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“A scuola di Bottega” sotto le Due Torri

Il laboratorio di liuteria mi è piaciuto perché mi piacciono i lavori manuali e costruire una chitarra è stato molto emozionante. La cosa che mi è piaciuta di più è stata mettere le corde per farla suonare”

“Un episodio che mi è piaciuto si è verificato il primo giorno del laboratorio quando abbiamo scritto il nostro nome su una lastra… abbiamo scritto il nostro nome non da sinistra a destra, ma da destra verso sinistra come Leonardo da Vinci”

“Io ho partecipato al laboratorio di sartoria e mi è piaciuto creare un costume da bagno tutto nostro e poter scegliere anche la stoffa con cui realizzarlo. Gli artigiani durante il laboratorio ci hanno dato consigli e ci hanno aiutato; quindi, è stato sempre facile fare le cose”

“Mi è piaciuto modellare la tazza, il vaso ed il cucchiaio… mi è piaciuta questa esperienza perché ho avuto la possibilità di creare qualcosa”

Sono solo alcune delle frasi delle ragazze e dei ragazzi delle scuole medie inferiori Guinizelli – Carracci di Bologna che quest’anno hanno partecipato alla iniziativa “A Scuola di Bottega” con gli artigiani artisti, organizzata dall’Istituto scolastico e da Cna Bologna. Questa mattina gli studenti hanno presentato i loro manufatti artistici in piazza Ravegnana, di fronte ad ArtigianArte, il centro dell’artigianato artistico con le sue vetrine ai piedi della Torre Asinelli.

Conoscere direttamente dagli artigiani le tecniche ma soprattutto il fascino di realizzare prodotti fatti a mano in pezzi unici. Diffondere nelle scuole la conoscenza dell’artigianato e orientare gli studenti verso un mestiere che può dare grandi soddisfazioni, in un momento in cui gli artigiani hanno bisogno di un ricambio generazionale e lamentano difficoltà a trovare personale. Questi gli obiettivi del progetto “A Scuola di Bottega” di Cna Bologna e Istituto Guinizelli-Carracci di via Ca’ Selvatica che ha preso il via lo scorso novembre.

Sono quattro gli artigiani bolognesi “saliti in cattedra” per raccontare con parole e materiale audiovisivo il bello del loro mestiere:

Nella prima fase del progetto sono state coinvolte tutte le otto prime classi dell’Istituto, complessivamente 190 alunni. I maestri artigiani, nel corso di interventi di due ore in ciascuna delle otto classi, hanno presentato agli studenti il loro mestiere.

Ogni classe ha poi seguito un’attività o al Museo internazionale e biblioteca della Musica (percorso sugli strumenti a corda) o al Museo Davia Bargellini (laboratorio sulle ceramiche graffite). Questo momento è stato particolarmente significativo perché proprio in quei luoghi sono raccolti tanti oggetti frutto della maestria artigiana dei secoli passati. In questo modo il prodotto artigiano non resta solo un oggetto fatto a mano ma diviene un “capolavoro”.

Al termine di questa prima fase propedeutica, che ha coinvolto tutti gli alunni, chi era rimasto affascinato dai diversi mestieri ha avuto la possibilità di iscriversi ad un laboratorio pomeridiano facoltativo dalle ore 14,30 alle 16,30.

La risposta è stata entusiastica: ben 54 ragazzi e ragazze hanno scelto di proseguire il percorso impegnandosi nei laboratori pomeridiani di ceramica, liuteria, lavorazione artistica dei metalli e sartoria, quasi un 30% degli alunni coinvolti nella prima fase.

Il progetto prevedeva la realizzazione di 4 laboratori con circa una decina di alunni, ma vista la risposta così massiccia è stato necessario duplicare quello di ceramica e si è dovuto “rinforzare” quello di sartoria.

Questa mattina insieme agli artigiani gli studenti hanno messo in mostra sotto le Due Torri alcuni frutti dei lavori realizzati durante l’anno. Per la ceramica e la modellazione della creta ogni alunno ha realizzato 2-3 manufatti che poi sono stati colorati. Per la sartoria ogni alunno ha progettato un capo, preso le misure, realizzato un modello su carta, tagliato, imbastito e cucito con la macchina da cucire. Per la lavorazione metalli: lavorazioni a sbalzo (con la realizzazione di una piccola targhetta riportante il proprio nome), lucidatura dei metalli, creazione di uno stampo, fusione per la realizzazione di una maniglia. Per la liuteria sono state costruite due chitarre.

Quale sarà il futuro di “A Scuola di Bottega”? La volontà è quella di proseguire questo progetto sperimentale nei prossimi anni, coinvolgendo via via tutte le classi dell’Istituto in un percorso di crescita triennale. Così da far assumere una ulteriore valenza che supererebbe il semplice “imparare a fare” o “coltivare le proprie predisposizioni” ma garantirebbe ai futuri cittadini di domani di saper riconoscere e apprezzare il valore dell’artigianato.

“L’artigianato – ha affermato Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna, questa mattina sotto la Torre Asinelli – è un mestiere bellissimo, però occorre spiegarlo e dimostrarlo nelle scuole, far venire gli studenti in ‘bottega’. Le imprese devono essere protagoniste se vogliono che l’orientamento scolastico premi artigiani e piccole imprese e gli studenti in futuro scelgano l’artigianato come professione, sia mettendosi in proprio che lavorando come collaboratori”.

“E’ molto importante che insieme all’umanesimo la nostra scuola sappia proporre la cultura tecnica e la creatività manuale – ha aggiunto Daniele Ara, Assessore alla Scuola del Comune di Bologna –. La scuola così è in grado di offrire proposte e prospettive interessanti per la vita degli studenti una volta che termineranno i loro studi”.

“I laboratori hanno l’obiettivo di orientare i ragazzi e le ragazze nelle loro scelte future mettendo in luce le loro potenzialità e i possibili sbocchi professionali attraverso percorsi di crescita che fanno emergere la creatività individuale – spiega Tiziana Faiella, Dirigente IC8 Bologna – Scuola secondaria di Primo grado Guinizelli – Carracci – La responsabilità dell’orientamento appartiene alla scuola ed il suo compito è quello di mettere in campo una pluralità di strumenti ed azioni adeguate a riconoscere le competenze possedute creando sinergie con altre istituzioni formative e rendere i giovani protagonisti dei momenti decisionali nell’attuazione del loro individuale progetto di vita. Avvicinare gli alunni al saper fare con arte, alla conoscenza delle tecniche e delle fasi di lavorazione dei materiali significa insegnare loro un approccio e un metodo di lavoro applicabile in qualsiasi altro settore e mira a trasmettere loro la passione per l’artigianato artistico, un’attività in grado di procurare soddisfazione a chi lo esegue”.

“È stata un’attività estremamente significativa per tutti gli alunni delle prime classi – conclude Andrea Santolini, imprenditore dell’artigianato artistico, dirigente Cna Bologna, titolare di ArtigianArte sotto la Torre Asinelli -. Portare l’artigianato dentro alla scuola attraverso incontri informativi e formativi, mettere in contatto giovani studenti con le botteghe artigiane del territorio ha significato far scoprire, sensibilizzare e promuovere l’alta artigianalità italiana nelle giovani donne e uomini di domani. L’obiettivo primario del progetto è stato quello di diffondere la cultura dell’artigianato con i suoi valori fin dalla più tenera età, quando i ragazzi si avvicinano al ‘fare’ con spontaneità e in maniera immediata e naturale”.

















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