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Soliera: Out-SIDE, una performance ispirata alle foto di Francesca Woodman, martedì e mercoledì a Castello Campori

OuSide (foto Marianna Grandi)

Arti Vive Festival prosegue martedì 5 e mercoledì 6 luglio con “out-SIDE”, una performance site specific all’interno delle sale del Castello Campori, ideata e diretta da Elisabetta Di Terlizzi, assistita da Chiara Davolio e la fotografa Marianna Grandi. Saranno due ogni sera i turni di accesso: alle 21.15 e alle 22. L’ingresso è gratuito, ma la prenotazione è consigliata scrivendo a pensieri acrobati@gmail.com.

Poi, dal 7 al 9 luglio il Castello Campori sarà aperto e conserverà tracce fotografiche della performance che infine verrà riproposta nella giornata conclusiva del Festival domenica 10 luglio, questa volta in modalità open air, in centro storico, alle 19.30.

“out-SIDE” si concentra su un’indagine del rapporto tra il corpo e l’immagine, sulla composizione, sulla presenza e il luogo, partendo dalla rilettura delle opere fotografiche di Francesca Woodman (1958-1981), la fotografa statunitense il cui lavoro si concentrava soprattutto sul suo corpo e su ciò che lo circondava. Utilizzando una varietà di oggetti e materiali (specchi, cornici, carta, fiori, fili, sedie, tavoli, finestre, stoffe, tappeti), la performance restituisce stati e dinamiche del corpo.

“Creare partiture fisiche, gesti danzati“, spiega Di Terlizzi nelle note, “che descrivono la drammaticità del dare senza ricevere, la sospensione dell’attesa e l’emozionalità generata dall’essere osservati per poi essere respinti o non accolti. Una delle due presenze osserva il movimento dell’altra, ne è testimone o complice per poi scambiarsi per provare a vivere con il proprio corpo ciò da cui si è stati fisicamente lontani. Rendere il proprio movimento essenziale: l’osservazione dell’altra presenza mi permette di “entrare” nel suo movimento? Sono coinvolta o respinta? Posso ottenere una nuova fisicità, che non è più né la mia, né quella dell’altra ma sconosciuta? Ciò che attiriamo potrebbe non essere affatto di nostro gradimento e ciò che tanto abbiamo desiderato potrebbe anche rivelarsi non più desiderabile. Siamo noi ad essere attratti o ad attrarre?”

 

















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