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Con il corso regionale “Re-Org” si riordina il deposito del Museo civico di Modena

Il riordino del deposito del Museo civico al termine del corso “Re-Org”

C’è la squadra gialla che si occupa di ridare vita allo straordinario fondo di burattini e marionette del Museo civico, raggruppando i pupazzi per “famiglie” (i personaggi della Commedia dell’arte, quelli delle opere liriche, le figure caratteristiche come il soldato o il religioso) e collocandoli nelle strutture aperte realizzate apposta con materiali di recupero.

La squadra verde, che ha curato il trasferimento di ceramiche, vasi per i medicamenti e strumentazioni provenienti in origine dalla Farmacia Sant’Agostino e dalla Farmacia Franzoni; quella viola, che ha radunato e catalogato gli innumerevoli oggetti appartenenti alle raccolte etnologiche; la blu, che riorganizza, conservandole nelle nuove cassette perfettamente impilabili, tutti i materiali ceramici e le terrecotte del Museo d’arte, e infine la squadra rossa che mette ordine tra i cinquecento disegni del Fondo di architettura Poletti e tra gli oggetti delle nuove donazioni e acquisizioni.

Sono al lavoro da lunedì 4 e fino a venerdì 8 ottobre, nel deposito del Museo civico di Modena in via Cavazza, guidati dallo staff del museo modenese, i venti operatori provenienti da dieci musei regionali che partecipano alla fase conclusiva di “Re-Org”, il corso regionale per il riordino e la gestione professionale dei depositi museali che, nella sua parte teorica, si è svolto on line tra aprile e giugno. Il corso, che si svolge per la prima volta in Italia, è stato attivato e finanziato dalla Regione Emilia Romagna coinvolgendo il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Iccrom), ente fondato nel 1956 e tra i più accreditati a livello internazionale in materia di conservazione del patrimonio.

Il Museo civico di Modena si è candidato per partecipare al corso con i propri operatori con l’intento di rispondere all’esigenza di un aggiornamento della formazione dello staff in termini conservativi e nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che prevede nei prossimi anni un ampliamento non solo dei depositi (che potranno, in futuro, essere aperti al pubblico in occasioni particolari) ma anche delle sale espositive collocate oggi al terzo piano del Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.

Oltre al Museo civico, partecipano al corso e alla sua fase finale il Museo del Duomo e diocesano di Fidenza, i Musei civici di Cento, il MAMbo – Museo d’arte moderna e le Raccolte Lercaro di Bologna, il Museo della civiltà contadina – Villa Smeraldi di Bentivoglio, i Musei civici di Forlì, il Museo degli usi e costumi della gente di Romagna di Santarcangelo, il Museo Casa Pascoli di San Mauro Pascoli, il Complesso di San Domenico a Cesena.
La scelta del deposito di via Cavazza come oggetto del caso di studio per l’attuazione di un piano di riordino è stata determinata dall’ampiezza degli ambienti, che misurano 4.200 metri quadrati e che possono consentire, quindi, un’esperienza in sicurezza, e soprattutto dall’eterogeneità delle raccolte del Museo civico che offrono l’opportunità di applicare il metodo conservativo a raccolte di arte, artigianato, archeologia ed etnologia, specializzazioni che caratterizzano i diversi musei partecipanti.

I venti conservatori museali sono stati accolti a Modena dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi e dallo staff del Museo civico e stanno lavorando coordinati da Gael De Guichen, tra i massimi esperti di conservazione preventiva, ideatore e responsabile del metodo “Re-Org”. In quasi un decennio, il metodo “Re-Org” è stato applicato a oltre 145 musei in tutto il mondo, attraverso workshop pratici, sessioni di tutoraggio e formazione online.

Per celebrare la conclusione del progetto, nel pomeriggio di venerdì 8 ottobre si terrà nei depositi del Museo di Modena una presentazione dei Piani di riordino elaborati dai Musei, alla presenza dei referenti del Servizio Patrimonio della Regione e di Iccrom. Contemporaneamente verrà fatto un collegamento online con i referenti dell’altro progetto “Re-Org” che si conclude contemporaneamente in Cina.

















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