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Provincia di Reggio: Piano occupazionale, ripreso il confronto coi sindacati

E’ ripresa questa mattina a Palazzo Allende la trattativa tra Provincia e sindacati sul piano occupazionale. Nell’incontro di oggi la delegazione trattante dell’Ente – formata dall’assessore alle Risorse umane Loredana Dolci, dal direttore generale Francesco Capuano e dalla dirigente del Personale Paola Panciroli – ha illustrato una nuova proposta, approvata ieri all’unanimità dalla Giunta, migliorativa di quella presentata il 14 giugno scorso.

La Provincia ha ad esempio proposto l’assunzione “stabile e secondo criteri di merito” di 20 persone (4 in più), “assumendo i primi in graduatoria dei concorsi pubblici già fatti, come leggi ed equità indicano, o mediante concorso pubblico per titoli ed esami aperto a tutti o attraverso mobilità da altri enti”.

Il piano presentato questa mattina punta a una Provincia “leggera, veloce nelle risposte, capace di coordinare, promuovere, regolare e controllare”, in grado di “ridurre la gestione di servizi diversificandone le forme” anche perché “l’esperienza delle scuole dell’infanzia a Reggio Emilia dimostra che anche i settori più strategici possono essere gestiti bene in una forma integrata fra pubblico, privato sociale e privati”.

Ma soprattutto mira a preservare l’equilibrio di bilancio e la compatibilità della spesa, specie dopo che “gli ultimi anni hanno registrato riduzioni dei trasferimenti alle Province da parte dello Stato e della Regione e minore possibilità di indebitamento (oltre 13 milioni di euro in meno negli ultimi 2 anni), in un quadro di necessaria riduzione della spesa pubblica”.

“La Provincia ha sostenuto in questi anni forti investimenti contraendo debiti che incidono sul bilancio corrente, e intende continuare ad investire molto, mantenendo il proprio bilancio in equilibrio fra parte fissa e parte flessibile con interventi di riduzione della parte fissa con miglioramento nella economicità ed efficienza di gestione”, si legge ancora nella proposta della Giunta presentata ai sindacati.
Per contenere la spesa corrente, dal 2004 al 2006, sono ad esempio stati “dimezzati gli incarichi di consulenza – con un risparmio di oltre 2,4 milioni di euro – ed è stato ridotto di 5 unità il numero dei dirigenti”. Per contenere anche le spese di personale – pur nella convinzione dell’importanza delle risorse umane, per le quali si punta ad “alta qualità e professionalità, elevate competenze tecniche ed amministrative, valorizzazione del merito individuale e delle performances nei diversi servizi” – l’obiettivo della Provincia è quello di “ridurre nel tempo la dotazione organica, non sostituendo interamente il turn over, con l’obiettivo tendenziale di raggiungere nel triennio per il costo del personale il 30% del bilancio”, ovvero oltre 3 milioni di euro in meno all’anno.

Procedere all’assunzione a tempo indeterminato di 82 precari comporterebbe invece una spesa aggiuntiva immediata di circa 170.000 euro all’anno e – in seguito all’assunzione di tutti a tempo indeterminato, altamente probabile dopo tre anni in base all’automatismo previsto dalla Finanziaria 2007 – una maggior spesa per costi fissi di personale a carico dell’Ente di oltre 3 milioni di euro. Una somma che può invece finanziare l’onere per un mutuo ventennale di circa 37 milioni di euro di nuovi investimenti, quegli investimenti a favore della comunità e dello sviluppo del territorio che la Provincia intende continuare a garantire, come è avvenuto in questi anni per la manutenzione delle strade e dei ponti ed interventi per la sicurezza; manutenzione delle scuole superiori, attrezzature e laboratori scolastici; costruzione di nuove scuole; realizzazione del Campus universitario San Lazzaro; investimenti in informatica e telematica; costruzione di nuove strade (tra le quali le varianti di Canali, Puianello, Quattro Castella, Fabbrico e Rio Saliceto, l’Asse di Val d’Enza e l’Asse Reggio-Bagnolo-Novellara).

Precari. Nel documento presentato ai sindacati, la Giunta ha voluto anche sottolineare l’impegno della Provincia a favore dei precari: dalla assunzione – nel periodo 2001-2006 attraverso concorsi pubblici – di 34 persone all’accordo del 2004, valutato positivamente dagli stessi sindacati, che prevede il riconoscimento di garanzie assimilabili a quelle dei lavoratori dipendenti per quanto riguarda ferie, malattia, congedi di maternità o parentali. Dopo aver ricordato come alcuni istituti di credito abbiano finalmente iniziato a finanziare anche i precari per prestiti e mutui, la Provincia si è anche resa disponibile “a valutare altre tutele eventuali che superino, in attesa di una più equa normativa nazionale, i diversi trattamenti oggi in essere”, sottolineando i progetti già avviati per incentivare l’imprenditoria giovanile (già 50 domande sul recente bando per l’avvio di imprese innovative e altamente qualificate) ed il sostegno ai consorzi di garanzia per il finanziamento dell’imprenditoria giovanile e femminile.
Per quanto riguarda i precari attualmente in servizio, oltre alla nuova proposta di 20 assunzioni, la Provincia ha presentato uno specifico piano per tutti i 34 incaricati presso il Servizio lavoro e i Centri per l’impiego, nell’attesa di poter “valutare nuove funzioni e prospettive alla luce della disciplina della Regione e dei nuovi orientamenti del Ministero del lavoro, ivi compresa la normativa sull’accreditamento dei soggetti privati”.
La proposta avanzata ai sindacati è quella di “utilizzare il Fondo sociale europeo del triennio 2007-2009 per la conferma dei servizi e degli operatori addetti e richiedere alla Regione di contribuire con fondi propri dopo il triennio 2007-2009, per non scaricare sulle Province il costo totale dei servizi e del personale” che anche le Regioni hanno voluto. Entro il 15 novembre la Provincia intende poi formulare una proposta più dettagliata, approfondendo anche “ulteriori forme gestionali cui assegnare l’insieme dei compiti affidati al servizio lavoro e diritti di cittadinanza”.

Tra nuove assunzioni e proposta per i Centri per l’impiego, di fatto la Provincia ridurrebbe a non più di 30 (meno del 7% del totale del personale) il numero dei precari, per i quali ” non è comunque prevista nessuna risoluzione immediata degli incarichi” e, anzi, “molti di loro possono vincere le selezioni previste dalle nuove leggi attuative del Decreto Bersani”.

Un nuovo incontro tra Provincia e sindacati sul piano occupazionale è stato fissato per martedì 10 luglio.

















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