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Referendum, domenica 12 giugno al voto 134.000 modenesi

Sono cinque i Referendum popolari abrogativi sulla giustizia su cui gli italiani sono chiamati a esprimersi domenica 12 giugno dalle 7 alle 23. A Modena sono 134.023 i cittadini chiamati al voto, di cui 69.918 femmine e 64.105 maschi. Tra questi i diciottenni sono in totale 669, dei quali 334 maschi e 335 femmine. Il cosiddetto corpo votante per corrispondenza (residenti all’estero iscritti all’Aire e persone temporaneamente all’estero per più di tre mesi per studio, lavoro o cure, che abbiano fatto richiesta) è composto complessivamente di 6.461 persone (3.466 maschi e 2.995 femmine).

Gli elettori dovranno presentarsi al seggio con documento di identità o riconoscimento e con la tessera elettorale. I cittadini sono quindi invitati ad accertarsi di essere in possesso della tessera elettorale, indispensabile per esercitare il diritto di voto, e che abbia ancora spazi disponibili per la timbratura. In caso di smarrimento, deterioramento o esaurimento degli spazi, così come in caso di trasferimento da altro Comune o acquisizione di cittadinanza, è possibile rivolgersi all’Anagrafe di via Santi 40 a Modena, che in occasione delle votazioni effettuerà delle aperture straordinarie per il rilascio delle carte d’identità e delle tessere elettorali. In particolare, oggi, venerdì 10 e sabato 11 giugno l’Ufficio elettorale è aperto con orario continuato dalle 8.30 alle 18, domenica 12 giugno con orario continuato dalle 7 alle 23.

Nei seggi, per l’esercizio del diritto di voto, non è obbligatorio, nelle disposizioni del Ministero, ma fortemente raccomandato l’utilizzo della mascherina chirurgica, eventualmente da abbassare su richiesta per il riconoscimento; deve essere rispettato il distanziamento fisico di almeno un metro; bisogna igienizzare le mani e inserire personalmente le schede nelle rispettive urne dopo il voto.

I cittadini sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di isolamento per Covid-19, potranno fare richiesta fino alle ore 19 di domenica 12 giugno per essere ammessi al voto domiciliare. È possibile fare domanda via email (elettorale@cert.comune.modena.it o elettorale.leva@comune.modena.it) inviando il modulo con dichiarazione in cui si attesta la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e un certificato medico (tramite il form pubblicato su www.ausl.mo.it/voto-certificato-isolamento) non anteriore al 29 maggio che attesti la condizione di trattamento domiciliare o isolamento. Il voto domiciliare sarà raccolto, previo contatto telefonico, nella fascia oraria dalle 7 alle 23 di domenica 12 giugno, nel rispetto della libertà e della segretezza del voto e delle misure sanitarie e di sicurezza per il rischio contagio Covid-19.

Gli elettori affetti da gravi infermità o fisicamente impediti ad esprimere il voto in modo autonomo (ciechi, amputati delle mani, ecc.) possono essere accompagnati in cabina da un altro elettore della propria famiglia o comunque da un elettore liberamente scelto. Per poter usufruire dell’accompagnamento è necessario ottenere dall’Ufficio elettorale il timbro AVD (diritto voto assistito) sulla tessera elettorale, previa presentazione del certificato medico rilasciato presso gli ambulatori della Medicina legale e Risk Management dell’azienda USL di Modena. Domenica 12 giugno, dalle 12 alle 13, in Anagrafe sarà presente un medico dell’Azienda Usl per il rilascio del certificato del voto con accompagnatore.

Tutte le informazioni sul referendum del 12 giugno sono consultabili sulla specifica sezione del sito istituzionale (https://www.comune.modena.it/argomenti/elezioni).

CI SI ESPRIME SU CINQUE QUESITI SULLA GIUSTIZIA

La scheda rossa riguarda la riduzione dell’incandidabilità a seguito di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, quella arancione la limitazione del ricorso alle misure cautelari, quella gialla la separazione delle funzioni dei magistrati. E, ancora, la scheda grigia interviene sulla partecipazione dei membri laici alle deliberazioni dei Consigli giudiziari, mentre quella verde va ad alleggerire i requisiti per l’elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura.

Sono cinque i Referendum popolari abrogativi sulla giustizia su cui gli elettori, nella giornata di domenica 12 giugno, sono chiamati a esprimersi.

Nel dettaglio, con la scheda rossa ci si esprime sulla Legge Severino: il quesito propone di abolire l’intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge, eliminando così le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. Anche l’articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.

La scheda arancione è relativa alla custodia cautelare: cancellando una parte dell’articolo 274 del Codice penale, il quesito propone di ridurre l’ambito dei reati per i quali è consentita l’applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti, per esempio, e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell’indagato o di inquinamento delle prove.

Con la scheda gialla ci si esprime sulla separazione delle carriere: il quesito ha l’obiettivo di non permettere più il cambio di funzioni tra giudici (funzioni giudicanti) e pubblici ministeri (funzioni requirenti) e viceversa nella carriera di un magistrato. Oggi sono possibili quattro passaggi, che potrebbero diventare due con la riforma in discussione in Parlamento.

La scheda grigia propone di abrogare norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte, consentendo la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Lo scopo del quesito è consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati.

Con la scheda verde ci si esprime sulla cancellazione della norma che stabilisce che ogni candidatura per l’elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori, andando nella direzione delle candidature individuali libere.

















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