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Castelfranco Emilia, al via il progetto della Ciclofficina per il reinserimento sociale dei detenuti della Casa di Reclusione a Custodia Attenuata del Forte Urbano

Entra nel vivo e, soprattutto nella piena operatività, la nuova Ciclofficina di Castelfranco Emilia, l’importante progetto finalizzato al reinserimento sociale dei detenuti della Casa di Reclusione a Custodia Attenuata del Forte Urbano.

L’iniziativa, lo ricordiamo, voluta e ideata dall’Amministrazione comunale, e realizzata grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna Assessorato Sicurezza e Legalità, e con la piena collaborazione della Direzione della struttura penitenziaria, ha “l’obiettivo di creare le basi per un nuovo cammino a chi in passato ha commesso degli errori e sta finendo di pagare il proprio conto con la Giustizia, ma che al contempo  – ha dichiarato Nadia Caselgrandi, Vicesindaco e Assessore al Welfare del Comune di Castelfranco Emilia – ha il diritto di avere una chance per scrivere parole nuove sulle pagine del proprio futuro. Noi siamo veramente soddisfatti ed orgogliosi di vedere questo ulteriore progetto concretizzarsi: così come abbiamo fatto con l’inserimento dell’Associazione Maestre Sfogline per tramandare l’arte della preparazione dei tortellini (ora prodotti anche direttamente in carcere dai detenuti coinvolti nel progetto, nda), anche in questo caso ma con il supporto fondamentale dei volontari di Arci Solidarietà e di  Yuri Costi in particolare, viene insegnato un mestiere prezioso quale appunto la riparazione delle biciclette, affinchè le persone coinvolte abbiano in maniera tangibile una nuova opportunità. Un progetto questo – ha poi aggiunto – che posa le sue fondamenta anche su un altro aspetto non secondario: la sostenibilità ambientale. Vogliamo pensare, infatti, che anche grazie a questa iniziativa, avremo in circolazione sempre più biciclette e meno auto. Non solo. Ci preme anche sottolineare  – ha concluso – che questa struttura rappresenta, insieme ai cubotti colorati posizionati proprio nell’area antistante la stessa Ciclofficina, il primissimo step dell’ampio progetto interamente partecipativo che riguarda l’area delle ex case operaie: uno spazio le cui finalità globali saranno decise a partire dal 2022 con il coinvolgimento diretto, e appunto partecipato, di tutta la nostra comunità”.

La Ciclofficina, che ha aperto i battenti in questi giorni in via Tarozzi,  al momento vede coinvolti due detenuti, già pienamente formati e attivi sia per quanto attiene le riparazioni, che per eventuali ristrutturazioni complete di vecchie due ruote, a seconda delle esigenze. Fino a tutto febbraio sarà aperta al pubblico il martedì, il venerdì e il sabato dalle 09.00 alle 13.00; da marzo a luglio, sempre nelle stesse giornate ma con orario esteso anche al pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00. Tutto il ricavato sarà destinato al sostegno economico della struttura, dall’acquisto dei materiali al pagamento delle bollette.

 

















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