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I Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna diventano di comunità e crescono: nuove assunzioni, nuove tecnologie, sedi più adeguate

Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Samaritani Andrea

Consolidare la gestione e lo sviluppo dei servizi dei Centri per l’impiego e di collocamento mirato per le persone con disabilità, investendo sulle competenze del personale, sulle infrastrutture e sull’aggiornamento degli strumenti tecnologici di lavoro, per migliorare i servizi e la qualificazione professionale degli operatori.

Sono gli obiettivi del Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, voluto dalla Regione Emilia-Romagna, che è stato illustrato questa mattina, in video-conferenza stampa nella sede della Regione.

Il Piano prevede investimenti complessivi per oltre 76 milioni di euro destinati agli edifici che ospitano gli uffici dei Centri per l’impiego, risorse per i sistemi informativi e per le reti di comunicazione (circa 50 milioni), oltre che un importante investimento per l’incremento degli organici del personale (26,2 milioni). in uscita un nuovo bando per selezionare, altre 85 persone, che saranno assunte con contratto di formazione lavoro.

In Emilia-Romagna ci si prepara così a rispondere alle sfide prossime correlate alle tante opportunità offerte dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legato alla ripresa post pandemia, e alla gestione delle risorse dei fondi strutturali europei in relazione alla strategia definita con l’S3 approvata dall’Assemblea regionale.

 

Più persone in servizio nei Centri

A oggi, sono 260 le persone già assunte e destinate ai Centri per l’Impiego. Rispetto agli obiettivi del Piano di potenziamento, si tratta di oltre il 55% del fabbisogno da coprire.

Ma è in uscita un ulteriore bando per selezionare, con prove concorsuali, altre 85 persone, che saranno assunte con contratto di formazione lavoro. Questo porterà la copertura dell’organico in misura pari a circa il 75% delle necessità, nel periodo compreso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, per poi concludere l’assetto organico nel 2022.

Il contratto di formazione lavoro (cfl) è stato scelto perché permette di reclutare giovani, con un’età massima di 32 anni, in possesso di laurea o diploma di scuola superiore, con durata del corso di studi quinquennale.

Il cfl è un particolare tipo di contratto di lavoro a termine, connesso e coordinato con un progetto formativo che ha come obiettivo quello di far acquisire al lavoratore una specifica professionalità. E a fine contratto, è possibile l’assunzione a tempo indeterminato.

 

Potenziamento dei sistemi informativi

Per raggiungere gli obiettivi che sono stati definiti, verranno potenziati i sistemi digitali e informativi che sono la base della infrastruttura operativa dell’Agenzia per il Lavoro.

Oggi è operativo un sistema informativo regionale per il lavoro (Sil-ER), che gestisce tutte le attività dei Centri per l’impiego, e che “parla” con i sistemi informativi nazionali.

Il sistema rende disponibile un Portale di servizi rivolto a cittadini e imprese (Lavoro per Te), una app attraverso la quale è possibile avere informazioni e servizi diversi e una piattaforma condivisa (AssistER) con i Comuni e le Asl per la presa in carico delle persone in condizioni di fragilità, il cui utilizzo è stato esteso alla gestione del Reddito di Cittadinanza. Il quadro si completa con una Piattaforma per la gestione e il controllo dei tirocini.

 

Nuovi spazi e sedi più moderne

L’obiettivo è quello di stipulare accordi con tutte le 38 amministrazioni comunali sedi dei Centri per l’impiego e di Collocamento mirato prevedendo l’acquisto di nuovi sedi o la ristrutturazione di quelle attuali, con spazi adeguati ai nuovi fabbisogni e interventi di ammodernamento.

In particolare, il Piano prevede di realizzare 9 Centri per l’impiego di grandi dimensioni (con un bacino di popolazione servita superiore a 10.000 utenti e almeno 30 operatori), 15 di medie dimensioni (tra 5.000 e 10.000 utenti e numero di operatori compreso tra un minimo di 10 a un massimo di 29 unità) e 14 centri per l’impiego di piccole dimensioni (tra 1.500 e 5.000 utenti e non più di 9 operatori).

Sono già stati approvati tre schemi di accordi con comuni che ospitano Cpi di grandi dimensioni (Modena, Bologna e Ravenna), per una spesa impegnata di 6,8 milioni di euro.

Entro il 31 dicembre 2021 si stipuleranno altre convenzioni, con i conseguenti impegni di spesa per 14 milioni di euro, arrivando a impegnare circa 2/3 delle risorse programmate per gli interventi di acquisto e ristrutturazione delle sedi.

Inoltre, il dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ha progettato un “layout del Centro per l’impiego tipo” che contiene ipotesi distributive, funzionali, tecnologiche, estetiche, informative, volte a migliorare le sedi adibite a Centri per l’Impiego dell’Emilia-Romagna.

 

Formazione per gli operatori dei Centri per l’impiego

Per dare al personale in servizio nuove competenze, che possano permettere loro di alzare l’asticella della qualità dei servizi erogati, sono già stati avviati importanti interventi formativi di aggiornamento professionale, anche con master universitari, che hanno già coinvolto la quasi totalità dei dipendenti dei Centri.

E sarà questa la strada che caratterizzerà, anche per il futuro, l’investimento sul personale, come leva strategica fondamentale per raggiungere gli obiettivi che sono stati definiti.

 

La rete attiva per il lavoro oggi

Dopo l’attuazione del sistema di accreditamento che regola i rapporti con i soggetti privati, oggi ci sono in Emilia-Romagna 30 soggetti in Area 1 (rivolta agli utenti del collocamento ordinario) con 308 sedi, e 53 soggetti in Area 2 (rivolta agli utenti con disabilità e fragili e vulnerabili) con 184 sedi.

La rete attiva, che è quindi composta dai centri per l’impiego e dai soggetti privati accreditati, rappresenta l’infrastruttura capace di erogare i servizi che fanno riferimento allo scenario complessivo della ricerca del lavoro.

 

Controllo di gestione

L’Agenzia sta mettendo a punto un sistema di controllo di gestione che consentirà di avere in tempo reale il quadro della situazione, sia in termini di costi che di servizi erogati, dando la possibilità di intervenire, se sarà necessario, con eventuali correzioni gestionali

















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