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Bologna: preoccupazione Sindaco su notizie provanienti da Bosnia

Negli anni tristi e drammatici delle guerre della ex Jugoslavia, Bologna si unì con legami molto forti di amicizia, solidarietà, collaborazione con la
città di Tuzla. Fra Tuzla e Bologna venne siglato un gemellaggio, si svolsero numerosi viaggi, si stabilirono amicizie durature che ancora oggi
sono vive e intense.


La ragione principale di questi rapporti con la città bosniaca come interlocutore privilegiato stava nella scelta, per allora quanto mai
coraggiosa, da parte di Tuzla di rimanere una città interetnica e tollerante, resistendo a ogni tipo di minaccia armata (Tuzla fu a lungo
assediata, e oggetto di sanguinosi attentati), nonché alle seduzioni dei nazionalismi che intendevano separare e rendere ostili fra di loro vicini di casa serbi, croati, musulmani. Tuzla seppe così rimanere l’eccezione di una città della convivenza interetnica, interculturale, interreligiosa, quasi un messaggio affidato a una bottiglia per le generazioni successive. Simbolo di quella scelta, di quella eccezione, di quella linea politica fu il Sindaco di allora, Selim Bešlagić, capace per anni di raccogliere attorno a sé, fiduciosamente, l’intera popolazione della città.
Il 15 giugno scorso ha cominciato a circolare la notizia che un tribunale serbo aveva emesso un mandato di cattura e di estradizione internazionale,
via Interpol, per tre cittadini di Tuzla, uno dei quali è per l’appunto l’ex Sindaco Bešlagić, oggi parlamentare della Federazione della
Bosnia-Erzegovina. L’accusa è di “crimini di guerra” per un episodio, da sempre assai discusso, collegato all’inizio del conflitto (maggio 1992).
Portato in Tribunale a Sarajevo dalla polizia, Bešlagić, che aveva rinunciato alla sua immunità parlamentare, e gli altri due suoi
concittadini, sono stati subito rilasciati per “inconsistenza delle accuse”, ma non potranno lasciare la Federazione senza rischiare di essere arrestati.
Non sono pochi coloro che ritengono che, nel Paese in cui i veri criminali di guerra Karadzic e Mladic vivono ancora liberi e indisturbati, ampiamente protetti, le accuse a Bešlagić e agli altri cittadini di Tuzla rappresentino una sorta di volgare tentativo di rivalsa e ritorsione.
13 deputati italiani -tra cui Boato, Francescato, De Zulueta, Pellegrino, Piazza – hanno rivolto su questo grave fatto un’interpellanza ai Ministri
degli Affari Esteri, dell’Interno e della Giustizia.

Il Sindaco Sergio Cofferati e il Presidente del Consiglio comunale Gianni Sofri, memori del ruolo di grande importanza civile che la città di Tuzla
svolse in quegli anni terribili e tuttora svolge; memori anche dell’amicizia che lega fra loro le città di Tuzla e di Bologna, manifestano
viva preoccupazione per i fatti qui ricordati, esprimono la loro solidarietà a Selim Bešlagić e chiedono al Governo italiano di assumere
adeguate iniziative.

















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