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Tentarono di strappare il collier ad un’anziana: denunciati dai carabinieri di San Polo d’Enza

Prima è stata avvicinata da una donna che ha cercato con destrezza di rubarle il collier che aveva al collo, e dopo una decina di minuti è stata avvicinata dal complice che dopo averla spintonata ha cercato di rapinarle lo stesso collier. In entrambi i casi i due tentativi sono andati a vuoto con la coppia di malviventi che riusciva a fuggire, seppur a mani vuote. I due, tuttavia, sono stati identificati dai carabinieri di San Polo d’Enza, a cui la donna si è rivolta denunciando i fatti. Con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato e tentata rapina impropria, i militari reggiani hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale un 44enne del modenese e una 54enne residente a Padova, entrambi senza fissa dimora e con precedenti specifici.

La vittima, una 89enne reggiana, la mattina dell’8 marzo in sella alla bicicletta si trovava in via Gramsci a San Polo d’Enza quando è stata avvicinata da un’autovettura condotta da un uomo. Dall’auto è scesa una donna che, fingendo di conoscerla, le ha infilato una mano sotto la sciarpa nel tentativo di sfilare il collier. La reazione della vittima ha però indotto la donna a risalire in macchina e a dileguarsi. Dopo una decina di minuti, mentre l’anziana si trovava nei pressi della sua abitazione è stata nuovamente avvicinata dalla stessa autovettura dalla quale questa volta è sceso un uomo che l’ha spintonata per ben due volte facendole perdere l’equilibrio, ma senza riuscire a rubarle il collier. Quindi la denuncia ai carabinieri di San Polo d’Enza che, grazie ai sistemi di videosorveglianza non solo hanno ricostruito l’intera dinamica dei fatti ma sono risaliti alla targa dell’auto in uso ai malviventi, risultata intestata all’indagata con innumerevoli precedenti anche dal medesimo modus operandi. Scandagliando sulle sue frequentazioni i militari hanno indirizzato le attenzioni sull’attuale correo, corrispondente per descrizione all’aggressore dell’anziana, che peraltro, in apposita seduta di individuazione fotografica, riconosceva i due che venivano quindi denunciati.

 

















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