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La Cisl: “Non si può morire per una pizza calda”

“C’è un mercato del lavoro, che è quello di chi consegna cibi a domicilio, che è ancora privo di regole adeguate” così Domenico Chiatto, segretario Cisl Emilia Centrale con delega al tema della sicurezza, interviene sulla tragica scomparsa di una giovane di 20 anni, Elena Russo studentessa universitaria e volontaria della Croce Rossa, morta il 30 gennaio in un incidente stradale a Coviolo di Reggio Emilia, a bordo di una utilitaria di una pizzeria fuoriuscita dalla carreggiata e ribaltatasi.

Il lavoro su strada, tra l’altro spesso con mezzi inadeguati o su strade che necessitano di essere messe in sicurezza, rappresenta uno degli ambiti in assoluto più a rischio per gli infortuni sul lavoro, sia in itinere che nello svolgimento di attività di guida per il trasporto di beni o merci.

“Nel stringerci nel dolore alla famiglia di Elena, come Cisl ci chiediamo come è possibile – se sarà confermato dalle forze inquirenti in cui riponiamo fiducia – che in una società moderna e civile come quella attuale possiamo accettare che ragazzi giovani siano messi in strada con l’obbiettivo di una pizza calda. È tutto questo accettabile?”

 

 

















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