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Ceramiche Serra e Ascot, sciopero il 28 luglio con presidio davanti ai cancelli

“Dopo l’ultimo incontro svolto nella mattinata del 25/07/2022 presso la sede di Confindustria Modena, che di fatto non ha portato a nessun risultato utile e non ha trovato nessuna disponibilità di dialogo da parte della Direzione aziendale – dichiara in una nota la Cgil di Modena – è proclamato lo sciopero per l’intera giornata di giovedì 28 luglio dei lavoratori e delle lavoratrici dei due stabilimenti Ceramiche Serra spa (Serramazzoni dove operano circa 80 persone) e Ceramica Ascot srl (Solignano di Castelvetro dove operano circa 250 persone)”.

“Lo sciopero – prosegue la nota –  è stato indetto dai sindacati di categoria Filctem Cgil – Femca Cisl con anche l’adesione di Fesica-Confsal e dalle rispettive Rsu dei due stabilimenti del Gruppo ceramico Victoria Plc contro le posizioni inaccettabili della Direzione aziendale nell’ambito del rinnovo del contratto aziendale.

Il presidio avrà inizio in tutti i siti produttivi coinvolti, con il primo turno della mattina e terminerà con l’ultimo della sera. Lo sciopero fa parte della mobilitazione decisa dai lavoratori nelle assemblee svolte lo scorso 8 e 15 luglio, con la proclamazione dello stato di agitazione, blocco delle flessibilità e degli straordinari.

L’azienda – aggiunge Cgil – ha comunicato a sindacati e Rsu che già nella mensilità di giugno non viene più corrisposto il premio di risultato o premio variabile, a seconda del sito produttivo, ma la sua sostituzione con un primo buono carburante e quanto erogato in precedenza assume la caratteristica di “una tantum” con possibile recupero.

La Direzione aziendale ha di fatto cancellato con questo atto la contrattazione aziendale storica, nei due siti produttivi (in Ascot addirittura in presenza di un contratto che prevedeva l’ultra attività), e vorrebbe proporre, a suo dire, un modello innovativo di contrattazione, con rinnovo salariale al ribasso ed erogato solamente attraverso possibili benefit.

Oltre a tutto ciò – conclude la Cgil – i lavoratori lamentano da tempo condizioni e carichi di lavoro insostenibili e l’atteggiamento della Direzione è quello di non relazionarsi più con le varie Rsu presenti nei diversi siti produttivi”.

 

 

















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