sarà celebrata in forma ridotta ed in stretta osservanza delle disposizioni Covid, come per altro indicato dalla Prefettura di Modena, per evitare ogni sorta di assembramento.

















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