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Chiusura dell’impianto di via Regina Pacis: anche l’Amministrazione Comunale sassolese scrive ad Hera

Questa mattina l’Amministrazione Comunale di Sassuolo, attraverso una lettera a firma della Vicesindaco Camilla Nizzoli, ha scritto ad Hera Ambiente per formalizzare quanto già più volte espresso verbalmente in merito alle decisioni assunte dalla Multiutility riguardo la chiusura dell’impianto di via Regina Pacis.

 

Il testo della lettera

“Rispetto dell’ambiente, riduzione delle emissioni inquinanti, manovre anti smog ed incentivi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti, fino all’istituzione di un apposito Ministero volto alla Transizione Ecologica: sono solamente alcuni dei principi cardine e delle azioni messe in campo negli ultimi anni per migliorare l’ambiente in cui viviamo.”

Hera ha fatto di questi principi il proprio punto saldo e la strada maestra da seguire, peccato però che nel Distretto Ceramico, un bacino di oltre 110.000 abitanti, abbia deciso di procedere in senso inverso.

Da Lunedì 25 Ottobre infatti, le ditte che si occupano di giardinaggio possono conferire grandi quantità di sfalci e potature solamente all’impianto a Modena di via Caruso, poiché ha unilateralmente deciso, di chiudere l’impianto di via Regina Pacis a Sassuolo.

Ai centri di raccolta sono conferibili solo piccole quantità, fino a 5 mc, e da Lunedì abbiamo ricevuto numerose segnalazione da parte di ditte addette alla manutenzione del verde privato che lamentano l’impossibilità di conferire le potature a tali centri, a causa dei box dedicati già pieni. E chissà cosa succederà dal 1 novembre, data a partire dalla quale sarà possibile effettuare le potature senza chiedere l’autorizzazione al Comune.

I centri di raccolta sono dedicati prevalentemente alle utenze domestiche, pertanto non sono in grado di accogliere i grandi quantitativi conferiti dai potatori, ed è proprio per ovviare a tale problema che l’impianto di via Regina Pacis era e rimane strategico per il Distretto Ceramico.

Ci chiediamo in che modo le campagne promosse da Hera per un corretto conferimento dei rifiuti possano essere accolte e seguite dalla cittadinanza se, per scaricare un furgone anche solo parzialmente carico di ramaglie, un addetto è costretto a sobbarcarsi anche 50 km., tra andata e ritorno, con tutto ciò che ne consegue in termini di traffico, inquinamento e perdita di tempo.

Questi rifiuti se prodotti da un’utenza domestica sono classificati urbani e la raccolta dei rifiuti urbani è un servizio pubblico essenziale che Hera, in qualità di gestore attuale e futuro, ha l’obbligo di fornire.

Al riguardo si ricorda che la comunicazione di Marzo di Hera era indirizzata esclusivamente alle ditte e alle associazioni di categoria e che nei contenuti, niente è mai stato sottoposto a confronto con i Comuni direttamente coinvolti. Si ritiene che una decisione così impattante per un territorio importante come quello del Distretto ceramico avrebbe dovuto essere preventivamente concertata con i Sindaci, se non altro per rispetto dei ruoli che ricoprono.

Con questa lettera siamo ad invitare Hera ancora una volta, a rivedere questa sua decisione e a riconsiderare la riapertura dell’impianto di Via Regina Pacis.

In attesa di tali valutazioni che auspichiamo positive per l’intero bacino di utenti del Distretto ceramico, si chiede un potenziamento degli svuotamenti dei box potature nei centri di raccolta del Distretto, atto almeno a garantire la possibilità di conferimento da parte dei potatori”.

 

















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