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Modena: Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sul tema del disagio giovanile e dei minori stranieri non accompagnati

Nei giorni scorsi, presieduto dal Prefetto di Modena Alessandra Camporota, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è riunito per affrontare nuovamente il tema del disagio e della criminalità giovanile e per analizzare la situazione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio modenese.

All’incontro hanno preso parte, oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine, al Sindaco e al Presidente della Provincia, anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Bologna Silvia Marzocchi, il Procuratore della Repubblica di Modena Luca Masini, e il Direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Silvia Menabue.

Sono stati analizzati gli episodi di violenza che hanno riguardato minori, e che continuano a verificarsi in alcune zone della città negli ultimi mesi. Su tali fatti delittuosi, commessi da ragazzi per lo più tra i 13 e i 17 anni, sia italiani che stranieri, e con condotte di singoli in alcuni casi, di gruppo in altri, sono tuttora in corso le indagini coordinate dall’Autorità Giudiziaria.

Su tale aspetto, sia il Prefetto sia il Procuratore della Repubblica di Modena hanno riconosciuto l’importante lavoro di squadra svolto dalle Forze dell’ordine attraverso le identificazioni dei responsabili, costituendo un deterrente oltre che lo strumento per acquisire notizie più precise sulle dinamiche dei fatti e orientare ulteriormente l’attività di prevenzione.

Sul versante della prevenzione, si è deciso di implementare in via straordinaria, per i prossimi fine settimana, il dispositivo di controllo interforze del territorio, con la collaborazione della Polizia locale, che vedrà una maggiore presenza di pattuglie in alcune zone della città, tra cui il Parco Novi Sad, zona cosiddetta Manifatture Tabacchi, autostazione delle corriere e aree limitrofe, nonché le vie del centro più frequentate da minori e adolescenti.

Nel solco delle decisioni già assunte nel corso del precedente Comitato sul tema, tale controllo sarà altresì intensificato, di intesa con le autorità scolastiche, anche presso gli istituti scolastici dove si sono registrati episodi che hanno destato più allarme, negli orari di entrata ed uscita dalla scuola, e presso l’autostazione delle corriere.

E’ emersa, poi, dal Tavolo la riflessione circa l’importanza di perfezionare la rete tra i diversi attori, istituzionali e sociali, al fine di favorire la circolarità costante di informazioni, in particolare tra i Servizi Sociali, le Scuole, le Forze di Polizia.

Inoltre, è stata condivisa la necessità che, nel sistema di prevenzione, siano sviluppati progetti di educazione alla legalità destinati ai più giovani.

Anche grazie ad un forte impulso del Procuratore dei minori, i presenti hanno, inoltre, condiviso che, nell’ambito del sistema di prevenzione, debbano essere attuati più incisivi interventi educativi, anche con il coinvolgimento delle famiglie, per la diffusione della cultura della legalità tra i più giovani; in questo ambito, è stata in particolare decisa, in linea con le iniziative già avviate, a vari livelli, dall’Azienda U.S.L., presente al tavolo dello scorso novembre, di sviluppare specifiche e coordinate azioni mirate ad un percorso di “recupero” per i minori autori di condotte violente, oltre al necessario supporto delle vittime.

Sul tema dei minori stranieri non accompagnati, tema molto complesso che presenta diversi aspetti, a partire della loro accoglienza, identificazione, sistemazione ecc., è stato tracciato un quadro approfondito della loro presenza.

Sono circa 155 i minori stranieri non accompagnati giunti a Modena nel 2022 e 16 nei primi due mesi del 2022.

I minori accolti, per la maggior parte cittadini albanesi, pakistani, tunisini e marocchini, sempre più raramente vengono rintracciati sul territorio da personale in servizio di controllo, mentre nella maggioranza dei casi gli stessi si presentano presso gli uffici della locale Questura e Polizia Locale per richiedere accoglienza.

Nell’ottica di una piena collaborazione istituzionale, la tematica che presenta, tra le altre, difficoltà anche di reperimento di strutture adeguate e per le complesse procedure per l’accertamento dell’età, investendo quindi, trasversalmente, diverse competenze, è da tempo all’attenzione di tutti i soggetti a vario titolo competenti.

Sul punto, è stata condivisa, infine, la necessità di una ulteriore sensibilizzazione a livello centrale, sulla situazione modenese, caratterizzata, così come il resto della regione, da elevati flussi di  minori stranieri non accompagnati, attratti anche dall’elevato standard di servizi pubblici garantiti in accoglienza.

















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