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Tomei: “riformare le province per il rilancio del paese”. Il presidente di UPI Emilia-Romagna scrive alla ministra Gelmini

«La necessità di garantire un normale funzionamento degli organi, di consolidarne le funzioni fondamentali e di giungere finalmente alla revisione del sistema elettorale, sono tra i motivi che spingono per una urgente revisione, anche in ragione di un rinnovato ruolo strategico che le Province hanno nel rilancio del Paese, grazie ai fondi che il PNRR assegna agli Enti Locali».

E’ la richiesta che il presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei ha rivolto, il 9 febbraio, alla Ministra per gli Affari regionali, onorevole Mariastella Gelmini, sollecitando l’approvazione del disegno di riforma delle Province, attualmente sul tavolo dell’esecutivo.

Nella lettera, inviata nei giorni scorsi al Ministero, Tomei sottolinea quanto «questi mesi di emergenza, abbiano reso evidente il ruolo di “cerniera istituzionale” delle Province nei confronti dei piccoli Comuni verso le Regioni e lo Stato, offrendo supporto e collaborazione attiva in quella logica di “casa dei Comuni” più volte richiamata da Governo e Parlamento» auspicando l’intervento del Governo affinché si possa dare al più presto compimento ad una riforma organica delle Province.

Dal Ministero per gli Affari regionali è arrivata la risposta lo scorso 10 febbraio 2022, in cui la ministra Gelmini afferma che «i molteplici impegni dell’Esecutivo per far fronte da un lato all’emergenza pandemica e ai relativi costi, economici e sociali, dall’altro alle scadenze prefissate per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non hanno minimamente alterato la determinazione del Governo per una celere predisposizione del disegno di legge di revisione del TUEL» confidando che giungerà presto l’approvazione del disegno di riforma da parte del Consiglio dei Ministri.

La riforma della Province prevede, tra l’altro, la coincidenza della durata del mandato in cinque anni sia per i presidenti che per i Consigli di Province e Città metropolitane e il ripristino della Giunta con assessori in numero variabile da tre a quattro a seconda della popolosità della Provincia.

















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