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Covid, negli ospedali modenesi in crescita anche la curva relativa al numero di ricoveri giornalieri

Prosegue, per la quinta settimana consecutiva, il trend in aumento dei principali indicatori pandemici, come percentuale di positività e numero di nuovi casi. Si conferma in crescita anche la curva relativa al numero di ricoveri giornalieri. Sono 92 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 6 dicembre, negli ospedali modenesi.

 

ANDAMENTO GENERALE

Casi

Il totale di positivi segnalati a livello regionale, lunedì 6 dicembre, per la provincia di Modena è di 76.832 (erano 75.499 lo scorso 29 novembre).

Al 6 dicembre in provincia di Modena sono accertati 2.623 (erano 1.933 il 29 novembre, +36%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 2.531 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture.

 

Ricoveri totali

A lunedì 6 dicembre sono 92 (erano 63 il 29 novembre, +46%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. Da report regionale risultano ricoverati 72 pazienti covid positivi in AOU, 8 all’Ospedale di Sassuolo e 12 all’Ospedale Ramazzini di Carpi.

 

Persone in isolamento domiciliare

Al 6 dicembre sono in isolamento 4.470 (erano 3.421 il 29 novembre, +31%) persone. In particolare:

  • 2.531 (erano 1.870) persone covid positive
  • 1.939 (erano 1.551) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Stima della popolazione non suscettibile di infezione

Sono considerate “non suscettibili” tutte le persone che hanno già avuto l’infezione (documentata da un tampone molecolare o da un esame sierologico), consapevoli che anche la scienza non ha ancora espresso chiaramente per quanto tempo rimane protetta una persona che ha già avuto covid (nell’arco dell’intera pandemia) e quelle che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino.

La “non suscettibilità” non è da intendersi in termini assoluti ma in termini relativi, cioè come una suscettibilità fortemente ridotta rispetto a coloro che non sono vaccinati e che non hanno mai contratto l’infezione. Anche tra le persone definite “a bassa suscettibilità” possono infatti verificarsi delle infezioni, anche se in misura notevolmente inferiore rispetto a quelle con un livello di suscettibilità più alto. Ciò accade perché è variabile, individualmente e nel tempo, il livello di protezione conseguente sia all’infezione che alla vaccinazione; anche dopo il completamento del ciclo vaccinale, occorre un adeguato lasso di tempo per avere un livello di protezione adeguato.

Al 23 novembre il 60,6% della popolazione risulta essere a bassa suscettibilità, il 19,2% a media e il 20,2% ad alta. Considerando le fasce di età, la percentuale di persone con alta suscettibilità decresce notevolmente all’aumentare della fascia di età, al contrario di quello che succede per gli altri due livelli.

Questi dati confermano la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza e di vaccinazione.

 

















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