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Torna dal vivo a Modena “Node”, il festival di arti digitali e musica elettronica

Node, Maria W Horn

Paesaggi digitali iperrealistici e suggestioni antiche, tecnologie obsolete e spinte al limite delle possibilità e multistrati sonori, ambient, elettroacustica, minimalismo, ordine e caos. Torna dal vivo Node, il festival di arti digitali e musica elettronica che, da martedì 7 a venerdì 10 dicembre, celebra la sua decima edizione creando un piccolo ma variegato microcosmo sintetico, pensato come una summa di quanto costruito finora. Spostandosi tra il teatro Storchi, il cinema Astra e la chiesa di Gesù Redentore, il festival propone un programma costituito da una moltitudine di linguaggi, codici e forme, tra graditi ritorni di artisti storici e prime apparizioni.

Il festival, realizzato da Lemniscata e fuse*, con il contributo del Comune di Modena, della Regione Emilia Romagna e di Fondazione di Modena, è stato presentato questa mattina, mercoledì 1 dicembre, con una conferenza stampa al cinema Astra con l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, il direttore artistico del Festival Filippo Aldovini, Mattia Carretti, codirettore di fuse*, Oderso Rubini per la Regione.

Come ha commentato l’assessore Bortolamasi, “il ritorno dal vivo di Node è una bellissima notizia, frutto di un lavoro che è sempre cresciuto negli anni e che ci permette di festeggiare la decima edizione con un programma di alta qualità. Il festival, con la sua commistione di linguaggi che guardano al futuro – ha aggiunto – è l’ennesimo tassello della città creativa che sperimenta e innova nelle media arts”. Anche Filippo Aldovini ha sottolineato come Node stia continuando il suo “percorso di crescita e trasformazione dando un segnale di rinnovata e preziosa vitalità che sorprende per la capacità di tenere fede sia alla vocazione legata alla ricerca più radicale, sia al carattere internazionale del festival”. La decima edizione, ha proseguito, è un modo “per celebrare e ripercorrere ciò che di più prezioso Node ha condiviso con il suo pubblico e con la comunità di Modena nel corso degli anni, invitando nuovamente in città alcuni degli artisti che più hanno lasciato il segno nella storia del festival insieme a prime apparizioni ed esclusive nazionali”.

Node debutta al teatro Storchi, martedì 7 dicembre con il ritorno di Ryoichi Kurokawa, che continua il suo percorso al festival presentando “subassemblies”, il suo ultimo progetto a/v in cui immagini di edifici in rovina e spazi dismessi riconquistati dalla natura vengono renderizzati attraverso tecnologie 3d creando una realtà dinamica ibrida in costante equilibrio tra ordine e caos. Contrappunto perfetto al set di Kurokawa sarà lo scambio tra il musicista elettroacustico e teorico francese François J. Bonnet, in arte Kassel Jaeger, e il compositore, produttore e fondatore dei Sunn O))) Stephen O’Malley che evocano la calma prima della tempesta dispiegando sul pubblico, lentamente, una vasta pianura glaciale.

Sempre allo Storchi, mercoledì 8 dicembre, Quayola ritorna a Node insieme ad Andrea Santicchia aka SETA per presentare “Transient – Impermanent Paintings”, un duetto di pianoforti motorizzati e proiezioni video, che combina elementi umani e tecnologici mediante un sistema di algoritmi generativi non convenzionali. A seguire “kistvaen”, la performance di Roly Porter e MFO, che sulla base di monumenti funebri precristiani innesta una narrazione per suoni e immagini, tra field recording, strumentazioni folk, elaborazioni digitali, immagini cinematografiche e disegni di luce, nella quale entra la voce di Mary-Anne Roberts, interprete di canti rituali della tradizione funebre gallese.

Il 9 dicembre, al cinema Astra, torna Robert Henke, ingegnere del suono e musicista tedesco che presenta “CBM 8032 AV”, performance audiovisiva che spinge cinque Commodore CBM 8032 ai limiti delle proprie tecnologie tra variazioni di rumori e onde sinusoidali digitali.

Si chiude il 10 dicembre nella chiesa di Gesù Redentore (in via Leonardo da Vinci) con “Dies Irae”, pièce per quartetto vocale femminile ed elettronica della compositrice svedese Maria W Horn che si apre con un coro e si conclude con un’improvvisazione per calici armonizzati, voce ed elettronica.

Tutti gli appuntamenti sono su prenotazione e per alcuni è previsto anche il pagamento di un biglietto di ingresso. Prenotazioni e biglietti si possono fare online sul sito di Node (www.nodefestival.com/archivio/2021/biglietti).

L’immagine di Node 2021 è stata creata dall’artista slovena Natalia Trejbalova. “Centerpiece 3 (Greetings from Rachael)” fa parte di una serie di sculture pensate per abitare gli ambienti di un futuro non precisato, in cui la vita organica così come la conosciamo ha ceduto il passo a forme ibride non catalogabili. Rappresentano dei piccoli mondi sintetici, nature morte fissate nel tempo, reliquie di un’altra dimensione, destinate a essere contemplate per sempre nello stesso stato.

















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