“Con l’approvazione dell’ Ordine del Giorno emendato e accolto con favore dalla Lega Nord, nato da una mia proposta che recepiva le istanze critiche al DDL Zan avanzate dal Circolo Fratelli d’Italia attraverso una iniziativa extra-consiliare, da Sassuolo è partito un messaggio politico chiaro e di libertà contro un Disegno di Legge che non allarga i diritti, anzi, per diversi aspetti li comprime insieme alla libertà. Che estende in maniera confusa e pericolosamente interpretabile reati non definiti, che introduce la giornata nazionale contro l’omofobia con la relativa organizzazione di cerimonie e incontri volendo, seppur in modo non esplicitato, introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado la propaganda gender Per di più pretende di alzare il vessillo della difesa delle disabilità, senza poi normare nulla in merito. Ebbene, nonostante il boicottaggio del PD e i partiti di area, inscenato ad arte a luglio per rimandare la discussione, oggi il traguardo è stato raggiunto”.
Così Claudia Severi, Consigliere Comunale Forza Italia Sassuolo che prosegue: “Siamo infatti riusciti a deliberare la contrarietà del C.C di Sassuolo al DdL ZAN, cosi come approvato dalla Camera, prima della discussione in aula ed inviare alla commissione Senato, ancora impegnata sulla discussione, il nostro sostegno al NO! Il Consiglio Comunale é l’organo democratico più vicino all’elettore, e credo che davanti ad un DdL che rappresenta una “rivoluzione “ per l’intera società, la voce dei cittadini, attraverso i Consiglieri che direttamente li rappresentano, debba farsi sentire. Tutti siamo contro le discriminazioni e le violenze verbali e fisiche , cosi come siamo pronti a difendere con convinzione la libertà di amare, e sono convinta che se si fosse proposto un testo realmente a tutela di questo, ci sarebbe stata ampia convergenza.
Ma non possiamo condividere un disegno di legge che potrebbe aprire la strada a pesanti sanzioni o addirittura al carcere per chi legittimamente volesse affermare che la famiglia è composta da un papà e da una mamma. Allo stesso modo respingiamo con forza il tentativo, attraverso il Ddl Zan, di trasformare le scuole, fin dalle elementari, in centri sperimentali per l’introduzione e la diffusione delle teorie gender. I figli degli italiani non possono diventare i bersagli della propaganda. Tutti vogliamo punire i delinquenti che aggrediscono due ragazzi o ragazze che si amano, ma lasciamo fuori i bambini sui banchi di scuola. E non accetterò mai che le donne nate donna debbano chiamarsi ‘gente che mestrua’. Su questo sono, e continuerò ad essere inflessibile”, conclude Claudia Severi.