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Costruzioni, indagine Lapam sul comparto: difficile trovare operai specializzati, la continuità della ripresa è a rischio

“Fatturato, occupazione, aumento delle materie prime, nuove imprese. Quattro dati molto significativi per un settore, quello delle Costruzioni, che vive un periodo di rilancio a causa dell’effetto bonus (il Superbonus 110%, ma non solo) e che ha nelle piccole imprese, spesso artigiane, un’ossatura indispensabile. L’Ufficio Studi Lapam Confartigianato ha realizzato una ricerca molto approfondita a livello regionale e provinciale e i dati confermano da una parte la ripresa e dall’altra le ombre che la minacciano”. Il Presidente del Comparto Costruzioni Lapam, Claudio Boccaletti, presenta così l’indagine dell’Ufficio Studi dell’associazione.

Cominciamo con il trend del fatturato del settore Costruzioni che a livello regionale nel periodo pandemico (anno 2020 e primi 8 mesi 2021) rispetto al pre crisi risente in modo positivo dell’effetto bonus e segna un recupero a doppia cifra, pari al +27%, inferiore di qualche punto rispetto al +30% nazionale. Il valore degli investimenti di lavori finiti incentivati dal Superbonus 110% sul valore aggiunto regionale del settore risulta pari al 12,5%, in linea con il 12,1% medio nazionale. In Emilia-Romagna le asseverazioni a novembre 2021 sono complessivamente 5.289 per un totale investimenti di 980 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 724 milioni di euro. Nel 2020 a Reggio Emilia gli investimenti medi per abitante sostenuti con l’Ecobonus ammontano a 74,4 euro. “Ma sui bonus minori occorre precisare che il ‘decreto controlli’ del 12 novembre scorso, ha improvvisamente appesantito le procedure di visto e asseverazioni e questo ha creato parecchi problemi di gestione e rendicontazione delle pratiche e di liquidazione degli interventi, a maggior ragione a fine anno. Le modifiche nella Legge di Bilancio, promosse da Lapam Confartigianato, hanno recuperato in parte la situazione e verificheremo la fluidità delle nuove procedure che comunque rimangano complesse”.

Sul fronte mercato del lavoro, conseguenza del buon trend di recupero del settore, nel periodo dicembre 2021-febbraio 2022 nella provincia di Reggio Emilia si registra un incremento del 35,5% delle nuove entrate previste, un dato superiore rispetto al 29,8% a livello regionale. In pratica le imprese reggiane del comparto assumeranno, in questi tre mesi, 840 persone, a fronte dei 620 assunti nello stesso periodo a cavallo tra il 2019 e il 2020 con 220 lavoratori in più. Alla maggior ricerca di personale si accompagna un aumento della difficoltà di reperimento di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici: cresce la quota di imprese che lamentano la problematica della difficoltà di reperimento che passa, a Reggio Emilia, dal 53,3% del dicembre 2019 al 58,3% del dicembre 2021: il dato è di qualche punto inferiore rispetto al regionale ed evidenzia anche nel Comparto Costruzioni la difficoltà nel reperire manodopera specializzata e adeguata al compito richiesto. “Si tratta – sottolinea Boccaletti – del primo scoglio alla continuità della ripresa, che però è minacciata in modo molto importante anche dall’elevato incremento dei prezzi delle materie prime. Un tema, quello del prezzo e del reperimento delle materie prime necessarie per svolgere i lavori, che rischia seriamente di frenare la ripresa del settore, fino ad arrivare a fermarla”. I dati dell’Ufficio Studi Lapam lo evidenziano in modo cristallino: si stima che in Emilia-Romagna l’aumento delle materie prime (senza considerare gli aumenti dei costi dell’energia) comporterà maggiori costi annui per le 43 mila micro e piccole imprese del settore pari a oltre un miliardo di euro: 1.230 milioni di euro.

L’impulso alla crescita spinto dai bonus fino ad ora non si è però riverberato sulla dinamica delle nuove iscrizioni di impresa il cui numero nei primi 11 mesi del 2021 a Reggio è calato (-9,8%) rispetto al numero di iscrizioni dello stesso periodo 2019, un dato in controtendenza rispetto al +11,8% regionale. Le costruzioni rappresentano comunque il primo settore per numero di start up nate durante l’intero periodo pandemico (marzo 2020- novembre 2021), a Reggio sono state ben 1.009 le nuove iscritte in Camera di Commercio in questo periodo. L’intero ‘sistema casa’, ovvero le imprese del comparto Costruzioni e quelle manifatturiere legate all’edilizia, a Reggio Emilia è composto da 11.606 imprese e dà lavoro a 26.430 addetti, di queste 5.676 sono le imprese artigiane con 11.070 addetti.

 

















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