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Cento Progetti Utili alla Collettività, a Modena affidato il servizio

Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

Negli ultimi tre anni sono stati circa 800 i nuclei familiari di competenza del Servizio sociale di Modena che hanno presentato richiesta di Reddito di Cittadinanza; 500 di questi hanno ottenuto il beneficio e tra loro parecchi sono tenuti all’effettuazione dei Puc, i Progetti Utili alla Collettiva previsti dalla legge che ha introdotto il RdC.

Oltre a un obbligo, i Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita: i progetti devono essere strutturati coerentemente con competenze professionali, interessi, propensioni del beneficiario; devono essere individuati tenendo conto di bisogni ed esigenze della comunità e non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo. La legge assegna la titolarità dei progetti ai Comuni di residenza che per realizzarli possono servirsi di soggetti individuati mediante procedura pubblica e auspica il coinvolgimento degli enti di Terzo Settore.

Dopo una fase di sperimentazione in cui i Puc a livello comunale sono stati attivati in ambito sociale, con buoni risultati e per una limitata platea di beneficiari anche a causa dell’emergenza sanitaria, il Comune ha affidato il servizio tramite una gara europea a procedura aperta. È stata la cooperativa sociale Gulliver ad aggiudicarsi la gestione delle attività di orientamento, progettazione, valutazione, monitoraggio e rendicontazione di servizi a contrasto della povertà, che comprende anche la gestione delle attività per la realizzazione dei Puc, a favore dei beneficiari delle misure di inclusione (Fondo Povertà). Infatti, la legge stabilisce che i servizi previsti nel progetto personalizzato siano finanziati con il Fondo per la lotta alla povertà finalizzato quindi agli interventi attivati nei Patti per l’inclusione sociale sottoscritti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza, che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni (Lep).

Destinatari dei servizi saranno quindi i nuclei familiari che hanno ottenuto il riconoscimento della misura economica Reddito di Cittadinanza da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.
Tra gli obiettivi del servizio in affidamento ci sono il rafforzamento del segretariato sociale rivolto a tutti i cittadini, che fornisce notizie sulle risorse, oltre che su come accedervi; il potenziamento dell’equipe multidisciplinare che realizza la valutazione del nucleo beneficiario del RdC e il rafforzamento degli interventi di inclusione. Il servizio dovrà assicurare la presa in carico del nucleo familiare beneficiario con una valutazione multidimensionale finalizzata alla costruzione di un progetto unitario che coinvolga servizi e soggetti del terzo settore; elabora il Patto Sociale insieme al nucleo che lo sottoscrive; gestisce le attività relative alla realizzazione dei Puc; alimenta il sistema informativo dei Servizi sociali comunali, della Regione e del Ministero del Lavoro anche rispetto al monitoraggio dei singoli percorsi di inclusione.
Il Settore stima che per realizzare le attività previste occorrano nove assistenti sociali a tempo pieno; mentre l’equipe multidisciplinare andrà rafforzata con uno psicologo e tre educatori professionali; il sostegno socio-educativo improntato a guidare la famiglia nelle relazioni e nella gestione del bilancio familiare, che potrà prevedere attività di supporto domiciliare, richiederà un operatore socio-sanitario e un mediatore culturale.

Per quanto riguarda i Progetti Utili alla Collettività, quantificabili in via preventiva in circa 100 percorsi, i Servizi sociali hanno individuato fasi e modalità di lavoro da attivare per ciascuno dei beneficiari: colloquio conoscitivo e matching tra soggetti da inserire nei Puc; modalità e tempi dei percorsi da attivare in collaborazione con il Terzo settore che avrà il compito di costituire una rete di soggetti disponibili ad accogliere i beneficiari; coordinamento, monitoraggio, verifica del percorso; raccolta della documentazione e supporto gli uffici comunali nella gestione della procedura; rendicontazione sulla piattaforma ministeriale GePi.

L’appalto avrà durata 24 mesi con decorrenza dall’1 marzo 2022 e un valore stimato di 1.639.000 euro, oltre ad oneri Iva, con possibilità di rinnovo per ulteriori 24 mesi subordinata al riconoscimento al Comune del finanziamento ministeriale, tenuto conto che l’appalto è finanziato con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

















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