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Festival della Fiaba: dal 10 al 12 settembre torna a Modena la manifestazione pensata per un pubblico adulto

Ottava edizione per il Festival della Fiaba, dal 10 al 12 settembre presso il circolo culturale Filatoio (via de’ Bonomini 61/63, www.festivaldellafiaba.com) e in varie location del Quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari, vicino al centro storico di Modena. Un appuntamento consolidato negli anni che vuole essere un momento di confronto e di ascolto con narrazioni di fiabe della tradizione, spettacoli, performance, conferenze, esposizioni, concerti, momenti dedicati al gusto e tanto altro.

Tema caratterizzante di questa ottava edizione è la “Gioia” intesa come il trovare se stessi, vivere in pienezza e soprattutto, essere vibranti nel pieno ascolto della propria anima. Indagare i vari aspetti della gioia significa passare attraverso il dolore, la fatica, ogni momento di gioia arriva dopo un percorso che inevitabilmente parla di passaggio, morte e rinascita, paura. La gioia è una esplosione intensa, fugace e magnifica.

Un appuntamento unico su territorio nazionale, capace di raccontare e interpretare le fiabe per adulti attraverso linguaggi artistici, musicali e performativi, mettendo al centro l’arte e il sentimento. La direttrice artistica, performer e regista teatrale nonché ideatrice dell’iniziativa, Nicoletta Giberti spiega: “In questo momento storico, abbiamo tutti compreso il valore inestimabile della libertà. Libertà e Gioia vanno a braccetto ripercorrendo il significato di prendersi pienamente la libertà di essere chi siamo. Un atto necessario, coraggioso. Non potevano mancare allora, in questa edizione i colori di Cossio, i Bambini non spettatori ma attori come specchi della gioia pura e ancora i Super Glamour, un gruppo musicale nato durante il lockdown come atto di resilienza”.

 

Performance e Conferenze

Ad aprire la manifestazione la performance, nella strada e nel verde vicino al Filatoio di Giacomo Cossio, “ControNatura”:una performance che nasce dalla fascinazione per una pianta capace di crescere in uno spazio angusto, tra le crepe dell’asfalto dove germoglia il verde. Tutto questo rappresenta la Gioia, la vita che ritorna, che sia dopo la pandemia o dopo un isolamento sociale. (Venerdì ore 19.30 presso Spazio 1 Filatoio).

Per indagare il tema della gioia si terranno anche una serie di conferenze, che si svolgeranno a ingresso gratuito ogni sera presso lo spazio Progetto Lavoratorio. Tra le conferenze “La Gioia dopo la separazione. Le Voci femminili del Carcere di S. Anna” (laboratorio T-essere: da donna a donna, Casa delle Donne contro la violenza – gruppo carcere, Gruppo Carcere Città e Centro documentazione donna di Modena). Spesso, come insegna la fiaba, per arrivare alla gioia è necessario un lungo periodo di separazione prima di ritrovarsi, proprio come succede alle donne che vivono in una condizione di reclusione. Nello spazio della fiaba sono in un luogo “altro”. (Venerdì 10 alle ore 20.30 presso Spazio 3 – Progetto Lavoratorio).

Sabato invece si terrà la conferenza a cura di Michele Collina con “Il sorriso di MARTHÀ” dai banchi di scuola a Delfi alla ricerca di e stessi. (Sabato 11 settembre alle 20.15 presso spazio 3 Progetto Lavoratorio).

Anche il gioco prende forma durante il festival nella conferenza della danzatrice Valeria Chiara Puppo “L’universo del gioco come espressione di gioia autentica”. Il gioco da sempre fa parte della vita degli individui e fin da bambini si sperimenta la gioia di giocare. Tra poesia e sacralità il gioco celebra l’esistenza e ci permette di allenare le nostre potenzialità come esseri umani, vivere giocando è una delle possibilità che abbiamo per rendere la nostra esperienza straordinaria. (Domenica 12 alle 19.30 presso Spazio 3 – Progetto Lavoratorio).

 

La Fiaba del Festival

Ogni anno il Festival ha una fiaba di riferimento. Per la ottava edizione la fiaba è “Re Oddur, una antica fiaba Islandese”, un racconto che affronta la tematica dello scoprire veramente se stessi. Datata 1625, la fiaba tratta il tema del gender. Una storia stupenda, affascinante e sorprendente su un concetto tanto semplice quanto difficile da raggiungere nella breve intensità di una vita. Ogni sera verrà narrata per 3 volte presso la stanza 22 dell’Hotel la Pace da narratori sempre diversi per cogliere le sfumature che caratterizzano la narrazione in voce semplice. (Spazio 6 – Hotel La Pace tutte le sere ore 21, 22 e 23. Contributo 5 euro e prenotazione obbligatoria).

 

Laboratori

Spazio anche ai laboratori, come quello a tema floreale “Gioie Floreali” a cura di Giulia Marenzi, titolare di Settedifiori. In linea con il tema del festival, la gioia si trasmette anche attraverso i fiori e il workshop che Giulia terrà, sarà proprio incentrato sui gioielli floreali. Il Lab si terrà nelle giornate di sabato e domenica nel pomeriggio dentro al giardino di Filatoio. Anche i bambini saranno protagonisti al Festival ma come narratori, con lo spettacolo di strada “La corte dei bambini 6+” (“Venghino Signori venghino, in questa bellissima plaza, incredibile spettaculo!!”). I bambini di un doposcuola di Verona lasciano la loro yurta nel bosco per andare all’avventura, con il loro carretto portatutto e scendono in strada, nei parchi e nelle piazze, a portare le loro storie incontro alla vita. Mauro Falsarolo e i Bambini della Corte ci porteranno in un mondo fatto di musica, parole e condivisione intorno al loro carretto per le strade del quartiere. (Spettacolo di strada partenza alle 17.30 dal Filatoio e arrivo a Spazio 10 – StArt60).

 

La Mostra

Per tutta la durata del festival sarà possibile anche visionare gratuitamente la mostra presso lo spazio El Grippo “Anatomia dell’essere” un progetto di Elena Annovi (artista, danzatrice e performer) ed Enrico Bertani (fotografo). Una ricerca creativa che vuole abbracciare l’uomo e la natura partendo dall’osservazione dell’elemento dell’albero, indagandone le analogie, i rapporti e le emozioni attraverso gli occhi, il corpo e la relazione con gli altri. Un vero e proprio progetto multidisciplinare che coinvolge la fotografia, il racconto filmico, la performance per svilupparsi poi in un progetto di arte condivisa, in continuo interscambio con le persone che si avvicineranno ad “Anatomia dell’Essere”.

 

Nel giardino del Filatoio

Il giardino come luogo di racconto, di incontro, di condivisione e ascolto. Qui si vanno a mescolare saperi, mestieri ed emozioni per raccontare la gioia che, a volte, può arrivare dopo un forte dolore. Il lutto e la fine sono percorsi complessi, lunghi e multistratificati. Rinascere dopo un lutto, anche questo vuol dire gioia, la possibilità di esistere nuovamente, spesso in un’altra forma, di ricominciare. Il progetto di scrittura e arte pubblica di Alessandra Cussini “La casetta nel giardino, Esaudire e Quarantatavoli” parlerà proprio di questo.

Una casetta nel giardino del Filatoio ospiterà un’installazione di lettere che contengono liste di desideri e sarà il luogo in cui farne giungere altre nei giorni del Festival. Verrà costruito un archivio di cui l’artista sarà la mano scrivente per chi vorrà giungere e deporre i propri cataloghi emotivi. Un lavoro di connessione, ricerca, relazione e raccolta, aiutato dal caso e da ciò che deve accadere, cercherà di farne avverare alcuni. Nel giardino del Filatoio anche le narrazioni di fiabe nordiche in arte tessile “Die Blaue Stunde: L’Ora Blu” a cura di Luciana Bellotti. 7 fiabe, 7 telai, 7 campionari di tessuti d’arredo vintage, 7 collane con pizzi, bottoni e il filo del racconto. L’ora blu è quel momento magico tra il buio e la luce, quel preciso momento in cui tutto si placa, anche il vento e la natura, scende il silenzio e quell’attimo sembra eterno. E’ un tempo sospeso che si illumina di colori unici, irripetibili e rivelatori. Tutto sembra finire oppure ricominciare, o rivelarsi ed esprimere una nuova visione. Nel Nord Europa questo momento emerge in modo più evidente per il suo dilatarsi nel tempo. Questa luce genera l’incontro con l’immaginato, la Gioia dello svelamento e della rivelazione. I progetti saranno fruibili per tutta la durata del festival gratuitamente. Spazio anche alla musica nel cortile dietro il giardino del Filatoio sabato 11 alle 22. Il concerto di questa edizione è un debutto di una band modenese di giovanissimi “Super Glamour”, una formazione esplosiva per un repertorio Rock e Punk. Il lockdown è stato per loro un “look up”  in cui hanno trovato nella musica la risposta, il respiro, la bellezza di condividere una passione e restare sveglia. Un momento di pura “gioia” da condividere tutti insieme.

 

Non c’è fiaba senza gusto

Come ogni anno, presso il Filatoio si potranno gustare ottime squisitezze, attendendo il proprio turno per andare ad ascoltare una fiaba e incontrandosi per scambiare parole, pensieri e suggestioni. Importante prenotare chiamando il 329 8940843.

Il Festival della Fiaba è patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Modena, oltre che dell’Università di Bologna, dipartimento di Scienze dell’Educazione.

Per informazioni e dettagli sul programma:  www.festivaldellafiaba.com

















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