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Al via il Festival della Cultura tecnica 2021: è l’ottava edizione metropolitana, la quarta a livello regionale

Per non lasciare nessuno indietro”: potrebbe essere questa la sintesi degli obiettivi che muovono il Festival della Cultura tecnica 2021 e tutti i soggetti coinvolti nella sua realizzazione. Ancora di più oggi, dopo oltre 18 mesi di pandemia e la volontà forte di ripartire che, nel caso del Festival, si traduce in un concentrato di iniziative sull’istruzione di qualità, equa e inclusiva.

Giovani, sistema educativo, organizzazioni e tutta la cittadinanza potranno approfondire l’obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile, focalizzato sul concetto di educazione, inteso nella sua accezione più ampia: sviluppo e formazione di conoscenze e competenze cognitive, sociali e comportamentali, potenzialità inespresse, ad opera di una molteplicità di soggetti in contesti diversi.
Il programma del Festival della Cultura tecnica ben esprime questa molteplicità e complessità di percorsi educativi, nell’intento di favorire una riflessione condivisa e di valorizzare le numerose esperienze positive realizzate anche nell’ultimo, difficile periodo.
Le 500 iniziative in programma sul territorio regionale, con centinaia di partner coinvolti, offrono alla rassegna l’opportunità di continuare nella propria azione di informazione e diffusione dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 obiettivi avviata già lo scorso anno.
Promosso dalla Città metropolitana di Bologna, il Festival della Cultura tecnica è realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo sociale europeo, con il Comune di Bologna e con altri numerosi partner pubblici e privati interessati a queste tematiche.
Al Festival metropolitano, in programma nell’area metropolitana bolognese dal 2014, si affiancano a partire dal 2018 le edizioni organizzate dalle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini, in collaborazione con le rispettive reti di soggetti locali.
Il Festival, che si svolge con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, si avvale del contributo del proprio Comitato scientifico regionale istituito nel 2020, a cui partecipano professionisti ed esperti in rappresentanza di: Regione Emilia-Romagna, Art-ER Attrattività Ricerca Territorio, Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna, CNR-INAF – Area della Ricerca di Bologna,
Associazione Donne e Scienza, AECA Associazione Emiliano-romagnola Centri Autonomi formazione professionale, Istituzione Gian Franco Minguzzi, Rete CapoD – Associazione che supporta le pari opportunità, Università di Bologna e Città metropolitana di Bologna.

L’INAUGURAZIONE E LE ALTRE: TUTTE LE INIZIATIVE DEL FESTIVAL
La rassegna si articola in due mesi di eventi, dal 20 ottobre al 16 dicembre, per valorizzare l’istruzione e la formazione tecnica, tecnologica e scientifica, e per favorire un confronto il più possibile allargato e partecipato tra ragazze e ragazzi, famiglie, insegnanti, operatrici e operatori del mondo dell’educazione e della formazione, portatori di interesse e in generale l’intera comunità.
I seminari, laboratori, convegni ed eventi in programma tornano a essere in buona misura in presenza, sebbene in molti casi venga data l’opzione di partecipare agli incontri anche da remoto e in alcune circostanze si prosegua con la formula esclusivamente a distanza. Le iniziative online e i format ibridi di nuova concezione mantengono ampio il raggio di azione del Festival, che si rivolge in questo modo a un pubblico sempre più di livello nazionale.
La Giornata inaugurale del Festival della Cultura tecnica, prevista per mercoledì 20 ottobre, coinvolgerà contemporaneamente la Città metropolitana di Bologna e le Province del territorio regionale, che interverranno all’evento in presenza o da remoto. Si terrà alle 9.00 a Palazzo Malvezzi, sede della Città metropolitana, il taglio del nastro di rito, seguito dagli interventi dei rappresentanti istituzionali, con contributi anche da parte dell’Ufficio scolastico regionale e del Ministero della Transizione ecologica.
Alle 11.00 spazio alla Fiera delle Idee… online, tradizionale appuntamento di apertura per l’edizione metropolitana bolognese della rassegna, che quest’anno si estende anche a livello regionale, per un catalogo live di oltre 100 Pillole di cultura tecnica.
Si svolgerà nel pomeriggio del 20 ottobre, sempre a Palazzo Malvezzi, il primo dei cinque incontri del ciclo DAD, didattica a distanza: una, nessuna… o centomila?, che intende analizzare l’impatto della DAD sulle modalità di insegnamento, di apprendimento e di relazione docenti-studenti. Negli ultimi due anni sono intervenute profonde modifiche con esiti differenziati, come suggerisce il riferimento pirandelliano: uno sguardo allo scenario nazionale e internazionale centrato sulle esperienze vissute dai vari attori coinvolti
(docenti, studentesse/studenti, genitori, operatori/operatrici) e sulle buone pratiche attivate può aiutare a elaborare riflessioni e proposte per la ripartenza. Il ciclo di incontri è organizzato dalla Città metropolitana di Bologna – Istituzione Gian Franco Minguzzi, in collaborazione con il Comitato scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica.
È di livello e interesse nazionale anche il convegno Le nuove prospettive dell’orientamento, in programma giovedì 4 novembre, a partire dalle 14.00. Organizzato dalla Città metropolitana di Bologna, Università di Bologna – Dipartimento di Scienze dell’Educazione e AECA, l’iniziativa si concentrerà sulle nuove prospettive dell’orientamento per i giovani e le giovani, sull’importante ruolo che esso svolge per supportare il successo formativo e contrastare la dispersione scolastica, sull’efficacia di un “sistema condiviso dell’orientamento” a livello territoriale.

All’attenzione nei confronti dell’accelerazione digitale e alle riflessioni sull’orientamento formativo, il Festival aggiunge un immutato interesse nel contrasto ai gap di genere che si concretizza in iniziative ed eventi contro gli stereotipi e gli altri fattori sociali e culturali che ostacolano le ragazze nella scelta di percorsi scolastici, formativi e professionali dell’area STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).
Tra gli appuntamenti di questo tipo figurano i Technoragazze Days, 50 laboratori per far conoscere e sperimentare alle ragazze i vari settori della tecnica e della scienza.
Anche l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con la Rete dei Laboratori aperti dell’EmiliaRomagna, propone un ciclo di incontri dedicati al tema del digital gap che le donne vivono quotidianamente: si svolgeranno dal 18 novembre al 9 dicembre i quattro eventi ibridi, in presenza e a distanza, intitolati Women in tech e ospitati presso i laboratori aperti di Ferrara, Rimini, Piacenza e Cesena. In ogni incontro l’Assessora all’Agenda digitale, Paola Salomoni, dialogherà con esperte per aprire il confronto su donne e digitale e sui nuovi traguardi da raggiungere in Emilia-Romagna.

















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