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Dagli scatti di Mary Ellen Mark ai giovani del circuito off: Fotografia europea torna a Reggio Emilia dal 29 aprile al 12 giugno

Torna dal 29 aprile al 12 giugno 2022 l’appuntamento con Fotografia Europea a Reggio Emilia, Festival di caratura internazionale promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia, realizzato con anche il contributo della Regione Emilia-Romagna.

Il titolo dell’edizione 2022 prende spunto da una celebre frase del grande scrittore francese Albert Camus: “Un’invincibile estate”.

“Un tema quanto mai attuale per la nostra società contemporanea, quello scelto per questa edizione dal Festival della Fotografia europea, che come sempre punta a stimolare la produzione di nuovi punti di vista- ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. Una metafora, quella suggerita da Albert Camus, che ci porta a esplorare le nostre risorse interiori, le nostre sensibilità e capacità di uscire dal lungo periodo di complessità che stiamo vivendo, e di guardare con speranza al futuro”.

Questa suggestione ha accompagnato la direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark e Walter Guadagnini, che ha selezionato i lavori dei protagonisti di quest’anno combinando sguardi internazionali e sensibilità differenti attraverso il medium della fotografia, che è al centro della kermesse.

Una novità di quest’anno è rappresentata dalle due serate musicali inaugurali curate da Max Casacci, produttore e fondatore dei Subsonica, all’insegna della commistione tra immagini e musica elettronica.

La fotografia è legata alle arti performative nel progetto di Arianna Arcara, la fotografa che ha seguito il processo creativo della compagnia belga di danza Peeping Tom al Festival Aperto Reggio Emilia 2021: ne ha seguito le installazioni e le prove sia in uno spazio museale (Collezione Maramotti), sia in quello teatrale del Valli di Reggio Emilia. La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.

 

Le mostre

Le sale dei monumentali Chiostri di San Pietro saranno il fulcro del festival, e ospiteranno dieci esposizioni.

La mostra storica di questa edizione sarà ospitata nelle sale affrescate del piano terra dei Chiostri, e sarà dedicata a Mary Ellen Mark, fotografa documentarista che dal 1964 fino alla sua morte nel 2015, ha realizzato saggi fotografici che esplorano la realtà delle persone, soprattutto donne, in una varietà di situazioni complesse e spesso difficili, dolorose, a volte quasi impossibili. Mary Ellen Mark: Liveso fo Women, a cura di Anne Morin, abbraccia l’umanità di queste donne e la condivide con un pubblico più ampio, fornendo ai suoi soggetti una voce significativa, spesso estremamente potente.

I progetti dei vincitori della Open Call di questa edizione saranno visibili nel nuovo spazio di Fotografia Europea: la Galleria Santa Maria, nel cuore del centro storico. Simona Ghizzoni racconta nel progetto Isola come sia riuscita a recuperare una relazione con la natura e con le persone, approfittando dell’emergenza Covid per lasciare Roma e tornare a rifugiarsi nell’Appennino Emiliano. La spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa e cineasta, fissa il focus della sua indagine sul concetto di Museo in particolare in un’ottica colonialista con il progetto Usus fructus abusus. Infine Maxime Richè, parigino, da tempo si misura con la capacità di adattamento dell’uomo rispetto alle conseguenze degli sconvolgimenti ambientali. In Paradise, il focus è l’incendio che in sole quattro ore ha incenerito l’omonima città californiana e le persone che nonostante ciò, tornano per ricostruirsi una vita, proprio dove la vita è stata così brutalmente cancellata.

Nella sede di Palazzo da Mosto sarà esposta la mostra dedicata al Paese Ospite, la Russia, con la curatela di Dimitri Ozerkov, direttore del Dipartimento di arte contemporanea del Museo Ermitage di San Pietroburgo, che presenta Sentieri nel Ghiaccio, una selezione di artisti Alexander Gronsky, Anaïs Chabeur, Olya Ivanova, Evgeny Khenkin, Anselm Kiefer e John Pepper i cui progetti sono intimamente legati al tema di Fotografia Europea 2022. Al piano terra, trovano posto gli scatti della nuova produzione di Fotografia Europea, affidata a Jitka Hanzlovà. Scopo di questo progetto è raccontare come le forze di resilienza degli adolescenti siano oggi particolarmente sollecitate dai risvolti sociali che la situazione sanitaria impone loro da due anni a questa parte.

Ad abbracciare il festival, numerose altre mostre partner che gravitano intorno ad esso, organizzate dalle più importanti istituzioni culturali cittadine e ospitate presso i propri spazi. Ai Chiostri di San Domenico va in mostra la Giovane Fotografia Italiana, progetto del Comune di Reggio Emilia alla sua nona edizione, che valorizza i talenti della fotografia italiana contemporanea under 35.

Anche per questa edizione il Circuito Off – l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che dovranno misurarsi con il tema di quest’anno esponendo i propri scatti in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte. Parte di questo circuito è anche il progetto OFF@school che coinvolge le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia.

















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