ROMA (ITALPRESS) – “Credo sia uno spettacolo poco decoroso, sia per i nomi che circolano ma soprattutto in virtù della manifesta visione di un distanziamento che vi è tra pubblica opinione e politica. C’è una disaffezione totale dei cittadini, le persone non votano più perchè si rendono conto di non avere la licenza di incidere”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, ospite di ‘Agendà su Sky TG 24 a proposito dell’elezione del presidente della Repubblica. “Nel 2018 ha votato per un governo di cambiamento e oggi si ritrovano con Brunetta ministro, Carfagna ministro, Draghi presidente del Consiglio – prosegue l’ex esponente del Movimento 5 Stelle – si trovano partiti che riescono a tirare fuori il nome di Berlusconi, oppure Draghi che dovrebbe lasciare Palazzo Chigi e un lavoro che non è stato fatto bene o concluso. Oppure Casini, Pera, Letta, Amata… Con tutto il rispetto dei dinosauri della prima Repubblica con passati torbidi, vederli come ipotetici Capi dello Stato in un momento drammatico sotto il livello sociale, economico e psicologico”. “Draghi nel discorso di insediamento parlò di riforme cavouriane, cosa è stato fatto? Nulla, quindi ci sarà ancora da fare. Come può un Presidente del Consiglio che cita Cavour stare zitto nella speranza di poter traslocare al Quirinale? Per me è indecoroso, è diserzione”. “Il patto di stabilità non è servito a nulla. Io sono convinto che Conte sia stato sostituito da Draghi anche per un necessario e sacrosanto indebitamento fatto in epoca pandemica per ristorare tante persone – prosegue l’ex esponente del M5S – i denari messi a disposizione per il caro bollette sono incredibilmente insufficienti”. “Movimento 5 Stelle? Ho provato a indicare determinati errori ma mi hanno trattato come Laocoonte. Oggi Conte ha ragione, sono convinto che si stia giustamente opponendo all’elezione di Draghi al Quirinale”. “Conte non deve mollare, deve tenere la barra dritta perchè è importante per la democrazia stessa – prosegue l’ex esponente del M5S – Stanno unendo l’elezione del Capo dello Stato alla formazione del prossimo governo, è uno stupro della democrazia”.
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