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Anas presenta i lavori di prolungamento della SS 9 Tangenziale di Reggio Emilia nel tratto tra S. Prospero Strinati e Corte Tegge

Questa mattina presso la Sala Tricolore del Comune di Reggio Emilia Anas (Gruppo Fs Italiane) ha presentato il programma dei lavori di prolungamento della strada statale 9 Tangenziale di Reggio Emilia, nel tratto tra S. Prospero Strinati e Corte Tegge, avviati nel mese di luglio e che vedono attualmente in corso le attività di scavi archeologici.

Sono intervenuti Luca Vecchi, Sindaco del Comune di Reggio Emilia, Aldo Castellari, Responsabile Struttura Territoriale Anas Emilia Romagna, Andrea Corsini, Assessore a Mobilità e trasporti Infrastrutture Turismo commercio della Regione Emilia Romagna e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna.

La realizzazione della Tangenziale, con un investimento di oltre 190 milioni di euro, consiste nella realizzazione di oltre 6 km per l’asse principale ed oltre 8 km di collegamenti alla viabilità locale oltre a percorsi ciclabili di lunghezza complessiva di 2,3 km a supporto della mobilità sostenibile.

“E’ un’altra opera strategica per il territorio e l’intera rete stradale regionale – ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna – Oltre a collegare in modo più efficiente l’importante area industriale e artigianale nel quadrante nord-ovest della città, con un migliore accesso al casello autostradale di Reggio Emilia e alla stazione Mediopadana dell’Alta Velocità ferroviaria, permetterà di snellire la viabilità, liberare aree urbane dal traffico e ridurre così l’inquinamento atmosferico”.

La realizzazione dell’ultimo ramo della Tangenziale di Reggio Emilia da parte di ANAS – ha proseguito l’Assessore regionale Andrea Corsini – prevede infatti la chiusura dell’anello tangenziale a nord della città, con lo scavalcamento del centro abitato. Un progetto e un risultato importantissimi, un passo avanti nel percorso verso una crescita che sia sostenibile e capace di coniugare lavoro, ambiente e tempi di vita. Ci arriviamo dopo un lungo iter procedurale e grazie al prezioso lavoro di squadra che ha visto coinvolti istituzioni e cittadini, oltre ovviamente ad ANAS. Ora, con altrettanta attenzione, monitoreremo l’andamento dei lavori affinché l’opera venga consegnata entro i termini stabiliti dal cronoprogramma”.

Il progetto prevede la realizzazione di 3 svincoli, 4 viadotti, 4 sottopassi ferroviari. Il primo tratto del nuovo collegamento si svilupperà dall’innesto con la tangenziale esistente fino a Pieve Modolena, per un lunghezza di circa 4 km con due carreggiate composte ciascuna da due corsie per senso di marcia. Il secondo tratto, che avrà una lunghezza di circa 2 km composto da un’unica carreggiata con una corsia per senso di marcia, collegherà lo svincolo di Pieve Modolena alla via Emilia storica in località Corte Tegge.

Il Comune di Reggio Emilia, unitamente ad Anas che ringrazio, si è speso con le proprie professionalità e la propria esperienza per arrivare a un risultato così importante per Reggio Emilia, quale è il prolungamento della Tangenziale Nord – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Si tratta di un percorso di diversi anni, avviato con l’allora sindaco, e poi ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, poi proseguito e giunto alla realizzazione odierna nel corso dei miei mandati, con il lavoro e la collaborazione fondamentale e fruttuosa tra le diverse strutture tecniche coinvolte e con incontri pubblici che hanno permesso di far conoscere alla città l’opera e i suoi benefici.

“Particolare attenzione – ha aggiunto – è stata posta al tema della mitigazione ambientale e il completamento della tangenziale ridurrà sensibilmente il traffico che attualmente attraversa (senza avere come destinazione finale) le aree densamente popolate e urbanizzate di Pieve Modolena, della zona ovest del centro urbano e di quelle che si attestano sui viali di circonvallazione al centro storico. Vantaggi diretti si apprezzeranno anche nei quartieri dell’Orologio, di Roncocesi e Cavazzoli, di Pieve Modolena. Alla riduzione del traffico si accompagnerà, di conseguenza, una riduzione dell’inquinamento atmosferico, con benefici per tutta la città. Oltre a completare la Tangenziale esistente, l’opera diventerà l’asse principale per raggiungere più direttamente il casello autostradale di Reggio Emilia sull’autostrada A1 e la nuova stazione Av Mediopadana, svolgendo tale funzione strategica non solo per la città, ma anche per una vasta area del territorio provinciale”.

Di seguito i temi di progetto sottolineati dal sindaco.

L’OPERA – L’intervento di progetto consiste nella realizzazione del completamento della Tangenziale Nord di Reggio Emilia, nel tratto da San Prospero Strinati a Corte Tegge, con una lunghezza di oltre 6 chilometri, prevalentemente a quattro corsie (due per senso di marcia) con carreggiate separate. L’opera, che è interamente compresa all’interno del comune di Reggio Emilia, percorre trasversalmente con direzione prevalente Est-Ovest, il quadrante nord occidentale della città.

Il nuovo corridoio stradale risulta previsto fra la linea ferroviaria storica e la linea Alta velocità ferroviaria, per quanto possibile in adiacenza alla linea storica, con una serie di raccordi fra la nuova direttrice e la Via Emilia (Ss 9), in modo da garantire alla nuova direttrice la massima capacità distributiva sul territorio.

Le opere in progetto si inseriscono in un più ampio progetto di riorganizzazione trasportistica della zona Nord Ovest di Reggio Emilia, zona ove sono ubicati elementi significativi da questo punto di vista: il nuovo casello di Reggio Emilia, la nuova stazione Alta Velocità e la Tangenziale esistente.

Il completamento della Tangenziale verso l’Ovest della città persegue prioritariamente lo scopo di sgravare il corrispondente tratto urbano della Via Emilia dal traffico di ingresso/uscita dalla città – a beneficio prima di tutto dei quartieri occidentali – e, soprattutto, da quello di attraversamento che insiste sulla direttrice Est-Ovest con la chiusura dell’anello tangenziale nord della città di Reggio Emilia.

Sono previsti un nuovo ponte sul Crostolo e due svincoli: il primo collocato all’altezza della centrale Rete2 tra via Hiroshima e via Bertani Davoli e l’altro tra Pieve Modolena e Roncocesi, per consentire le connessioni nord-sud e l’accesso alla Tangenziale stessa. Insieme all’opera verranno inoltre realizzati oltre 15 chilometri di strutture accessorie tra strade di collegamento, svincoli, piste ciclabili. Tra le nuove strade previste, il collegamento tra Pieve Modolena e Roncocesi che porterà notevoli benefici anche sul traffico dell’abitato di Cavazzoli.

MITIGAZIONI AMBIENTALI – Le mitigazioni ambientali relative al progetto del completamento della Tangenziale Nord sono state individuate sulla base del metodo della “Progettazione integrata”, criterio che prevede di mettere in relazione e, appunto, di integrare gli interventi di mitigazione relativi alle diverse componenti ambientali nella direzione dell’obiettivo strategico di una armonizzazione profonda fra infrastruttura e territorio. Il tracciato è in stretta prossimità alla ferrovia storica Milano-Bologna in modo da limitare il consumo di suolo.

Sono state previste diverse tipologie di interventi di mitigazione:

• interventi naturalistici, che attraverso l’introduzione di specie vegetali autoctone e che tendono ad associarsi naturalmente, mirano a implementare il patrimonio del verde nelle aree in cui sarà realizzata l’opera e contemplano l’inserimento di siepi, arbusti, boschi, filari arborei e arboreo-arbustivi, punti di permeabilità faunistica e aree con funzione di riconnessione ecologica.

• Interventi protettivi, volti alla tutela della salute dell’uomo e della fauna e rivolti in particolare alle componenti atmosfera (mitigazioni per l’aria), rumore e ambiente idrico attraverso l’inserimento di aree boscate o arbusteti densi per trattenere gli inquinanti presenti in atmosfera ed evitarne la dispersione, attraverso l’inserimento di barriere acustiche per proteggere i residenti dalle emissioni sonore derivanti dal traffico veicolare.

• Interventi di valorizzazione del territorio, aventi l’obiettivo di conferire alla strada non solo il significato di elemento di mobilità, bensì anche quello di elemento promotore del territorio; l’infrastruttura non viene, infatti, vista come un elemento estraneo che viene inserito nel territorio, bensì come un elemento che possa entrare in armonia con il contesto paesaggistico che lo circonda. In particolare tali interventi riguardano l’implementazione delle reti ciclabili esistenti sul territorio.

PROGETTAZIONE VIRTUOSA – La progettazione dell’opera ha seguito un metodo di lavoro virtuoso tra Comune e Anas per la realizzazione di grandi opere.

Si tratta di un progetto complesso, nato con la richiesta da parte del Comune di Reggio Emilia di subentro a Tav per le attività di progettazione in considerazione della maggiore conoscenza del territorio e dei suoi bisogni.

Il Comune ha così seguito direttamente le prime fasi del progetto: dal Preliminare fino al Definitivo, inclusa la positiva conclusione della Valutazione di impatto ambientale (Via). In queste fasi, con un apposito ufficio, il Comune ha organizzato decine di assemblee, incontri e sopralluoghi con il territorio e i suoi cittadini per accompagnare e migliorare il progetto nei vari step. Anas ha quindi sviluppato il progetto, ingegnerizzandolo con la fase di progetto esecutivo e quindi con le seguenti fasi espropriative e di gara di appalto fino alla attuale gestione dei lavori. Un esempio virtuoso quindi di sinergia tra un ente locale e Anas per la realizzazione di grandi opere su un territorio complesso come quello reggiano.

ATTENZIONE AMBIENTALE – Il progetto del completamento della Tangenziale Nord è stato sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale e cioè alla più approfondita e specifica analisi circa i positivi aspetti ambientali che produrrà l’opera sui territori che verranno sgravati da un attuale incongruo traffico di attraversamento. Tale importante fase seguita dal ministero delle Infrastrutture e dal ministero dell’Ambiente ha approfondito e validato l’importante “pacchetto di opere a verde” che il progetto contiene per accompagnare il suo disegno sul territorio. Tale attenzione ambientale compre tutte le fasi dell’opera: dalle fasi di cantiere fino alle fasi definitive con il funzionamento dell’opera che sarà gestita da Anas, in qualità di proprietaria dell’opera.

Il percorso segue volutamente il tracciato della storica linea ferroviaria Milano-Bologna ed evita in questo modo che venga consumato nuovo suolo agricolo o che si creino importanti aree intercluse.

L’opera sarà accompagnata da interventi di mitigazione degli impatti acustici e visivi sul territorio. La tangenziale sarà infatti realizzata a una quota più bassa rispetto alla massicciata ferroviaria e sarà affiancata da barriere fonoassorbenti anche naturali e aree boscate. In tutto saranno oltre 143mila i metri quadrati interessati da opere di rinverdimento, con la piantumazione di 26mila metri quadrati di arbusti, 20mila metri quadrati di aree boscate, 1.400 metri quadrati di siepi e filari. Saranno 40mila i metri quadrati oggetto di compensazione naturalistica e 5.600 quelli destinati a compensazione paesaggistica.

UN’INFRASTRUTTURA PER AUMENTARE L’ATTRATTIVITÀ DEL TERRITORIO – Il completamento della Tangenziale Nord sarà anche una ulteriore infrastruttura per aumentare l’attrattività economica del territorio reggiano. Questa infrastruttura avrà quindi un molteplice impatto positivo: collegando direttamente le zone produttive con gli hub della mobilità (casello autostradale e stazione Av Mediopadana) e collegando ulteriormente tra di loro aumentando la sinergia tra i vari distretti industriali.

La nuova opera, – ha dichiarato il Responsabile della Struttura Territoriale Anas Emilia Romagna, Aldo Castellari –  che nasce dalla collaborazione progettuale fra Anas e Comune di Reggio nell’Emilia, strutturata con la miglior attenzione alla contestualizzazione ambientale, porterà benefici in termini di tempi di percorrenza, comfort di guida e sicurezza stradale. Anas continua a garantire il suo impegno verso il territorio e i suoi cittadini con un piano investimenti per l’Emilia Romagna di 2,3 miliardi di euro”.

La nuova infrastruttura sarà a basso impatto ambientale grazie agli interventi di mitigazione a verde associati alle barriere antirumore, l’utilizzo di siepe arbustiva e rampicanti tra la nuova Tangenziale e la linea ferroviaria e gli impianti ad alta efficienza energetica, di tipo LED, di cui saranno dotati gli svincoli.

Anas (Gruppo FS Italiane) ha affidato i lavori De Sanctis Costruzioni S.p.A.

I lavori avranno una durata di 1.365 giorni, quindi l’ultimazione è prevista entro Aprile 2025.

Anas in Emilia Romagna

Mantenere in efficienza e potenziare la capillare rete di Anas che unisce il Paese è un nostro obiettivo primario.

Anas in Emilia Romagna gestisce 2000 km di strade statali ed è fortemente impegnata a migliorare il servizio offerto, sia con la realizzazione di nuove opere, che con interventi di manutenzione programmata.

Il patrimonio stradale emiliano romagnolo è stato recentemente incrementato a seguito della riorganizzazione e ottimizzazione della gestione della rete viaria, avviata nel corso del 2018, che ha consentito ad Anas di riassumere la gestione di oltre 6.500 km di strade statali di cui 872 nella sola Emilia Romagna.

In Emilia Romagna Anas ha investimenti per un totale di 2,3 miliardi di euro, di cui circa 1,3 miliardi di euro riguardano le Nuove Opere in corso di esecuzione e di futura realizzazione. Circa 1 miliardo di euro è destinato alla manutenzione programmata della rete.

Gli investimenti per la Manutenzione Programmata stanziano per il solo anno in corso circa 80 milioni di euro finalizzati al ripristino dei piani viabili, alla messa in sicurezza delle opere d’arte nonché all’adeguamento di impianti e di barriere di sicurezza lungo le strade statali in gestione.

La logica di un approccio programmato alla manutenzione, unitamente alle risorse assegnate, sta consentendo l’incremento degli standard di sicurezza e comfort di guida e garantisce un allungamento della vita utile delle opere a beneficio della mobilità del Paese.

Questo cambio di rotta ha consentito anche ad Anas di operare in maniera più efficace permettendole di raggiungere per l’anno in corso in questa regione una produzione raddoppiata rispetto a quella del 2018 (da 40 milioni a circa 80 milioni).

 

 

















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